Una Boccata d’Arte 2024: la quinta edizione punta sul talento degli artisti under 35
Torna Una Boccata d’Arte, progetto di arte contemporanea promosso dalla Fondazione Elpis, che valorizza venti piccoli borghi, uno per ogni regione italiana, con installazioni site specific realizzate per l’occasione da venti artisti sia italiani che internazionali.
Giovani artisti illuminano i borghi più belli d’Italia
Fino al 29 settembre 2024, il progetto Una Boccata d’Arte porterà mostre, opere, installazioni, performance e laboratori in luoghi immersi nel verde, distanti dai tradizionali circuiti dell’arte. Un invito non solo alla conoscenza delle nuove tendenze artistiche contemporanee, ma anche al viaggio e alla scoperta di mete semi-sconosciute lungo la penisola; piccoli borghi con una densità abitativa inferiore ai 5000 abitanti, si illumineranno per l’intera estate attraverso interventi site specific.
Venti artisti – uno per ogni regione italiana – hanno vissuto per un periodo a stretto contatto con le comunità locali, instaurando amicizie, scoprendo usanze e tradizioni del territorio; la dimensione intima del paese e le quotidiane interazioni con l’ambiente, hanno offerto ai singoli autori il contesto ideale per alimentare la creatività e metterla in atto.
Nato nel 2020 su iniziativa di Fondazione Elpis, il progetto Una Boccata d’Arte festeggia cinque anni con 100 installazioni all’attivo, dedicando questa quinta edizione agli artisti al di sotto dei 35 anni.
Il limite anagrafico non ha alcuna intenzione discriminatoria, bensì intende offrire ai giovani autori l’opportunità di veicolare il proprio messaggio artistico e agli spettatori di restare aggiornati sulle tendenze stilistiche del momento.
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Artisti, borghi e opere della quinta edizione
La quinta edizione di Una Boccata d’Arte include i seguenti artisti nei rispettivi borghi e le relative installazioni:
- Augustas Serapinas a Verrès (AO) in Valle d’Aosta con Aosta Valley Wooden Collars From Lithuania;
- Beatrice Celli a San Sebastiano Curone (AL) in Piemonte con La Camminata dei Corpi Salienti;
- Sasha Tishkov a Dolcedo (IM) in Liguria con Her Branches on the Ground, Her Roots in the Sky;
- Sofia Silva a Palazzo Pignano (CR) in Lombardia con Melania pieve mostarda;
- Adji Dieye a Magrè sulla Strada del Vino / Margreid an der Weinstraße (BZ) in Trentino-Alto Adige / Südtirol con Can you see me? Mi vedi? Kannst du mich sehen?
- Tiphaine Calmettes a Porto Levante – frazione di Porto Viro (RO) in Veneto con They Are Looking at Us;
- Mariona Cañadas e Pedro Murua a Paluzza (UD) in Friuli-Venezia Giulia con Mandi Mandi. L’intreccio diventa suono;
- Sóley Ragnarsdóttir a Berceto (PR) in Emilia-Romagna con Sign of Care;
- Villiam Miklos Andersen a Serre di Rapolano – frazione di Rapolano Terme (SI) in Toscana con Rock Hard Milk;
- Ode de Kort a Otricoli (TR) in Umbria con ( );
- Caterina Morigi a San Ginesio (MC) nelle Marche con Sibillina;
- Elena Rivoltini a Bassiano (LT) nel Lazio con Archive of Voices;
- Agostino Quaranta a Gioia dei Marsi (AQ) in Abruzzocon Quanto potrebbe costare il ritorno del lago?;
- Beatriz de Rijke a Guardialfiera (CB) in Molise con The Sacred Ordinary;
- Andrea Martinucci a Letino (CE) in Campania con Il tempo, come frusta;
- Emanuele Marullo a Poggiorsini (BA) in Puglia con I figli di Afelio;
- Giulio Locatelli a Sasso di Castalda (PZ) in Basilicata con Circo tessile;
- Lulù Nuti a Motta Filocastro – frazione di Limbadi (VV) in Calabria con È tutto vero;
- Nicola Baratto e Yiannis Mouravas a Sant’Angelo Muxaro (AG) in Sicilia con Legame immisurabile;
- Virginia Russolo a Sedilo (OR) in Sardegna con Campanacci del solstizio (Sos sonazos de primu istíu).
