Tra speranze e riflessioni ecco il nuovo album del cantautore ligure Edoardo Nocco: l’intervista
“Caratteri Difficili” è il nuovo album di Edoardo Nocco uscito lo scorso 16 dicembre e che lo porterà a vivere il suo primo tour in giro per l’Italia. Il cantautore ligure nel nuovo lavoro mette tutto il proprio vissuto, tra le speranze e le riflessioni che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Predominano al suo interno due atmosfere che rispecchiano anche il modo di essere del cantautore: da un lato una più serena, spensierata; dall’altro una più malinconica, nostalgica, riflessiva.
“Caratteri difficili”, il tuo nuovo album: qual è stata la genesi del disco?
Questo album è nato in questi ultimi due anni, ho passato molto tempo a comporre e successivamente a scegliere le canzoni che lo compongono, è stato un lungo processo, a volte anche piuttosto impegnativo, ma sempre sano e divertente. Ci sono 11 canzoni all’interno dell’album, con rarissimi strumenti digitali, è suonato quasi interamente dal vivo: dai sintetizzatori alle chitarre, dai pianoforti alle batterie acustiche. Ho voluto concentrarmi molto sulla ricerca del suono di insieme, cercando di creare un risultato originale. Nei sound di questo disco mi riconosco, li ho cercati e creati, in tutto il disco c’è una continua alternanza di contrasti, la vena molto triste e malinconica e la vena di speranza e felicità.
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Perché hai scelto “Felicità fatti da parte” come focus track?
In realtà non c’è un vero e proprio motivo, semplicemente mi piaceva che l’album iniziasse con quel brano, era adatto. Mi ha dato le giuste sensazioni per metterla come focus track.
Che aspettative hai circa questo album e soprattutto il tour che inizierà a breve?
Tendo a non avere aspettative e a godermi le cose al meglio, ci ho messo tutto me stesso nella mia musica, mi piacerebbe che la gente lo ascoltasse, naturalmente, credo sia un disco originale rispetto a molti altri che escono in questi giorni. Sono molto emozionato di iniziare il tour in cui presenterò questo disco, non ne ho mai fatto uno, ma ora con i miei venticinque anni, posso dire che non vedo l’ora di suonare in tutta Italia.
Ti avvicini molto presto al mondo della musica, quando hai capito di voler investire nella produzione? di trasformare la passione anche in lavoro?
Suono da quando ero bambino grazie alle meravigliose influenze familiari, da mio nonno che suonava il mandolino a mio fratello che suonala chitarra. In realtà non ho mai pensato fino a 18 anni di fare della musica un lavoro, oggi sono un produttore e insegno musica in alcune scuole, quello che mi piace è il fatto di conoscere costantemente nuovi artisti, nuove persone nuovi mondi condividendo con loro momenti piacevoli.
Quali sono i cantautori e artisti cui hai preso ispirazione (se ciò è avvenuto)?
Non ho veri e propri modelli di riferimento, idoli musicali; semplicemente ascolto molta musica diversa. Penso che le influenze di un artista derivino dai suoi ascolti, dai suoi gusti, dagli ambienti e dalle persone che frequenta, e successivamente vengono filtrati ed espressi in diverse forme d’arte, che siano canzoni, dipinti, poesie e quant’altro.
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