“Una serata per Gigi Proietti”: ricordi, omaggi e il docu-film di Edoardo Leo
Il 21 giugno nella meravigliosa location del Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti, ha preso il via l’edizione 2022 dell’Estate Romana con “Una serata per Gigi Proietti”, un’occasione per rendere omaggio all’amatissimo Gigi.
Data e luogo non sono stati scelti a caso dal Sindaco di Roma e dall’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor che hanno deciso di celebrare uno dei più grandi mattatori italiani nel giorno più lungo dell’anno, data d’inizio della bella stagione e che coincide proprio con l’onomastico di Proietti. E dove festeggiare se non a “casa”? In occasione del centenario della cessione di Villa Borghese al Comune di Roma e della conseguente apertura al pubblico, nel 2003 Gigi Proietti realizza il sogno di aprire una riproduzione del Globe Theatre a Roma. Da allora al 2020 ha diretto la sede di una stagione shakespeariana che ogni estate vede la presenza di un pubblico affezionato e crescente, che con sempre maggiore entusiasmo segue gli allestimenti classici e le iniziative artistiche e culturali che li accompagnano: insomma ha raggiunto l’ossimorico obiettivo di aprire un teatro popolare nel mezzo di una villa borghese di nome e di fatto. A seguito della scomparsa del grande mattatore nel 2020, per decisione dell’amministrazione comunale e grazie alla disponibilità della Fondazione Silvano Toti, il teatro ha preso il suo nome diventando il Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti.
La stagione 2021 portava ancora la firma di Gigi Proietti ma quest’anno la volontà di seguire le linee da egli tracciate ha condotto alla ricerca di una nuova direzione artistica che incarnasse una successione omogenea per stile, cultura, esperienza e qualità. Si è deciso di dare continuità al processo artistico individuando nel Premio Oscar Nicola Piovani la persona più qualificata e vicina da sempre al mondo del teatro. Fra Gigi Proietti e il Maestro Piovani c’è sempre stato un legame intellettuale che ha unito due grandi esponenti dello spettacolo italiano nel loro amore per la cultura e per la città di Roma. È infatti un ancora provato Piovani ad aprire la magica serata in onore di Gigi.
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“Viva er teatro, dove è tutto finto / ma gnente c’è de farzo, e questo è vero.” Su questa traccia inizia l’intensa carrellata di ricordi dei suoi colleghi ed amici molto cari. Gigi Proietti è stato tanto e inarrestabile: così procede l’amarcord. Senza sosta, senza noia. Una poesia declamata da una loggia laterale da Rodolfo Laganà, il ricordo della nascita del Globe e una riflessione sulla morte di Gigi confessata quasi in confidenza da un leggio da parte di Walter Veltroni. Gìrati a destra, spettatore: Massimo Wertmuller legge dalla seconda balconata. Poi di nuovo sul palco Marco Damilano racconta Gigi da amico e spettatore. Ora chiudi pure gli occhi e làsciati trasportare dalle note del piano di Germano Mazzocchetti e dei flauti di Alessio Mancini. Non c’è tempo di far scendere giù le lacrime. Lasciale lì a inumidire gli occhi che è tempo di ridere con i racconti sull’infanzia tratti dall’autobiografia “Tutto sommato qualcosa mi ricordo” magistralmente interpretati da Edoardo Leo. E lasciati sorprendere come ogni volta dall’estroso talento di Carlotta Proietti. “Prima che il vuoto tutti ci divori, che venga, venga presto il tempo in cui ci si innamori”: così Flavio Insinna e Massimo Wertmuller ci fanno rinnamorare dei dissacranti quanto in realtà profondi sonetti di Gigi Proietti. E allora attento: ascolta i versi di “Questo amore”, de “La guera”, “Il sonetto delle cose perdute” e “Roma è ‘na sintesi”.
Ma il viaggio carico di emozioni nella vita e nell’arte di Gigi Proietti non finisce qui. Anzi siamo solo a metà di una densissima serata: segue la proiezione del docu-film di Edoardo Leo “Luigi Proietti detto Gigi” (premiato con il Nastro d’argento DOC 2022 e con l’Hamilton Behind The Camera”) proprio nel luogo dove è stata girata quella che sarebbe diventata l’ultima intervista del Maestro che si racconta intimamente al suo regista. Già, perché il lavoro di Leo inizia più di tre anni fa insieme al per raccontare lo spettacolo “A me gli occhi please” che, nel 1976, rivoluzionò la scena teatrale italiana. Ma dopo la scomparsa di Gigi nel 2020 il racconto di uno show non basta più: bisogna indagare nella vita e nella carriera dell’attore che ha cambiato le regole del gioco del teatro italiano e scoprire il suo segreto.
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«Lunghe chiacchierate nel suo studio, decine di ore di materiale da guardare insieme. L’ho ripreso ovunque, negli spettacoli, nei camerini, alle prove. Poi al Globe Theatre una lunga intervista, che non sapevo sarebbe stata la sua ultima” – racconta Edoardo Leo. “Ho posato lo sguardo su una carriera infinita, piena di fatti artistici diversissimi tra loro e tutti di enorme importanza. Ho cercato insistentemente un filo che legasse ottanta anni passati praticamente in scena.” Così Leo racconta tutta la vita e carriera di quell’interprete drammatico che faceva morire dalle risate che sarebbe eccessivamente riduttivo riassumere in qualche riga.
La ricerca del segreto si snoda tra i racconti di familiari (la sorella Anna Maria e le figlie Susanna e Carlotta Proietti) e degli amici e colleghi: Arbore, Fiorello, Goggi, Cortellesi, Gassmann, Giallini, Piovani e molti altri. Tutti rapiti dalle gesta artistiche di un autentico eroe dello spettacolo che per più di mezzo secolo ha unito comicità e poesia, alto e basso, pancia e sperimentazione.
“Ho provato a raccontare a modo mio un grande maestro» dice Edoardo Leo pur riconoscendo che il Gigi nazionale non amava farsi chiamare in questo modo “perché la recitazione non si insegna. Si impara, che è diverso.” E il capolavoro “Luigi Proietti detto Gigi” è semplicemente questo: la ricerca del più intimo segreto, della più personale tecnica da rubare ad un artista a tutto tondo. Alla domanda finale purtroppo non si potrà più avere una risposta del diretto interessato. E allora al regista non resta che trovarla da sé. Edoardo Leo conclude con queste parole:
“Il segreto è semplice ma impossibile: essere Gigi Proietti.”
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