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La valorizzazione culturale del territorio
Ogni lavoro concretizza non solo la libertà espressiva del singolo artista, ma rende il paesaggio parte attiva dell’opera stessa dimostrando come vi può essere perfetta armonia tra l’intervento dell’uomo e la natura, se il comune denominatore è ovviamente il rispetto.
Tra le bellissime installazioni, tutte degne di nota, si trova ad esempio Rock Hard Milk di William Miklos Andersen, il quale a Serre di Rapolano (Siena) ha riaperto per tre mesi l’antica latteria del borgo, mettendola a disposizione dei visitatori.
In Umbria, ad Otricoli (Terni), l’artista fiamminga Ode de Kort ha realizzato una scultura cinetica costituita da due parentesi metalliche che, mosse dal vento, uniscono simbolicamente il cielo e il paesaggio circostante.
Quanto potrebbe costare il ritorno del lago? nella chiesa sconsacrata di Santa Maria nel paesino di Gioia dei Marsi (L’Aquila), rappresenta il progetto di Agostino Quaranta, il quale sul limitare della conca del Fucino, si chiede cosa ci sia alla base del precario rapporto tra uomo, natura, economia e memoria.
Segnaliamo infine l’opera È tutto vero di Lulù Nuti che pone l’attenzione sull’importanza del riciclo: l’artista infatti ha realizzato delle sculture in bronzo partendo dai calchi degli zerbini che gli abitanti del borgo di Motta Filocastro (Vibo Valentia) le hanno gentilmente donato.
Ogni installazione di Una Boccata d’Arte è parte fondamentale di una gigantesca mostra itinerante che punteggia l’intera penisola consentendo agli abitanti di tutte le regioni di divertirsi, conoscere nuovi posti e al contempo riflettere e interrogarsi.
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Le installazioni permanenti
Una Boccata d’Arte è un progetto di Fondazione Elpis realizzato in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes, agenzia creativa milanese che si avvale di un energico team di curatori.
A proposito dell’edizione 2024 Maurizio Rigillo, cofondatore di Galleria Continua, ha dichiarato: «La quinta edizione ha preso il via disegnando un imperdibile itinerario attraverso il nostro Paese tra borghi storici e panorami mozzafiato. Gli interventi di venti artisti italiani e internazionali hanno arricchito questi luoghi con opere che approfondiscono tratti e aneddoti della tradizione locale. Il tempo trascorso in residenza nei borghi, a contatto con i luoghi e i loro abitanti ha permesso agli artisti di accedere a un patrimonio spesso nascosto e intangibile. Racconti, costumi, usanze, credenze, materiale d’archivio e documenti ufficiali hanno costituito il terreno fertile da cui sono nati progetti vivaci e interventi unici. L’augurio è che quanto realizzato possa entrare a far parte del patrimonio in maniera permanente, arricchendo così l’offerta culturale dei nostri paesi».
In questi cinque anni l’obiettivo della permanenza ha già dato degli ottimi risultati; dal 2020 fino ad oggi infatti, grazie al contributo delle amministrazioni e alle donazioni degli abitanti, oltre trenta installazioni hanno trovato una collocazione fissa, contribuendo a creare un vero e proprio museo a cielo aperto visitabile tutto l’anno e potenzialmente in continua evoluzione.
Per ottenere ulteriori informazioni sull’evento è possibile collegarsi al sito web www.unaboccatadarte.it .
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