Your Song, la ballad d’amore senza tempo di Elton John
“Your Song è la prima cosa bella che è uscita dopo i Beatles” John Lennon
“It’s a little bit funny, this feelin’ inside”
Elton John impiegò una manciata di minuti per comporre “Your Song” uno dei suoi più grandi capolavori che lo scorso 26 ottobre 2020 ha compiuto 50 anni. Il testo, invece, fu scritto dal suo fedelissimo paroliere Bernie Taupin esattamente un anno prima, il 27 ottobre del 1969. Pare che i due giovani ragazzi, di 17 e 22 anni, scrissero il brano mentre preparavano due uova al tegamino, tipica colazione inglese. Difatti il foglio originale della canzone si presentava con alcune macchie di tè e di cibo. Quel testo, prima e unica bozza, ora, però, è nelle mani di un collezionista americano che un paio di anni pagò 237.500 dollari, circa 215mila euro, per averlo.
Una canzone d’amore di una semplicitià straordinaria, quella che può appartenere solo ad un ragazzo adolescente che mette per iscritto i suoi sentimenti. Quelle parole e quelle note hanno attraversato 50 anni e insieme formano ancora oggi uno dei marchi di fabbrica di Elton John che nel corso del tempo l’ha eseguita per oltre duemila volte.
“And you can tell everybody this is your song..It may be quite simple but now that it’s done..I hope you don’t mind, I hope you don’t mind..That I put down in words..How wonderful life is while you’re in the world”
Questa performance di “Your Song” è stata la seconda apparizione di Elton in “Top Of The Pops”, in onda il 14 gennaio 1971, una settimana prima che il singolo raggiungesse il primo posto nella UK Singles Chart. L’esibizione, registrata al BBC Television Centre, vide la partecipazione dei membri della band Nigel Olsson alla batteria e Dee Murray al basso.
“Your song” fu lanciata come singolo negli Stati Uniti il 26 ottobre del 1970 ed era in realtà il lato B del singolo “Take Me To The Pilot”. I disc jokey americani preferirono, piuttosto, far ascoltare la ballad sinfonica dell’artista inglese, decretandone l’immediato successo e l’entrata nella top ten americana.
La canzone è quella che tra i brani eltoniani conta il maggior numero di cover da parte di altri artisti. Non possiamo dimenticare la cover di Rod Stewart, contenuta nell’album tributo “Two Rooms: Celebrating the Songs of Elton John & Bernie Taupin”.
Forse non tutti ricordano, invece, la versione italiana di Mia Martini del 1973. Si intitolava “Picnic” ed era contenuta nell’album Il giorno dopo con il testo di Maurizio Piccoli, decisamente lontano da quello originale.
Leggi anche: Prisencolinensinainciusol, la canzone di Celentano sull’incomunicabilità