Whoopi Goldberg: il volto dell’attivismo afroamericano e non solo
Era il 13 novembre 1955 quando in quel di New York un’infermiera e insegnante dava alla luce la piccola Caryn Elaine Johnson, destinata ad entrare nell’immaginario comune in modo iconico: Whoopi Goldberg.
Procediamo per gradi: nel 1983, dopo aver fatto molti lavori saltuari, la non-giovanissima attrice debutta sul cartellone dello Spoke show, ma in realtà calcava palcoscenici già dalla tenera età di 8 anni.
Ben presto si fa notare e Steven Spielberg le offre il suo primo ruolo nel film Il colore viola nel 1985: la sua performance le vale la nomina all’Oscar come miglior attrice.
La sua interpretazione di Celie ha aperto la strada per la creazione di un’intensa e cruda immagine del razzismo sistemico vissuto sulla pelle di una donna nera e alla narrazione autentica di altri racconti della sofferenza, umiliazioni e abusi subiti dagli afroamericani. Non solo: il ruolo di Whoopi Goldberg ha gettato le basi per la rappresentazione stessa degli afroamericani (e delle donne) ad Hollywood.
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La sua carriera prende il volo e Whoopi Goldberg riceve numerose proposte: Jumpin’ Jack Falsh (1986), Fatal Beauty (1987), Il grande cuore di Clara (1988).
Nel 1990 entra nei cuori degli spettatori di tutto il mondo con il ruolo della veggente Oda Mae letteralmente al fianco di Patrick Swayze e Demi Moore in Ghost. Grazie a questo personaggio vince l’Oscar come miglior attrice per un ruolo secondario.
Solo due anni dopo un altro successo difficilmente dimenticabile: nella commedia Sister Act è un’ex cantante di cabaret diventata regina del gospel in un convento.
Ma è solo l’inizio della grande carrellata degli anni ’90: I protagonisti (1992), Made in America (1993), Una moglie per papà (1994), Bogus – L’amico immaginario (1996), Funny Money – Come fare i soldi senza lavorare (1996) e Ragazze interrotte (1997).
Negli anni il volto di Whoopi Goldberg diventa quello dell’attivismo afroamericano infondendo nei propri personaggi la forza della determinazione, della consapevolezza e della dedizione che è stata necessaria nei secoli agli afroamericani per vedere riconosciuti i propri diritti e ottenere giustizia degli abusi.
Ne è un esempio la sua Mary Masombuka, insegnante ed attivista incarcerata per il suo sostegno alla rivolta degli studenti di Soweto, in Sarafina! Il profumo della libertà. O ancora – in Fantasmi del Mississippi – la sua Myrlie Evers, la moglie in lutto del leader dei diritti civili Medgar Evers che riesce a portare dopo 30 anni per la terza volta il suprematista bianco Byron De La Beckwith in tribunale per il brutale omicidio del marito.
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L’attrice varia registro: gira anche commedie drammatiche (In fondo al cuore, Affittasi ladra) e doppia diversi film d’animazione tra cui Il re leone, Il Canto di Natale, Toy Story 3 e Bear nella grande casa blu.
Nel frattempo, Whoopi Goldberg conduce una carriera sul piccolo schermo: ha ottenuto ruoli in molti film e serie tv come Star Trek: La nuova generazione, Bagdad café, Squadra med – Il coraggio delle donne. Negli anni 2000, ha creato la propria serie intitolata Whoopi.
Dal 2005, partecipa al programma americano The View, trasmesso sul canale ABC e destinato ad un pubblico femminile, con dibattiti sull’attualità. Tra il 2012 e il 2014 è apparsa più volte nella serie Glee. Nel 2020 ha ottenuto un ruolo in una miniserie drammatica, The Stand, adattata dal romanzo di Stephen King, L’ombra dello scorpione.
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Whoopi Goldberg è l’unica attrice nera (ed una delle poche attrici al mondo) ad aver ottenuto un Egot, cioè ad aver vinto i quattro premi principali nell’ambito dell’intrattenimento statunitense: un Emmy (televisione), un Grammy (musica), un Oscar (film) e un Tony (teatro) nella sua carriera.
La Goldberg ha anche vinto 2 Golden Globe, 2 Emmy Award, un Saturn Award, 4 People’s Choice Awards, 5 Kids’ Choice Awards, 7 Image Awards, 2 Drama Desk Awards e un Bafta. Nel 2002 le è stata assegnata una stella nella Hollywood Walk of Fame.
La leggendaria attrice, cantante, produttrice di teatro, cinema e tv, doppiatrice e attivista è stata la prima donna afroamericana a condurre ben 4 cerimonie degli Oscar, ma ci è arrivata combattendo dal primo vagito.
Molto attiva nel sociale, Whoopi organizza raccolte fondi per i senzatetto e combatte per il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali: nel 1996 ha partecipato a un documentario, Lo schermo velato, che raccontava l’omosessualità nel cinema e nel 1999 viene premiata con il Gay & Lesbian Alliance Against Defamation.
Il suo attivismo sembra essere stato quasi annullato dalla stampa internazionale dopo lo scandalo che l’ha vista coinvolta nel gennaio del 2022. In una puntata del talkshow The view Whoopi Goldberg ha affermato: “Allora, siamo sinceri. L’Olocausto non riguarda la razza, si tratta della disumanità dell’uomo nei confronti di un altro uomo“. Incalzata dalla co-conduttrice Joy Behar l’attrice ha precisato: “Non si tratta di razza perché sono due gruppi di persone bianche“.
Il 31 gennaio 2022 è stata sospesa per due settimane dal programma e il giorno dopo l’attrice ha pubblicato un comunicato sul suo account Twitter per scusarsi per le sue parole.