“The Crown 6”: le reazioni della stampa britannica
La prima parte della nuova (e ultima) stagione di The Crown, che si concentra sulle ultime settimana di vita di Lady D, ha spaccato l’opinione pubblica.
Mentre il Principe William è costretto al silenzio dalla sua posizione e suo fratello Harry ha dichiarato che non guarderà mai le puntate, anche la critica britannica si è divisa.
L’unico aspetto a mettere d’accordo le varie testate è stato il notare come Peter Morgan abbia creato tre episodi (soprattutto l’ultimo giorno) incentrati su Diana che annunciano e accrescono la tragedia che l’avrebbe presto coinvolta. Basti pensare alla tenera telefonata con i suoi figli in cui assicura loro che non avrebbe sposato Dodi e promette di tornare a casa il giorno dopo.
Ma soprattutto cosa ha pensato la Stampa inglese dell’apparizione di Diana come un fantasma?
Leggi anche: Recensione [con spoiler] di The Crown 6: l’addio a Diana e alla serie
Il The Guardian non ha peli sulla lingua: “Questa serie ossessionata da Diana è la definizione stessa di cattiva scrittura. Nonostante il cast brillante, è un volgare, tuffo nell’abisso tipico di una soap – non da ultimo nelle scene atroci con Diana Fantasma.“
Critica la scelta di dedicare quattro episodi solo alle ultime otto settimane di Diana quando di solito in una carrellata di dieci puntate si affrontava una decade concentrandosi più sull’evoluzione dei codici comportamentali della vita a Palazzo che sulle macchinazioni politiche. Definisce la minuziosità dei dettagli sulla vita della Principessa del Popolo – mostrata come una “santa virtuale” – come “davvero punitiva“.
Time Magazine ammette: “Non sarebbe mai stato facile rappresentare una delle morti più sospirate e ossessivamente documentate della storia, ma Morgan certamente aveva altre opzioni oltre a oscillare avanti e indietro tra la depressione di Balmoral e un trattamento crudele del romanticismo ambivalente di Diana e Dodi. Ciò che è sconcertante è quanto questi episodi si discostino dalla struttura delle stagioni precedenti, che hanno dato spesso il loro meglio filtrando Elisabetta e la sua famiglia attraverso le prospettive delle persone normali le cui vite hanno “toccato”, nel bene o nel male“.
Circa l’a scelta’apparizione degli spettri si legge: “in quella che è facilmente definibile come la peggiore scelta creativa dello show fino ad oggi, Diana e Dodi appaiono dall’aldilà, per alleviare la colpa dei Windsor e di Mohamed e consigliarli su come elaborare le loro rispettive morti. Che siano letteralmente fantasmi o semplicemente invenzioni dell’immaginazione degli altri personaggi non è chiaro.“
Rolling Stones ipotizza una mancanza di oggettività nei confronti dei membri della famiglia reale man mano che la serie si appresta a raccontare eventi più recenti: si legge “The Crown è diventata una patetica propaganda realista. Mentre la serie Netflix si è avvicinata al presente, le sue critiche a Re Carlo e ai reali si sono notevolmente ammorbidite.”
Definisce infatti una “non – coincidenza” l’evidente differenza tra le rappresentazioni che Peter Morgan ci offre dell’attuale Re Carlo nel film “The Queen” (2006) e nelle ultime stagioni di “The Crown“, soprattutto dopo che Netflix è stata costretta ad apporre una dichiarazione di finzione.
A proposito della rappresentazione della morte di Diana, sottolinea infatti: “La scelta di rendere i media un villain sembra strategica. Conveniente, anche. I media sono un bersaglio nebuloso e non specifico. Ma fondamentalmente, sono esterni alla famiglia reale. Più The Crown si è avvicinato al presente, più lo show è diventato esitante nell’attribuire la colpa a persone specifiche – in particolare ai reali.“
Leggi anche: Da Nanni Moretti ai Manetti bros: a Roma la quarta edizione del Palladium Film Festival
Ma non tutti commenti delle grandi testate inglesi sono completamente negative.
Anche la Bbc non si risparmia nella sua recensione: “Mentre il dramma epico della famiglia reale di Netflix The Crown raggiunge la sua drammatica serie finale, lo spettacolo che una volta era ‘una gioia’, non è riuscito a correggere i terribili difetti della scorsa stagione.“
Si mostra però clemente con il regista affermando: “Lo show è molto rispettoso delle scene circa la morte di Diana e le sue conseguenze, senza immagini dello schianto o del suo corpo. E sì, Diana appare dopo la sua morte e conversa sia con Carlo che con la Regina (Imelda Staunton), ma quei personaggi stanno chiaramente, come ha detto Morgan, immaginando quello che avrebbe potuto dire loro, un simbolo del loro dolore piuttosto che una storia di fantasmi.“
La recensione del The Times fa invece notare come quella del fantasma di Diana “non è l’ora migliore dello show” ed è “particolarmente controproducente nei quattro episodi di apertura altrimenti potenti e commoventi“.
Tuttavia, la recensione prosegue lodando la performance di Elizabeth Debicki come Diana, definendola “eccezionale“: “L’empatia con cui interpreta le ultime otto settimane di vita di Diana e la somiglianza con Diana sono straordinarie, quella civettuola inclinazione della testa, un’anima leggermente persa e solitaria.”
SI giunge addirittura all’elogio da parte di Variety e Empire.
Variety si concentra sulla relazione tra Diana e Dodi, scrivendo: “Morgan non offre una storia d’amore vorticosa, ma una rappresentazione di un’amicizia confortante che aveva appena iniziato a fiorire ed era esacerbata dalla percezione pubblica e dagli obblighi familiari.“
Aggiunge che la nuova stagione ha aiutato lo show “reclamare il suo trono scintillante“.
Grande entusiasmo anche tra le righe dell’Empire: “The Crown non è mai stata così emozionante, usando un mix di lacrime, filmati di vita reale e ‘fantasmi’ per piangere di nuovo la Principessa. Qualsiasi cosa pensi di questi fantasmi – che includono Dodi così come Diana – l’episodio 4 rimane un’ora indimenticabile che eleva la stagione nel suo complesso.”
Leggi anche: “Alla ricerca della Valle Incantata”: il cartone animato che trattò i piccoli come adulti
Infine qualcuno si è ricordato di tutti gli altri personaggi: The Independent sottolinea che lo show “normalmente privilegia i pettegolezzi rispetto alla risonanza emotiva: sono incluse le conversazioni altamente speculative tra Diana e Dodi – e guidano la trama” e che “il tono da tabloid relega la regina a un personaggio secondario, mentre la principessa Margaret scivola via completamente inosservata.”