Tra fantasy e fantascienza al Lucca Comics & Games con il Trofeo Rill e “I volti degli spiriti”: l’intervista ad Alberto Panicucci e Maurizio Ferrero
Grande emozione per la premiazione del XXVIII Trofeo RiLL al Lucca Comics & Games prevista per domenica 30 ottobre, dalle 18, nella Sala “G. Ingellis” di Lucca Games – padiglioni di viale Carducci. Dal 1992 l’Associazione RiLL promuove il concorso letterario che è nel tempo divenuto uno dei principali premi italiani dedicati ai racconti fantasy, horror e di fantascienza. Da sottolineare come tutti i libri curati da RiLL vengano realizzati senza alcun contributo da parte degli autori/autrici.
In occasione di uno degli eventi più attesi dagli appassionati del genere, abbiamo incontrato Maurizio Ferrero con la sua antologia “I volti degli spiriti” edito da Acheron Books e curato dall’associazione RiLL e Alberto Panicucci della RiLL. Maurizio Ferrero ha vinto per ben due volte il trofeo RiLL, nel 2016 e 2018, arrivando finalista in altre edizioni. Quest’anno, lo scrittore è stato insignito del premio autore dell’anno e inserito all’interno della collana di antologie RiLL “Memorie del futuro”. “I volti degli spiriti sarà presentato al pubblico in occasione della premiazione del 30 ottobre. Sarà possibile acquistare il volume presso i padiglioni di viale Carducci, con uno sconto in esclusiva.
Alberto, prima di parlare de “I volti degli spiriti” con Maurizio, mi piacerebbe approfondire la conoscenza dell’associazione Riflessi di luce lunare. Come nasce RiLL?
Per poter rispondere alla domanda devo andare indietro di 30 anni. Eravamo dei ragazzi appassionati di giochi di ruolo e a quel tempo l’offerta dedicata al settore era poverissima. Gli appassionati dell’epoca, un po’ in modo carbonaro, producevano loro stessi avventure, scenari, nuove regole (soprattutto per Dungeons & Dragons ma anche per altri giochi di altri piccoli editori) e li pubblicavano su Fanzine, ovvero su riviste amatoriali cartacee, per poi essere esposte in alcuni negozi di giochi. Anche noi avevamo un Fanzine e, visto che avevamo partecipato al campionato nazionale di D&D e la squadra si chiamava Riflessi di Luce Lunare, da quel momento decidemmo di utilizzare l’acronimo RiLL per la Fanzine che, a sua volta, è diventata un’associazione. Nel giro di poco nacque l’idea del concorso letterario RiLL per il miglior racconto.
Proprio in merito al premio Trofeo RiLL, come si svolge il lavoro di selezione delle opere? E, soprattutto, come lavorate con le case editrici?
Il concorso si apre anno a novembre e l’evento crocevia è la Fiera di Lucca, dove si premia il vincitore dell’edizione che si chiude e si lancia il nuovo concorso. A quel punto, fino a primavera, tutti hanno la possibilità di mandarci i racconti. Ad aprile iniziamo a leggere. Normalmente arrivano almeno 300 racconti all’anno, nel periodo di pandemia abbiamo raggiunto quota 522. Il lavoro di lettura diventa un lavoro di squadra, quest’anno, per l’appunto, eravamo 19. Dividiamo i racconti in gruppi da tre ognuno dei quali ne promuove circa una quarantina.
In seguito, questi ultimi vengono letti da quelli che ironicamente chiamiamo “lettori superstiti”, ovvero coloro che valutano anche i 40 semifinalisti. Un pomeriggio di luglio ci mettiamo a discutere insieme in merito ai migliori 10 racconti. La lista passa nelle mani di una giuria di scrittori, professori universitari e creatori di giochi, anche perché il mondo letterario e il mondo ludico sono molto vicini. Ed ecco qui che i cinque racconti finiscono nell’antologia cartacea la cui collana prende il nome di “Mondi Incantati”. Ne abbiamo anche una seconda “Aspettando Monti Incantati”, un ebook che esce un mese prima dei risultati del concorso. In questo momento stiamo collaborando con la casa editrice Acheron Books che è molto importante sia nel campo di giochi che in ambito letterario.
Cosa pensi della penna di Maurizio?
La particolarità dei racconti di Maurizio è che lui è un po’ schizofrenico (ridono). Intendo dire che sia capace di scrivere storie fortemente orientate verso il dark ma anche altre di puro umorismo demenziale o delle cose incredibilmente dolci e toccanti. Maurizio riesce a toccare l’intero spettro delle emozioni del lettore. È molto divertente. Non sai mai dove vuole arrivare.
Maurizio, tra pochissimi giorni verrà presentata la tua antologia. Ti andrebbe di raccontare qualcosa in più ai nostri lettori?
L’antologia è una summa di tutto quello che è stato il mio lavoro negli ultimi 7/8 anni. Va a focalizzarci su due generi ben precisi che sono il fantasy e il post-apocalittico. Si toccano i temi che più mi hanno colpito nel corso degli anni, ad esempio, la sopravvivenza, l’autodeterminazione, la ribellione. I protagonisti si trovano spesso a rompere le catene della loro vita. Nella maggior parte dei racconti la presenza di spiriti o entità spirituali è costante. Nella fantascienza può esserci uno spirito più fantasy e viceversa. Amo fare dei mix tra questi generi.
Come nasce la tua passione per il fantasy e la fantascienza?
L’ho sempre avuta. Da che ho iniziato a leggere, ho sempre prediletto questi generi. All’inizio viravo più per il fantasy ma nel corso degli anni la passione si è spostata anche sulla fantascienza, sull’horror e su tutto ciò che cade sotto l’ombrello del genere fantastico. RiLL mi ha dato l’occasione di sviluppare il mio interesse con il tempo, anche per il gioco di ruolo. Non ho pubblicato solo con RiLL ma ho un romanzo all’attivo con un’altra casa editrice: “Ballata di fango e osso” edito dalla Moscabianca Edizione nel 2019. Non ci sono anche altre novità ma non anticipo nulla.
Qual è il tuo tratto distintivo in merito alla scrittura?
Diciamo che tendo a tenere uno stile molto pulito e molto concreto. A me piace dare un’impronta cinematografica a quello che scrivo. Cerco sempre di tratteggiare la narrazione pensando al lettore come ad uno spettatore che sta guardando un film. Mi hanno sempre detto che i mie libri sanno dare dei pugni nello stomaco notevoli; nel senso che sono abile a disegnare situazioni allegre che, all’improvviso, si mostrano completamente sconvolgenti.