Ecologisti attaccano “I girasoli” di Van Gogh a Londra (video)
Questa mattina due attiviste del movimento ecologista britannico hanno lanciato della zuppa di pomodoro sopra il quadro di Van Gogh “I girasoli” nella National Gallery di Londra.
Le due ragazze vestivano con una maglietta riportante la scritta “Just Stop Oil” (fermare il petrolio ora). L’azione è stata fatta al grido di “Cosa vale di più, l’arte o la vita? Sei più preoccupato per la protezione di un dipinto o per la protezione del nostro pianeta e delle persone?”. Come se le due cose fossero legate e consequenziali in qualche modo.
Il dipinto, uno dei 5 della serie dell’artista, valutato circa 80 milioni è stato deturpato ma la galleria d’arte non ha ancora fatto sapere l’entità dei danni.
L’azione è stata sicuramente mediatica. Atta a colpire la sensibilità pubblica e soprattutto per guadagnare le prime pagine. Risultato sicuramente ottenuto. Se non fosse che l’opinione pubblica, come si legge sui vari social, si sta schierando contro le due attiviste ree di aver rovinato (si spera non definitivamente) un’opera d’arte del XIX secolo.
I movimenti ecologisti mondiali non sono nuovi a questo tipo di azioni. In Italia sta andando per la maggiore lo sdraiarsi per strada bloccando la viabilità mattutina, scatenando congestione del traffico, aumento dello smog e l’irascibilità dei cittadini. Quest’ultimi, anche se d’accordo con le motivazioni della protesta, sono però le vittime innocenti.
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Gli ecologisti stanno cercando di alzare l’attenzione sui temi di inquinamento, sfruttamento delle risorse rinnovabili e tutela dell’ambiente. Non è sufficiente, a loro dire, la rilevanza data a questi temi dai vari Governi. Né basta l’azione e la presenza mediatica avuta da Greta Thunberg. Le loro manifestazioni, dunque, sono volte a interessare ogni parte della società, anche a quelli a cui non arriva il loro messaggio attraverso media, social, pubblicazioni. Solo essere messi davanti al fatto compiuto, rimanendo vittime di un disagio (quale il ritardo a lavoro, o la rovina di un bene artistico come il quadro di Van Gogh), può far aprire gli occhi a tutti sul cambiamento climatico. Come se non fosse sotto il naso di tutti, tutti i giorni.
Ma la minestra lanciata su “I girasoli” non è la prima trovata. Sotto attacco sono finiti anche un quadro di Horatio McCulloch a Glasgow, un altro dipinto di Van Gogh al Courtauld Institute of Art di Londra. Così come un’opera di Turner a Manchester, un quadro di Constable alla National Gallery e una copia dell‘Ultima Cena di Leonardo Da Vinci alla Royal Academy of Arts. Questi lavori “fortunatamente” hanno visto realizzare solo la seconda parte dell’attacco di oggi alla National Gallery. Dopo il lancio della zuppa le ragazze oggi hanno incollato una loro mano sotto l’opera d’arte. Negli altri casi gli attivisti si erano incollati alle cornici. Tutti sempre con la maglietta “Just Stop Oil” e chiedendo se vale di più un’opera del genere o la vita.
Evidentemente lo scalpore, il panico mediatico, interessa di più che manifestare le proprie legittime convinzioni fuori dai palazzi in cui si decidono le politiche ambientali.
“Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza“. Queste parole del filosofo Ernst Jünger sembrano calzare a pennello.