Venezia: dopo il restauro Ca’ Rezzonico torna a splendere sul Canal Grande
Dopo otto mesi di restauro, riapre le sue porte ai visitatori Ca’ Rezzonico, storico palazzo che si affaccia sul Canal Grande e che ospita al suo interno il Museo del Settecento Veneziano. I lavori hanno coinvolto parti strutturali dell’edificio, l’impianto di illuminazione, il giardino, ma anche il percorso espositivo attraverso l’inserimento di nuove opere.
Un palazzo completamente rinnovato
Il 28 giugno Ca’ Rezzonico a Venezia ha riaperto le sue luminose sale dai soffitti affrescati con un aspetto completamente rinnovato e importanti lavori strutturali. L’intervento si è focalizzato principalmente sul piano terra, danneggiato dall’acqua alta del 12 novembre 2019 che raggiunse quasi due metri, inondando gran parte della città. Nello specifico sono stati rinnovati gli ambienti del bookshop, della biglietteria, dei bagni e riprogettati nuovi spazi per la didattica. I giovani appassionati possono usufruire di Spazio ‘700 caratterizzato da giochi inclusivi accessibili a tutti e dal giardino con giostre a tema per i più piccoli.
Anche la caffetteria ha ricevuto nuovi arredi e un’accattivante rimodulazione che offre l’affaccio sul Canal Grande. In questo modo gli utenti possono intrattenersi in una nuova hall museale aperta a tutti, progettata sia per potersi ristorare, sia per avere un’anteprima alla visita dei tre piani superiori.
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Il museo del Settecento Veneziano
Il percorso museale inizia dal grande scalone d’onore progettato dall’architetto Giorgio Massari (13 ottobre 1687 – 20 dicembre 1766) che conduce alle undici sale del primo piano arredate e affrescate secondo il gusto settecentesco.
Il secondo piano si apre con il portego dei dipinti dominato da due tele giovanili del Canaletto, e prosegue con la sala dedicata all’opera del Longhi e i preziosi affreschi staccati dalla Villa Zianigo realizzati da Giandomenico Tiepolo.
Il terzo piano, infine, oltre ai tre ambienti della Farmacia “Ai do San Marchi”, custodisce la Pinacoteca Egidio Martini che raccoglie dipinti veneziani dal Quattrocento al secolo scorso.
La collezione permanente si arricchisce di alcune opere custodite per decenni nei depositi, come le sculture di Antonio Corradini e Giovanni Maria Morlaiter, scene di battaglie eseguite da Francesco Guardi, ma anche di pregiate acquisizioni recentemente donate da privati. Tra queste troviamo, ad esempio, il cassettone intarsiato del celebre ebanista lombardo Giuseppe Maggiolini, datato e firmato «Parabiago 1799» e un raro bozzetto di Giambattista Piazzetta, raffigurante l’Estasi di san Francesco, preparatorio per la grande tela compiuta nel 1729, per la chiesa vicentina dell’Araceli.
Il Comune di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Muve, inoltre ha ritenuto opportuno sostituire tutti i corpi illuminanti alogeni con nuove luci a led, migliorando così la fruizione delle opere esposte.
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I fondi per il restauro
I lavori al pian terreno sono stati realizzati con il generoso contributo dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori – Coop – che, dall’annata alluvionale del 2019, ha destinato l’1% dei ricavi dei suoi prodotti al museo.
«Un intervento di restauro molto rapido», ha dichiarato Maria Cristina Gribaudi, presidente della Fondazione Muve, «durato solo 8 mesi, grazie all’importante donazione di 450mila euro da parte di Coop e di tutte le cooperative di consumatori, erogata attraverso il sistema dell’Art Bonus e al supporto dell’Amministrazione comunale che ha sostenuto il progetto e messo a disposizione del personale».
A breve è previsto anche un restauro del soffitto del salone da ballo e un rinnovo delle facciate laterali, per un investimento complessivo di circa due milioni di euro da parte del Comune. Tuttavia in questa occasione il palazzo non chiuderà. Per dodici mesi (durata prevista dei lavori) il pubblico potrà salire sui ponteggi per ammirare gli affreschi a distanza ravvicinata.
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Cenni storici su Ca’ Rezzonico
Si deve all’aristocratica famiglia Bon, l’idea di costruire un nuovo palazzo sul Canal Grande nel 1649. Il celebre architetto Baldassarre Longhena si occupò personalmente del progetto, ma la realizzazione si rivelò troppo costosa e dovette subire un arresto. I lavori ripartirono soltanto nel 1751 per volere del nuovo proprietario Giambattista Rezzonico, che affidò il cantiere a Giorgio Massari.
Nel corso dell’Ottocento Ca’ Rezzonico cambiò spesso inquilini, arrivando a ospitare il famoso poeta vittoriano Robert Browning nei suoi ultimi tre anni di vita – dal 1887 al 1889– e in seguito l’illustre musicista Cole Porter, nel biennio 1926-1927.
Ridotto poi in un triste stato d’abbandono, l’edificio venne acquistato nel 1935 dalla città di Venezia per custodire le collezioni d’arte del XVIII secolo. Dopo necessari lavori di adattamento, il 25 aprile 1936, venne ufficialmente inaugurato il museo del Settecento Veneziano.
Dal prossimo 14 luglio fino al 25 settembre 2023 Ca’ Rezzonico accoglierà anche la mostra Lino Tagliapietra. L’origine del viaggio, volta a ripercorrere quasi 80 anni di produzione artistica del noto maestro di Murano.
Chi fosse interessato a conoscere il museo e le sue numerose iniziative, può collegarsi al sito web www.carezzonico.visitmuve.it .
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