Vincent van Gogh pittore colto: al Mudec di Milano una mostra sfata i luoghi comuni sul maestro olandese
Dal 21 settembre 2023 al 28 gennaio 2024 il Mudec – Museo delle Culture di Milano ospita Vincent van Gogh: pittore colto, mostra che ribalta l’immagine stereotipata del maestro olandese presentando un uomo incredibilmente aggiornato sul dibattito culturale del proprio tempo.
Un uomo di cultura aggiornato sulle tendenze della società
Vincent van Gogh è senza dubbio uno dei pittori più famosi al mondo. La sua foga creativa, le tumultuose passioni, la malattia mentale, il carattere solitario, il tragico epilogo della sua esistenza, hanno creato nell’immaginario collettivo l’idea di un artista “tutto istinto ed emozioni”. In realtà il maestro olandese, pur dando grande spazio alla sfera emotiva,era un uomo estremamente colto, interessato alle cronache della sua epoca e avvezzo alla lettura quotidiana di libri e riviste.
È questo il principale obiettivo della mostra Vincent van Gogh: pittore colto, da oggi fino al 28 gennaio 2024 negli ariosi spazi del Mudec di Milano: scrollare via dal celebre personaggio le consunte etichette di “genio folle”, “artista suicida”, “solitario pittore dei girasoli” e restituirne finalmente un ritratto più veritiero e completo.
La poetica e la tecnica pittorica di Van Gogh sono state fortemente influenzate da svariati stimoli culturali e letterari coltivati con costanza quotidiana; Indice, questo, non soltanto di una profonda comprensione della realtà circostante ma di un inserimento sociale che andava ben oltre il pensiero comune.
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La passione per i libri e il Giappone
Il percorso espositivo – reso possibile dalla preziosa collaborazione con il museo Kröller-Müller di Otterlo, nei Paesi Bassi – offre ai visitatori un’inedita lettura della produzione artistica di Van Gogh, che mette in risalto il rapporto tra lo stile pittorico del maestro e la profondità della sua dimensione culturale.
I dipinti si alternano a libri d’epoca in edizione originale e a riviste d’arte che Vincent custodiva con premura; l’allestimento, in tal modo, intende far luce su un duplice aspetto: la passione per i libri e l’interesse per il Giappone. Dopo il soggiorno ad Anversa nel 1885 e il trasferimento a Parigi nel 1886, l’artista inizia infatti a collezionare stampe di acclamati artisti nipponici come Hiroshige e Utamaro. Tali opere gli forniscono un ricco repertorio di immagini esotiche dal quale lasciarsi ispirare, ma soprattutto l’opportunità di sperimentare alcuni principi estetici dell’arte orientale tra cui la bidimensionalità, le linee di contorno, le tonalità pastello.
Vincent inoltre aveva l’abitudine di confrontarsi e condividere le sue esperienze formative con l’amato fratello Theo; nel fitto scambio epistolare giunto fino a noi compaiono decine di citazioni, pareri letterari e rimandi culturali che evidenziano sia la simbiotica complicità fraterna, sia l’elevata sapienza che caratterizzava la famiglia Van Gogh.
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L’allestimento della mostra
L’allestimento segue un criterio cronologico e contenutistico: si parte dal periodo olandese con i temi sociali ripresi dalle opere a tema contadino del pittore Jean-François Millet, primaria fonte di ispirazione di Vincent, soprattutto per il profondo senso religioso che queste emanano; si passa poi agli anni parigini (1886-87) con la scoperta degli impressionisti, delle ricerche cromatiche del Neo-Impressionismo e dell’audace sperimentazione del Puntinismo; si approda in seguito alla passione per il Giappone che in pittura veicola una versione inedita della composizione del dato reale; infine si giunge in Provenza (1888-1889) e alla degenza nell’ospedale psichiatrico di Saint Rémy (1889-1890), durante la quale Van Gogh dipinge numerosi scorci del giardino intorno alla clinica. Un affascinante excursus costituito da quaranta lavori autografi.
Tra i tanti, lo spettatore può trovare: studi di teste e figure per I mangiatori di patate, disegni di cucitrici e spigolatrici della fase olandese, dipinti celebri come il Moulin de la Galette, l’Autoritratto, l’Interno di un ristorante, la Natura morta con statuetta e libri, il Frutteto circondato da cipressi, la Veduta di Saintes-Marie-de-la-Mer, La vigna verde, il Ritratto di Joseph-Michel Ginoux, il Paesaggio con covoni e luna che sorge, il Covone sotto un cielo nuvoloso, i Pini nel giardino dell’ospedale, l’Uliveto con due raccoglitori di olive, i Tronchi d’albero nel verde, Il burrone.
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Un curatore per ogni sezione espositiva
Le quaranta preziose opere si alternano a trenta edizioni originali di libri e a quindici stampe giapponesi tutte appartenute a Vincent Van Gogh e per l’occasione esposte in eleganti vetrine a tema. L’iter espositivo comprende anche un’opera audiovisiva a cura di Karmachina; si tratta di una sala immersiva, nella quale una composizione di libri aperti sollecita il visitatore a entrare nella mente di Van Gogh, a lasciarsi avvolgere dalle suggestioni letterarie e artistiche dell’artista. Un simile archivio audiovisivo che raccoglie schizzi, illustrazioni e dipinti, ma anche citazioni e annotazioni letterarie, presenta Vincent in tutte le sue straordinarie sfaccettature: pittore, scrittore, lettore, appassionato collezionista e scrupoloso archivista.
Vincent Van Gogh: pittore colto, è un’esposizione prodotta da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, promossa dal Comune di Milano (Cultura) con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia e con il supporto della Fondazione Deloitte. La curatela della mostra è affidata allo storico dell’arte Francesco Poli, a Mariella Guzzoni, curatrice della sezione “Van Gogh: vivere con i libri” e ad Aurora Canepari, conservatrice responsabile del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, a sua volta curatrice della sezione “Van Gogh e il Giapponismo”.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile collegarsi al sito web www. www.mudec.it .
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