Ritrovata “Maddalena penitente” a Treviso: si tratta di un dipinto di Antonio Canova
La Gypsotheca di Possagno (Treviso) annuncia con orgoglio il ritrovamento di un raro dipinto di Antonio Canova. La Maddalena penitente verrà esposta nel museo a partire dal prossimo 23 giugno.
La Maddalena penitente: un dipinto prezioso
Nel bicentenario della morte, lo straordinario talento di Antonio Canova continua a regalare sorprese.
Dopo il ritrovamento della Maddalena giacente in Inghilterra, è il momento della Maddalena penitente. Questa volta però non si tratta di una statua, bensì di un dipinto.
L’olio su tela (105 cm x 81) rappresenta una struggente Maria Maddalena in ginocchio con il capo reclinato e le mani abbandonate sulle gambe. Il suo etereo volto rigato dalle lacrime si abbandona alla contemplazione del Crocifisso, in un’atmosfera di austero silenzio. Sullo sfondo si intravede soltanto una parete rocciosa coperta da qualche cespuglio.
Un analogo corrispettivo in marmo è presente nel Palazzo Doria-Tursi a Genova e dimostra come il maestro del Neoclassicismo scultoreo, abbia saputo tradurre anche in pittura tanta austera solennità. Le due magistrali opere verranno presto accostate e messe in dialogo in un’apposita esposizione della durata di un paio di mesi presso il Museo Gypsotheca “Antonio Canova” di Possagno (TV).
Il ritrovamento e il restauro dell’opera
Il dipinto si trovava in casa di una famiglia italiana. Come dichiara Moira Mascotto, direttrice della Gypsotheca Canova, «I proprietari ci avevano contattato per capire se effettivamente si trattava di Canova, e noi ci siamo messi all’opera, studiando il dipinto, radiografandolo, analizzandolo, anche perché andava ripulito. È stato un processo lungo».
In effetti diversi strati di ridipinture rendevano l’opera poco leggibile. Solo dopo un accurato procedimento di pulitura, gli esperti hanno potuto confrontare la Maddalena penitente con gli altri lavori dell’artista.
La valutazione finale ha trovato concordi la dottoressa Marescotto, Vittorio Sgarbi, presidente di Fondazione Canova onlus e del comitato per le celebrazioni di Canova e Stefano Grandesso, membro del Comitato di Studi della stessa Fondazione.
L’opera è sicuramente attribuibile ad Antonio Canova.
Il risultato finale tuttavia non si deve soltanto all’operazione di restauro, ma anche a coeve analisi storiche e scientifiche.
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Le ricerche storico-artistiche
Dalle ricerche storico-artistiche sappiamo che Canova realizzò il dipinto della Maddalena Penitente durante il soggiorno a Possagno nel 1798-99 e la sua governante, Luigia Giuli, ne fece una copia oggi custodita all’Accademia di San Luca a Roma.
L’opera venne successivamente incisa da Antonio Zecchin su disegno di Carlo Paroli, con l’indicazione: Antonio Canova dipinse.
Sono presenti anche testimonianze bibliografiche del dipinto che viene citato, ad esempio, in “Memorie dell’Artista” del 1823, di Giuseppe Falier, figlio di quel Giovanni primo mecenate e protettore di Canova.
Inoltre un team di studiosi è riuscito a tracciare i passaggi di proprietà della Maddalena nel corso del tempo, fino a un riferimento alla cornice del dipinto presente in un documento redatto a Crespano del Grappa nel 1799 da Francesco Zardo, zio materno dell’artista.
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Le analisi tecnico-scientifiche
Dal punto di vista tecnico-scientifico, la Gypsotheca si è avvalsa della collaborazione dell’Università di Bologna e del Centro Interdipartimentale di Ricerca Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico Artistici Ciba dell’Università di Padova.
«Il lavoro compiuto ha permesso di riconsegnare l’opera al corpus dei dipinti realizzati da Canova nell’arco della sua carriera. Sono felice di aver contribuito a questo ritrovamento in concomitanza di questo anno così speciale volto alla celebrazione dei 200 anni della sua morte» ha annunciato la dottoressa Mascotto, ribadendo la volontà di mettere in mostra il dipinto.
La Maddalena penitente verrà pertanto esposta all’interno del Museo Gypsotheca di Possagno a partire dal 23 Giugno 2022 e sarà visitabile per i sessanta giorni successivi.
Per informazioni ed eventuali prenotazioni, è possibile scrivere all’indirizzo di posta elettronica posta@museocanova.it
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