Yusuf/Cat Stevens dal vivo a Roma per promuovere il nuovo disco “Kind of a Land”
Cat Stevens alias Yusuf Islam nella città eterna. L’artista inglese si esibirà domenica 18 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma, unico appuntamento in Italia del tour mondiale del suo ultimo album Kind of a Land.
Diciassettesimo disco in studio e in uscita oggi 16 giugno, Kind of a Land raccoglie materiale inedito scritto dal musicista nell’arco di dieci anni. “Guardando al percorso frastagliato della mia musica, iniziato negli anni ’60, direi che questo nuovo disco è un mosaico. Una descrizione molto chiara di dove sono stato e di chi sono”, sottolinea il musicista nel comunicato stampa che accompagna il disco. “Abbiamo preparato un grande spettacolo, scelto accuratamente tutti i brani; con le sonorità potremo tornare indietro nel tempo. Abbiamo aumentato il numero di musicisti e aggiunto degli ottoni, in modo da poter suonare alcune canzoni del passato; sarà bello rivivere quelle emozioni, sia per chi le ha assaporate in quel periodo – dichiara ancora Cat Stevens – , sia per chi non c’era e può viverle ora. Per tutti ci sarà un assaggio degli anni Sessanta”.
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Brani intagliati nel tempo. Autore di dischi indimenticabili e sopraffine creatore di immagini, in sei decenni di onorata carriera il cantautore britannico coniuga spiritualità, pacifismo e speranza. Agli inizi degli anni Settanta affina la sua capacità compositiva e nel giro di due anni, dà alle stampe ben tre dischi destinati a fare leggenda. Nel 1970, esce Mona Bone Jakon: tra le canzoni più famose, Lady D’Arbanville dedicata all’attrice e modella Patti D’Arbanville, con la quale il cantante ha avuto una relazione sentimentale.
Father and son. Con Tea for the Tillerman, Cat Stevens raggiunge l’apice del successo. Uscito nel 1970, l’album contiene le celebri Wild World e Father And Son apologo incentrato tra il rapporto tra padri e figli. La canzone, è un dialogo con un padre che esorta suo figlio di rimanere a casa, sistemarsi e trovare una brava ragazza, dicendogli che questa è la strada per la felicità. Il figlio però si sente costretto ad andarsene ed è deluso perché suo padre non fa alcuno sforzo per capirne le motivazioni o ascoltarlo.
Rifiuto del ‘militarismo’. Sulla spinta del successo ottenuto, nel 1971 Cat Stevens pubblica Teaser and the firecat e sventola la bandiera del pacifismo con Peace Train che raggiunge il settimo posto nella classifica Billboard Hot 100. Nel testo, il musicista invita tutti a salire sul treno della pace, un sogno del mondo come un tutt’uno proprio come in Imagine di John Lennon, pubblicata proprio nello stesso anno. Nel 2003 reincide la canzone con l’aggiunta di un coro in zulu per protestare contro la guerra in Iraq in sostegno della causa dei diritti umani.
‘Il distacco dalle cose del mondo’. Nel 1979, Cat Stevens si spoglia da ogni bene, si converte alla religione musulmana e cambia nome in Yusuf Islam. Un cambiamento che segna il ritiro dalle scene e da qualsiasi apparizione pubblica, come un monaco invisibile per dedicarsi alla comunità musulmana di Londra. Un isolamento che dura ben ventinove anni.
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Negli anni Novanta, il nome dell’artista compare su vari dischi a sfondo religioso composto da preghiere islamiche tradizionali. Il ritorno sulle scene avviene solo nel 2013 con An Other Cup, il successivo Tell ‘Em I’m Gone, e la ristampa nel 2020 di Tea for the Tillerman in occasione del cinquantesimo anniversario. Una carriera quella di Cat Stevens, circondata da stima e rispetto a colpi di dischi, concerti e passione per la libertà, zelo, tenerezza e saggezza. Inserito nella Rock & Roll Hall of Fame, il musicista ha venduto oltre cento milioni di dischi in tutto il mondo grazie al successo di Tea for the Tillerman e Teaser and the Firecat affermandosi come icona internazionale.
Di Sara Rotondi