Van Gogh: a ottobre la mostra-evento a Palazzo Bonaparte
Dall’8 ottobre 2022 al 26 Marzo 2023 Palazzo Bonaparte a Roma ospiterà una grande mostra dedicata a Vincent Van Gogh. Sessanta opere, tra cui un famosissimo autoritratto, aiuteranno a ripercorrere la vita e la parabola artistica di uno dei pittori più amati al mondo.
Palazzo Bonaparte riapre i battenti
Raffinata residenza di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, Palazzo Bonaparte è ormai un punto di riferimento per esposizioni di arte moderna e contemporanea nella Capitale.
Dall’8 ottobre, dopo una pausa forzata dovuta all’emergenza Covid-19, questo gioiello dell’architettura barocca, tornerà ad ammaliare il pubblico attraverso un affascinante osmosi tra contenitore e contenuto. Gli scintillanti tremila metri quadrati di mosaici, affreschi e stucchi che caratterizzano l’edificio, saranno ulteriormente impreziositi da sessanta tele originali del più grande maestro del XIX secolo: Vincent Van Gogh.
Tra le opere esposte, anche uno dei più famosi autoritratti dell’artista, per un viaggio nell’interiorità del pittore olandese mai sperimentato prima.
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Il percorso espositivo su Van Gogh
Alcuni fatti salienti della vicenda umana e artistica di Vincent Van Gogh sono ormai noti a tutti: la sua passione per i ritratti e i paesaggi, i numerosi ricoveri nelle cliniche psichiatriche, il gesto autolesionista del taglio dell’orecchio, il suicidio con un colpo di pistola nei campi di Auverse.
La mostra romana di Palazzo Bonaparte tuttavia punta ad un taglio innovativo. Non solo le pennellate materiche tipiche dell’artista olandese, non soltanto i colori sgargianti delle campagne francesi, ma anche le parole e gli scritti. Oltre all’esposizione di sessanta tele, la mostra prevede appunti privati e apparati didattici basati sulle lettere a Theo.
Il genio del post-impressionismo infatti scrisse nella sua vita 821 lettere delle quali 668 indirizzate al fratello Theo, noto mercante d’arte. Nel fitto scambio epistolare (pubblicato in un apposito volume grazie all’iniziativa della moglie di Theo), Vincent ha riversato l’impetuoso fiume delle sue idee, navigando tra opinioni artistiche, amori personali, problemi di salute, difficoltà economiche.
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L’importanza dell’autoritratto
La mostra prodotta da Arthemisia e realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo, custode di molti suoi capolavori, punta quindi a svelare la personalità dell’artista attraverso il suo stesso linguaggio: una perfetta fusione tra immagini e parole. Punta di diamante di questo excursus intimista su Van Gogh, sarà l’esposizione di un celebre autoritratto.
Sappiamo che in totale Vincent ne realizzò ben trentasette e diede a ciascuno un’importanza specifica. Attraverso tale forma d’arte il Maestro “puntava gli occhi su sé stesso”, quasi per avere conferma della sua esistenza e del suo equilibrio psicofisico. Lo sguardo è fondamentale ed è il punto focale della composizione.
In ogni autoritratto lo sfondo non riproduce le peculiarità dell’ambiente circostante, bensì è colorato e impersonale proprio per focalizzarsi sull’uomo e la sua anima. A tal proposito Vincent scrisse al fratello Theo: “Dietro la testa, invece di definire il muro banale del meschino appartamento, dipingo l’infinito.”
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Palazzo Bonaparte ha già aperto le prevendite. Chi volesse acquistare i biglietti per la mostra può collegarsi ai seguenti siti web: www.mostrepalazzobonaparte.it oppure www.ticket.it