“Virus figlio di una sanità corrotta dagli affari”, l’intervento pungente di Adriano Celentano
“Penso che i negazionisti non sanno quello che dicono e non si rendono conto, anche se involontariamente, del male che potrebbero fare“, con queste parole è iniziata la telefonata tra Adriano Celentano e Stefano Massini, nel corso della prima puntata di “Ricomincio da RaiTre“.
Il programma è nato da un’ idea di Rai3 per dare risposta ad una situazione drammatica in cui si muove lo spettacolo dal vivo in Italia a causa della pandemia.
Così Massimo Romeo Piparo, Felice Cappa e Stefano Massini hanno realizzato un vero e proprio cartellone nazionale mai visto prima d’ora in onda direttamente dal Teatro Sistina di Roma. Tanti rappresentanti del mondo teatrale, e non solo, hanno aderito immediatamente ed entusiasticamente a questo richiamo. Chi portando un estratto dello spettacolo interrotto, chi regalando le prove del prossimo, chi creando qualcosa ad hoc, e chi, semplicemente, venendo a raccontare e raccontarsi.
Alessio Boni, Valentina Lodovini, Luca e Paolo, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, il cast di Full Monty, Paolo Jannacci sono solo alcuni degli ospiti della prima puntata andata in onda ieri in prima serata su Rai3.
Tra questi impossibile non menzionare Adriano Celentano che, al telefono con Massini, ha descritto la sua personale visione del virus, partendo dal discorso sui negazionisti fino a giungere a riflettere sulle cause che avrebbero portato allo scoppio della pandemia.
“La colpa non è dei negazionisti ma è di chiunque perde il segnificato della parola ‘onestà’. Nessuno si chiede dove e come nasce il virus. Qualcuno dice che nasce in Cina ma poteva nascere anche a Foggia, che differenza fa? e perchè stavolta ha coinvolto l’intero pianeta? Questa la domanda che dobbiamo farci!“, commenta Celentano.
“In fondo a pensarci bene il virus non è così cattivo come sembra, lui è dovuto intervenire per forza adesso per farci capire fino a che punto è rimasta la malvagità dell’uomo. Il suo arrivo non ha fatto altro che mettere in evidenza la corruzione nella quale sta annegando a qualunque livello l’intero tessuto social”.
Il virus assumerebbe, quindi, nelle parole di Adriano Celentano le sembianze di un simbolo o anche di una lezione che il nostro pianeta ci starebbe dando per tutto il male che l’uomo ha contribuito a realizzare finora.
“Se l’ Europa non impara a sganciarsi in maniera ferma e decisa da chi si comporta male, il virus continuerà a circolare. L’unico modo per sconfiggerlo è tagliare i ponti con i paesi che non rispettano i diritti civili. Come l’Egitto che da 9 mesi tiene in carcere Patrick Zaki e l’Italia anzichè manifestare segnali di profonda scontentezza per tutta risposta avvia una piccola trattativa sulla vendita di due navi e così ecco un altro passepartoutper il virus“, continua.
“Qualcuno forse non ha capito che il virus non si chiama più virus, il suo vero nome è ‘corruzione’ perchè il virus è figlio della corruzione, dei ghiacciai che si sciolgono, dell’inquinamento ambientale, degli scarichi nocivi che uccidono il mare, della plastica che soffoca la vita nei fondali marini e poi è anche figlio di una sanità mal governata che pensa solo agli affari (..)”
ph Lapresse