Woody Allen a Propaganda Live: “l’IA una minaccia terribile, il politically correct una sciocchezza”
Ieri sera, 6 ottobre, il programma di prima serata di La7 Propaganda Live ha mandato in onda l’intervista a Woody Allen condotta da Diego Bianchi.
Nel corso dell’ottantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia il regista, sceneggiatore e attore ha presentato al mondo Coup de Chance, il suo cinquantesimo film che racconta di un pericoloso triangolo amoroso tra giovani americani a Parigi.
Ai microfoni di Propaganda Live Woody Allen ha spiegato di aver scelto un cast interamente francese e un’ambientazione parigina nel suo cinquantesimo film per rendere omaggio alla Francia, che lo ha sempre accolto e sostenuto (dopo che Hollywood gli ha voltato le spalle in seguito allo scandalo Farrow, ndr).
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La fortuna secondo Woody Allen
Il titolo dell’opera ultima di Woody Allen porta l’intervista a focalizzarsi sul concetto di fortuna. Il regista dichiara di riconoscersi molto fortunato. “Sono entrato nel cinema” dichiara “in un momento molto positivo, in cui negli Stati Uniti c’era l’improvvisa, grande, nascita dei film indipendenti, che prima non esistevano.”
Il discorso con Diego Bianchi si allarga all’intero popolo americano che il regista descrive come molto fortunato e soprattutto generoso, che fa del suo meglio per aiutare e accogliere il prossimo che crede e spera nel sogno americano.
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Lo sciopero contro l’IA
A proposito dello sciopero di attori e sceneggiatori, il regista preferisce non esprimersi circa gli aspetti economici. “L’unico aspetto che posso commentare” afferma deciso “è quello dell’IA: in nessun caso possono prendere un attore e duplicare il suo volto, il suo corpo e la sua immagine per poi utilizzarlo con l’intelligenza artificiale, a meno che questi non sia d’accordo.”
Aggiunge: “Una minaccia terribile sotto tanti punti di vista, soprattutto professionale. Quindi io sono al 100% a favore degli scioperanti e dei miei sindacati per quanto riguarda l’intelligenza artificiale.“
Il politically correct? Una sciocchezza
Woody Allen si schiera a favore della piena libertà degli artisti, lasciando allo spettatore la scelta di guardare o meno un prodotto: “Il politically correct o la censura sono tutte sciocchezze. Quando le generazioni future guardano al passato ridono e ridicolizzano il politically o le censure delle generazioni precedenti.“
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Eppure, secondo il regista, la situazione attuale non sembra essere molto diversa: “Negli Stati Uniti chiedono la censura per libri che leggiamo da 100 anni, è assurdo. Un tempo censuravano Shakespeare, ora ridiamo di quelle persone e le chiamiamo stupide“.
Per poi concludere sinceramente sulla comicità: “Non credo che tutti i comici debbano pontificare o diventare filosofi, a me non interessa il loro pensiero, non ascolto un comico per il suoi punti di vista politici, sociali o personali. Mi interessa solo chi fa ridere e chi no. Mi piace chi sa divertire. Finché non è un’esortazione alla violenza o all’odio razziale, le battute sono battute. Ci sarà sempre chi si offende.
Fonte: la7.it