Werner Herzog, a Pennabilli celebra Tonino Guerra: “Mi sento molto vicino a Tonino”
Werner Herzog ha ricevuto a Pennabilli il Premio Enit Luoghi dell’anima e il Premio alla Poesia e celebra Tonino Guerra. Il riconoscimento, che prende il nome dalle invenzioni diffuse di Tonino Guerra, anticipa la seconda edizione del festival I Luoghi Dell’Anima che avrà luogo tra il 30 giugno e il 4 luglio.
Commentando la sua presenza a Pennabilli, Werner Herzog ha detto: «Oggi sto nel posto dove DEVO stare, appartengo a questo posto. Sono cresciuto in un posto simile. Mi sento molto vicino a Tonino, nel profondo dell’animo». Spiegando il senso dei premi consegnati a Herzog, Luca Cesari – direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino e dell’Associazione Culturale Tonino Guerra, di cui è presidente il compositore Andrea Guerra – ha sottolineato il gesto totale di Tonino verso la poesia: «Abbinamento tra la voce, il gesto, il movimento. E il mondo artistico di Werner Herzog appartiene alla stessa poetica».
L’intensa serata è proseguita con le dotte riflessioni sul cinema e sulla poesia di Werner Herzog da parte di Francesco Cattaneo, professore di Estetica all’Università di Bologna, e da Raffaele Milani, professore di Psicologia dell’arte ed Estetica del Paesaggio all’Università di Bologna, che ha interrogato il regista sul suo concetto di verità.
«Nessuno lo sa, né i filosofi, né gli intellettuali e neppure il Papa. Io non credo soltanto nei fatti. Non possono essere ignorati, ma se pensi solo ai fatti stai davanti a una parete di pietra, un elenco telefonico sarebbe una Bibbia dei fatti. Io voglio sapere che cosa succede a un qualunque sig. Smith. Credo che dobbiamo lasciarci andare a qualcosa che somiglia all’estasi. Come succede ai poeti, ai mistici. Dentro di noi c’è la verità, quello che c’è da conoscere è il cuore degli uomini, camminare a contatto con la terra, conoscere la natura e il nostro paesaggio. Mi sento come uno che cammina, che va a piedi nella natura. Considero Tonino Guerra come uno di famiglia, un fratello che non ho mai incontrato. Anche io ho parlato dei luoghi e dei paesaggi dell’anima da più di 40 anni, nei miei libri, oltre che nel mio cinema. Quindi sento che questo luogo è un epicentro della mia vita e della mia arte».
Interrogato sulla tecnologia, Werner Herzog dice che è un fenomeno irreversibile: «Ma non mi sento completamente confuso, credo che viviamo nelle nostre illusioni, in un teatro di pensieri. Sono stato in laboratori in cui si verifica l’attività cerebrale e ho capito che ci si può ‘adattare’ alla realtà virtuale, viverci come se fosse un mondo vero. E allora forse anche la poesia e la musica e l’arte sono un mondo costruito in modo illusorio».
Il premio alla poesia – denominato “Sigillo delle Arti” e consistente in un frammento del fregio del Palazzo Ducale, opera di Michele e Giovanni da Fiesole – è stato consegnato dal Rettore dell’Università di Urbino, Giorgio Calcagnini. Il “Premio speciale Enit”, legato ai Luoghi dell’anima, è la “Foglia Contro i Fulmini”, un talismano immaginifico narrato da Tonino Guerra, ed è stato consegnato da Cristina Priarone, Presidente delle Film Commission Italiane.
Dichiara Herzog: «A Tonino vorrei dire: Sono tornato, sono tornato al mio compito originario. Perché ho fatto lo stesso tuo percorso: ho iniziato dalla poesia, sono arrivato al cinema e sto tornando alla poesia».
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