Via la corrente, Tosca sfida il “coprifuoco” e finisce il concerto in unplugged
Occhio a sforare orari di chiusura di questi tempi, si rischia di finire il concerto senza corrente. Questo è quello che è successo a Tosca, ospite a Napoli di un festival diretto da Eugenio Bennato. Un agente solerte riesce a far staccare la spina, ma lei non si arrende e prosegue in unplugged. Ecco il racconto dell’artista postato qualche giorno fa su Facebook.
Rientrata ora in albergo. Rifletto. Raccontare o tacere? Rischiare o “lascia perde che + mejo”? Vabbè vi racconto.
Stasera ero ospite del festival con la direzione di Eugenio Bennato a Napoli. Un festival che parla di rivoluzione, di integrazione. Una di quelle cose belle in cima al Vomero davanti ad un museo. Minaccia pioggia. Prima di me suona Cesare Basile. Si ritarda un po’… Basile finisce alle 23. Il tempo del cambio palco… 23 e 20 salgo con i miei musicisti sul palco. Un concerto pacato, tranquillo, Napoli ai nostri piedi ci sorveglia sorniona.
Alle 00 e 20 mi fanno cenno che si deve finire. Coprifuoco. Un agente delle forze dell’ordine si sbraccia! Coprifuoco! Grida. Si agita. Faccio un ultimo pezzo. Esco e la gente grida bis! Bis!
Ri-esco di nuovo, vogliono “Ho amato tutto” ultimo in scaletta e ahimé cassato. Decido di farlo… 3 minuti; solo 3 minuti. L’agente minaccia multe e arresti… e così sul più bello ordina di staccare la spina.
Ebbene sì signori, in pieno inciso hanno staccato la corrente.
Ma non mi arrendo, vado davanti e a voce nuda canto con la chitarra in acustico. Nessuna spina staccata potrà mai fermarmi. Nessun comportamento da regime. E mentre il poliziotto se ne andava io e Napoli abbiamo vissuto un incanto unico.
Pensi sig agente questi tre minuti forse saranno i più belli di quest’anno per me… e lo racconterò… mi piacerebbe sapere la sua versione e questi 3 minuti di vita soppressa a che cosa le sono serviti. Comunque, io, i miei musicisti e Napoli stasera siamo stati un tutt’uno. Nonostante tutto.
Grazie amici partenopei. Vi voglio bene. Tranne uno…