Venezia 2024. Leone d’Oro alla carriera a Peter Weir, regista di “L’attimo fuggente” e “The Truman Show”
Il secondo Leone d’Oro alla carriera dell’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in corso fino al 7 settembre, è stato attribuito a Peter Weir, regista e sceneggiatore australiano.
Vincitore di due premi Bafta per la regia di “The Truman Show“ (1998) e “Master & Commander” (2003), Weir è stato una figura fondamentale nella New Wave del cinema australiano anni ’70 e il primo regista australiano a ricevere un Oscar alla carriera nel 2022.
Una carriera iniziata nel 1973 la commedia horror “Le macchine che distrussero Parigi” (1974), primo lungometraggio diretto e scritto da Peter Weir, che ha poi conquistato il pubblico internazionale con “Picnic ad Hanging Rock” (1975), seguito da “L’ultima onda” (1977), per il quale ha anche scritto la sceneggiatura.
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Il suo successo internazionale è stato consolidato dalla collaborazione con Mel Gibson, protagonista del dramma sulla prima guerra mondiale “Gli anni spezzati” (1981) e di “Un anno vissuto pericolosamente” (1982), sua ultima produzione australiana ambientata in Indonesia all’epoca del rovesciamento del presidente Sukarno.
Quando Weir approda a Hollywood nel 1985 il suo talento viene ufficialmente riconosciuto: con il primo film realizzato a Los Angeles, “Witness – Il testimone“, arriva la prima nomination all’Oscar per la regia e la vittoria della prima statuetta dorata per la migliore sceneggiatura originale e per il montaggio.
Questa sarà la terza partecipazione a Venezia per il regista: alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica presentò in anteprima due capolavori entrati nella storia del cinema contemporaneo: “L’attimo fuggente” (1989) e “The Truman Show” (1998). Due film che sono valsi a Weir la nomination all’Oscar come miglior regista, così come il più recente “Master & Commander” (2003), epopea marinara basata sulla serie di Patrick O’Brian e scritta dal regista.
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Nella sua filmografia ricordiamo anche: “Mosquito Coast” (1986), “Green Card – Matrimonio di convenienza” (1990), “Fearless – Senza paura” (1993) e “The Way Back” (2010), ultima creazione firmata da Peter Weir, prima di annunciare il suo ritiro, seguito ad anni di silenzio.
“La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia e il suo Leone d’Oro fanno parte dell’immaginario del nostro mestiere. Essere premiati per il lavoro di una vita come registi è un grande onore”
Peter Weir
La dichiarazione di Alberto Barbera
Di seguito le parole del Direttore della Mostra Alberto Barbera che accompagnavano la proposta di conferire l’ambito premio al regista australiano.
“Con soli 13 film realizzati nell’arco di quarant’anni, Peter Weir si è assicurato un posto nel firmamento dei grandi registi del cinema moderno. Alla fine degli anni Settanta, si era affermato come l’autore principale della rinascita del cinema australiano in virtù di due lavori, Le macchine che distrussero Parigi e Picnic ad Hanging Rock, il secondo dei quali acquisterà nel corso degli anni lo statuto di film culto. Il successo internazionale dei due film successivi, Gli anni spezzati e Un anno vissuto pericolosamente, gli aprirono le porte del cinema hollywoodiano, del quale divenne in breve uno dei principali protagonisti, fautore di un cinema in grado di coniugare la riflessione su tematiche personali e l’esigenza di rivolgersi ad un pubblico il più vasto possibile.
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Pur nella diversità dei soggetti affrontati, non è difficile rinvenire nel suo cinema, insieme audace, rigoroso e spettacolare, la costante di una sensibilità che gli consente di affrontare tematiche eminentemente moderne, come il fascino per la natura e i suoi misteri, la crisi degli adulti nelle società consumiste, le difficoltà dell’educazione dei giovani alla vita, la tentazione dell’isolamento fisico e culturale, ma anche il richiamo degli slanci avventurosi e l’istinto della salutare ribellione.
Celebrando il gusto del racconto e l’innato romanticismo, Weir è riuscito nell’impresa di rafforzare il proprio ruolo nell’establishment hollywoodiano pur rimarcando una distanza piuttosto netta con l’industria del cinema americano. Witness – Il testimone, Mosquito Coast, L’attimo fuggente, Fearless – Senza paura, The Truman Show e Master & Commander sono le tappe principali di un percorso artistico che ha saputo conservare la sua integrità di fondo sin dentro il successo commerciale dei film realizzati.”
(Fonte foto: La Biennale di Venezia)