Un fumetto racconta il BLM: “22.5: La storia di Alicia Garza e del movimento Black Lives Matter”
«Black people. I love you. I love us. Our lives matter, Black Lives Matter»: queste le parole che Alicia Garza pubblicò su Facebook nel 2013. Era appena stato assolto George Michael Zimmerman, vigilante volontario che a 39 anni aveva ucciso con un colpo di pistola il 17enne Trayvon Martin a Sanford in Florida, in circostanze mai chiarite.
Leggi anche: Articolo 31, a Rock in Roma i funkytarri sono ancora in voga (live report 19/7/2023)
Poche semplici parole hanno dato vita all’omonimo movimento che ha trovato attivisti in quasi tutto il mondo, uniti per combattere il razzismo e le ingiustizie che ne derivano. In special modo gli omicidi delle persone nere da parte della polizia e le discriminazioni di vario genere.
BLM: ormai ne sentiamo parlare quasi quotidianamente, tra stampa, documentari e libri. Ma questa volta a descriverlo sono ragazzi e in una modalità completamente diversa.
Leggi anche: Biancaneve, quando la mancanza di idee divora il passato
A Parma, nella sede italiana del Boston College diretta da Caterina Dacci Ortolani e Elisabetta Dacci, è nato il fumetto “22.5: La storia di Alicia Garza e del movimento Black Lives Matter“, creato da otto giovani studenti americani.
L’università statunitense propone ai suoi studenti un Corso di Graphic Journalism fortemente voluto da Caterina Dacci e affidato a Dario Boemia che a questo proposito racconta: “Abbiamo cominciato con i classici, da Maus di Art Spiegelman a Persepolis di Marjane Satrapi, esaminando forme, stili e linguaggi. Poi abbiamo preso March, il fumetto disegnato da Nate Powell e scritto da Andrew Aydin e John Lewis che racconta la vita di quest’ultimo, figura fondamentale del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Da questo lavoro di analisi è nata l’idea comune di raccontare come la lotta contro il razzismo sia continuata negli ultimi anni grazie al Black Lives Matter”.
Leggi anche: “L’attimo fuggente”: la celebrazione della vita incarnata da Robin Williams
Aggiunge Caterina Dacci Ortolani: “Una volta terminato il lavoro ho cercato, d’accordo con Dario Boemia, un giovane disegnatore che fosse interessato al progetto. Dopo varie ricerche l’abbiamo individuato in Tommaso Vassallo, che studia alla Scuola Internazionale di Comics di Genova E che ha affrontato l’impegno con enorme passione e grande forza comunicativa”.
(Fonte: La Repubblica)