“Tra arte e mito”: i capolavori di Salvador Dalí approdano al Museo Storico della Fanteria di Roma
Dal 25 gennaio al 27 luglio 2025, il Museo Storico della Fanteria di Roma ospita Salvador Dalí, tra arte e mito, mostra dedicata al grande maestro catalano.
L’universo onirico di Salvador Dalí
Pittore, genio, eccentrico, visionario, sovversivo. Molte sono le definizioni attribuibili a Salvador Dalí (Figueres, 1904 – 1989), ma nessuna sembra riuscire a contenere la sua straripante personalità. Anche dal punto di vista prettamente stilistico risulta difficile etichettarlo. Considerato uno dei massimi esponenti del Surrealismo, venne in realtà cacciato dal movimento stesso; sperimentò anche le istanze del Dadaismo e del Cubismo, ma nessuna definì in pieno le sue idee rivoluzionarie.
Con il suo aspetto bizzarro e il suo carattere intemperante, Dalí pose al centro della sua vita e della sua carriera il sogno, la visione, l’inconscio, l’irrazionalità. La sua arte ha il merito di abbattere i confini tra le discipline e di farle confluire nel gigantesco flusso delle emozioni.
Proprio sull’intensità della sua esistenza, fatta di eccessi e geniali sperimentazioni, si concentra Salvador Dalì tra arte e mito, poliedrica mostra che dal 25 gennaio al 27 luglio 2025 occuperà gli spazi del Museo Storico della Fanteria di Roma. Oltre ottanta opere tra dipinti, disegni, illustrazioni, sculture, ceramiche, incisioni, libri fotografie, provenienti da collezioni private belghe e italiane, condurranno i visitatori nel caleidoscopico universo di Dalí, continuamente in bilico tra sogno e realtà.
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Dalí tra i Surrealisti
Accanto a capolavori quali Donna con cassetti (1936) e El gran masturbador (1929), si troveranno opere di altri grandi autori come René Magritte, Max Ernst, André Masson, Man Ray, Leonor Fini e Giorgio de Chirico.
I visitatori in tal modo avranno la straordinaria opportunità di confrontare l’immaginario onirico di Dalí con quello di altri grandi sperimentatori, rivivendo un periodo unico, colmo di spunti innovativi e audaci ricerche stilistiche.
Max Ernst, ad esempio, introdusse la tecnica del frottage; Man Ray rivoluzionò la fotografia con i suoi celebri rayographs; Giorgio de Chirico approfondì il concetto di metafisica e dimensione onirica nella pittura; René Magritte invece concepì un nuovo utilizzo della superficie pittorica e dello spazio compositivo giocando sugli scarti tra oggetto e immagine, tra parola e significato.
Tutti questi artisti, pur partendo da un sostrato culturale comune, sviluppano un proprio personalissimo linguaggio immaginifico che getterà le basi della pittura contemporanea. Una simile concentrazione di opere e autori conferisce alla mostra un respiro di livello internazionale, offrendo un’esaustiva panoramica non solo del linguaggio di Salvador Dalí, ma dell’intero Surrealismo europeo.
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Il percorso espositivo
Il percorso espositivo sarà diviso in tre grandi sezioni tematiche: Dalí il visionario, Dalí e la letteratura, Dalí tra arte e design. L’itinerario, di tipo antologico, partirà dagli anni giovanili e si svilupperà sulla base degli incontri illuminanti che l’artista ebbe nell’arco della sua vita, quali ad esempio quelli con il regista Luis Buñuel (presente in mostra con alcuni spezzoni di film) e con il poeta Federico García Lorca.
Quest’ultimo, nello specifico, fornirà agli appassionati l’occasione per approfondire un aspetto poco conosciuto della produzione di Dalí: la litografia. Il maestro realizzò diverse litografie inerenti ai lavori di García Lorca, ma in esposizione vi saranno anche preziose incisioni volte a illustrare i più celebri passaggi della Divina Commedia.
Dalí realizzò le tavole tra il 1959 e il 1963, a seguito di una commissione per il settimo centenario della nascita di Dante Alighieri. Il colore intenso qui viene utilizzato per sottolineare i mutamenti di paesaggio e i turbamenti psicologici dei personaggi del capolavoro letterario.
Precisione tecnica e dimensione onirica si fondono in maniera magistrale evidenziando la capacità dell’artista di padroneggiare le più disparate tecniche e di inserirsi in contesti multidisciplinari che lo rendono a tutti gli effetti uno degli esponenti di spicco del Novecento.
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L’organizzazione della mostra
Il dottor Vincenzo Sanfo, curatore dell’esposizione, ha rilasciato la seguente dichiarazione, sottolineando l’importante rapporto tra il maestro catalano e Roma: «Una mostra dovuta, non solo perché nel 2025 ricorre il centenario della nascita del Surrealismo, ma anche per lo stretto legame che lega Dalí alla Città eterna. L’artista, infatti, seguendo le orme di molti altri, trascorse diversi soggiorni a Roma tra cui un lungo periodo nel 1954 ospite della contessa Mimì Pecci-Blunt».
Salvador Dalí, tra arte e mito, a cura di Vincenzo Sanfo con il supporto di un comitato internazionale, è organizzata da Navigare S.r.l in collaborazione con Regione Lazio, Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Oficina Cultural de la Embajada de España.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni dei biglietti è possibile collegarsi al sito web www.navigaresrl.com oppure scrivere una e-mail all’indirizzo di posta elettronica prenotazioni@navigaresrl.com .
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Fonte immagini: Wikipedia