Woody Allen verso il ritiro dalle scene: “Non mi diverto più”
Woody Allen si ritira. Il regista, sceneggiatore e attore americano, nato a New York il 30 novembre del 1935, ha confermato ciò che era nell’aria e di cui si discuteva da mesi, ossia l’addio alle scene. Il prossimo film, il cinquantesimo della sua cinematografia, sarà dunque l’ultimo, quello che chiuderà una carriera straordinaria iniziata quasi settant’anni fa. Lo ha annunciato lui stesso, pur non dichiarandolo esplicitamente, durante un’intervista a LaVanguardia. Solo pochi mesi aveva dichiarato che avrebbe preso questa decisione entro cinque anni al massimo ma, a quanto pare, la scelta è arrivata molto prima.
Il punto definitivo potrebbe arrivare con il film che sta girando in Spagna e che, ho ha detto, sarà per molti versi simile a “Match Point”. Poche settimane fa, durante un’intervista promozionale per “Zero Gravity“, intervistato da Alec Baldwin, amico e attore feticcio di diversi suoi film, ammise di non avere più l’entusiasmo di un tempo.
“Chissà, probabilmente farò almeno un altro film, ma gran parte dell’eccitazione di fare un film è sparita. Prima, quando facevo un film, restavo nelle sale cinematografiche di tutto il paese. Ora, invece, fai un film e resti nelle sale per un paio di settimane. Forse quattro, se va benissimo sei e poi vai direttamente allo streaming o al pay-per-view. Così non mi piace”.
L’atto d’accusa fu verso un’industria cinematografica sempre più consumistica, votata al profitto immediato a discapito della promozione dei film che vengono messi in commercio. Quella, semmai, è massiccia prima dell’uscita dell’uscita in sala. Segno dei tempi che cambiano e Allen, che ragazzino non è (compirà 87 anni a novembre) di stravolgimenti nel settore ne ha visti a sufficienza nell’arco di una carriera lunga sessant’anni.
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“Non mi diverto più a fare un film e a mandarlo nelle sale, anche se è stata una bella sensazione sapere che cinquecento persone lo stavano vedendo una volta. Ma non so più come mi sento a fare film: ne farò un altro e vedrò come ci si sente. Anche se girare all’estero è stata una deliziosa esperienza, mia moglie adora passare mesi a Parigi, Londra, Barcellona”.
La posizione nei confronti dell’industria fu subito chiara ed inequivocabile, così come quella verso il mondo dello streaming che ormai fagocita qualsiasi cosa. Invece che semplificare il tutto come un’evoluzione dei tempi, sarebbe invece il caso di interrogarsi su come lo streaming tanto dà ma tanto toglie al mondo del cinema.
La crisi delle sale è cosa nota, così come il crollo vertiginoso e inarrestabile dei supporti fisici, dai primi dvd agli ultimi blue-ray e 4k. Da questa fase discendente non sembra esserci margine di ripresa, per lo meno non per il momento, e la paura, fino a poco tempo fa ventilata come spettro, di un crollo del mondo del cinema inteso come luogo di formazione e informazione, di aggregazione e divertimento, non è più così remota.
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