“Vito Taccone, il camoscio d’Abruzzo”, il mito del ciclista rivive nel libro del giornalista Federico Falcone
Vittorie, cadute, spallate e cazzotti di Vito Taccone, il “Camoscio d’Abruzzo”. Si presenta così la biografia sul corridore avezzanese che, come pochissimi prima e dopo di lui, ha unito l’Italia ciclistica, desiderosa di riscatto dopo le tragedie della Seconda Guerra Mondiale e della conseguente crisi economica. Un personaggio che ha trasceso la figura sportiva per elevarsi a simbolo di resilienza per l’intera popolazione del centro sud Italia.
E’ uscito lo scorso 1 febbraio, in tutte le librerie e negli store online, “Vito Taccone. Il camoscio d’Abruzzo”, biografia dell’indimenticato ciclista abruzzese realizzata dal giornalista Federico Falcone per Radici Edizioni.
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L’opera, che inaugura la collana “Vite” della casa editrice marsicana, si articola in una corsa a tappe sulla vita e sulla carriera del ciclista avezzanese a quindici anni dalla sua morte, avvenuta mentre era implicato in una intricata storia giudiziaria. Un libro che racconta il Taccone corridore, ma anche l’uomo e il padre di famiglia, attraverso testimonianze inedite, retroscena e un’appassionata lettera finale del figlio Cristiano.
Falcone, con una scrittura scevra da giudizi, ricostruisce nel libro le tappe fondamentali della carriera di Vito Taccone – di cui si ricordano, tra le altre, cinque vittorie di tappa al Giro d’Italia del 1963 – ma anche il contesto storico in cui il piccolo Vito salì per la prima volta in bicicletta per andare a consegnare il pane ai tempi in cui faceva da garzone nel panificio della sua amata Piazza Cavour ad Avezzano.
Un capitolo dopo l’altro, vengono così inanellati gli snodi fondamentali della carriera e della vita di un personaggio capace di folgorare persino Sergio Zavoli, il quale lo volle sempre al suo fianco durante l’innovativa trasmissione televisiva “Il processo alla tappa”.
Ventotto capitoli che proprio come le tappe di una grande corsa si susseguono per designare una classifica generale finale fatta di episodi controversi e grandi vittorie in salita, di scazzottate ai compagni di gruppo e di nuovi sogni e nuove imprese dopo la fine della carriera agonistica.
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“Vito Taccone è stato genio e sregolatezza, ha dato tutto per il suo sport ma non si è fermato una volta sceso dalla bicicletta, e sebbene nella sua vita ne abbia combinate un po’ anche al di sopra delle righe, certamente ha lasciato di sé un ricordo indelebile”, osserva Falcone che poi aggiunge: “L’entusiasmo che ho trovato attorno a questo progetto è stato sensazionale fin dal primo istante. Ho parlato con decine e decine di persone e ognuna ha voluto raccontarmi un aneddoto, una storia, una testimonianza legata a quello che è stato anche e soprattutto un simbolo di riscatto e di speranza per il futuro di un’intera regione”.
“C’è stato un periodo in cui ovunque andasse veniva venerato come il Papa, se non di più. Era un laico celebrato con messe popolari di entusiasmo e amore. Di aneddoti ce ne sarebbero un’infinità, come quando, di ritorno da un Giro d’Italia, passò nella Marsica a bordo di un’auto con un corteo lungo 14 chilometri. Sembrava la parata di un presidente statunitense. Dal balcone di un paesetto si affacciò un uomo che, per dimostrargli riconoscenza e affetto, gli lanciò un prosciutto intero. Se lo avesse colpito in testa, di certo lo avrebbe ucciso”, continua l’autore del libro.
“Ma la forza di Vito Taccone è stata quella di andare oltre il ruolo sportivo per farsi alfiere del riscatto di tutto il Meridione italiano. Quando correva veniva spinto da tutto il centro sud Italia che in lui vedeva un simbolo di riscatto dalle oppressioni della fame e della disparità sociale. Chi è stato Vito Taccone? Un uomo in missione, senza ombra di dubbio. Un pazzo scatenato? Probabile? Un sognatore indomabile? Certamente. Un abruzzese, fiero di esserlo”.
Biografia Federico Falcone
Nato ad Avezzano il 23/12/1986, si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Teramo con tesi in Storia del diritto italiano. É giornalista pubblicista. Ha lavorato con numerose testate giornalistiche online italiane. Nel 2019 ha fondato The Walk of Fame magazine, quotidiano di approfondimento culturale.
Con lo stesso ha pubblicato il libro di coautori “Black Out, dietro le quinte del lockdown” e dato vita al progetto “Ritorno al Passato”, serie di video documentaristici all’interno dei quali vengono trattati argomenti come archeologia, antropologia, scienza, storia e letteratura. “Vito Taccone. Il Camoscio d’Abruzzo” è il suo primo libro.
Si occupa di copywriting e consulenze su strategie di comunicazione. Lega la passione per la musica, per il cinema e per il teatro a quella per il rugby.