The Big Mountain Cleanup: il progetto per tutelare l’ambiente e ripulire le grandi montagne del Pianeta
Uno degli aspetti più drammatici della nostra epoca riguarda l’abbandono indiscriminato dei rifiuti. Una mancanza di rispetto delle leggi e del senso civico che, ahinoi, riguarda anche i territori montani, estremamente sensibili all’impatto dell’uomo. La buona educazione vuole che i rifiuti prodotti vengano riportati a valle, ma questo non sempre accade. Di conseguenza può capitare di passeggiare lungo un sentiero o trovarsi nei pressi di un rifugio circondati dallo sporco e non poter godere della bellezza naturalistica.
Avreste mai creduto che anche sulle montagne più alte della Terra vi sono enormi quantità di immondizia?
Le numerose spedizioni commerciali e l’ambizione degli alpinisti di tutto il mondo hanno fatto sì che tonnellate rifiuti venissero abbandonati nei campi base e in alta quota.
In particolare le montagne dell’Himalaya sono finite spesso al centro della cronaca per essere dei veri e proprio immondezzai. Una volta che i responsabili lasciano il territorio, il problema è soltanto delle popolazioni locali, le quali stanno già subendo gli effetti del surriscaldamento globale e saranno anche i primi a risentire dell’inquinamento ambientale. Queste montagne comprendono le maggiori risorse di acqua dolce del mondo, oltre 1,4 miliardi di persone dipendono dall’acqua dei fiumi dell’Himalaya, quindi è assolutamente necessario mantenerle pulite.
Fortunatamente nella comunità alpinistica non tutti sono degli incivili, ma ci sono anche quelli che non lasciano nulla dietro di sé. Poi c’è chi invece pensa in grande, come Nirmal Purja, noto effettuato in compagnia di un team di alpinisti nepalesi, la prima ascensione invernale sul K2 lo scorso 16 gennaio. Recentemente ha annunciato un nuovo progetto di beneficienza che fa parte della mission della Nimsdai Foundation, chiamato “The Big Mountain Cleanup”, ideato per proteggere e ripulire 4 Ottomila.
Si inizierà con il K2 la prossima estate, per poi passare all’Everest nel 2022, al Manaslu nel 2023 e infine all’AmaDabalam nel 2024
Quello di pulire il K2 era già nella mente del giovane alpinista pakistano Sajid Sadpara, sopravvissuto lo scorso inverno a un tentativo di ascensione sulla detta montagna e dove ha perso suo padre, il compianto Ali Sadpara. Il progetto nasce proprio per ritrovare il corpo di Ali e dei suoi compagni, ma anche di riportare a valle tutta l’immondizia presente in alta quota. Nirmal Purja e il suo team non intralceranno Sajid ma coopereranno insieme nell’impresa. “Suo padre, Ali Sadpara, faceva parte di questa famiglia e io ero orgoglioso di chiamarlo mio fratello – ha affermato Purja – La sua morte sul K2 all’inizio di quest’anno è stato uno shock per tutti noi e non lo dimenticheremo mai”.
Su “The Big Mountain Cleanup” Purja ha dichiarato: “K2 ed Everest sono maestosi, ma il loro ambiente e le loro comunità sono in pericolo. In media, ogni scalatore genera 18 chili di rifiuti: tende abbandonate, contenitori di ossigeno, contenitori per cibo e acqua, attrezzature e ovviamente rifiuti umani”. “Oltre a questo, dobbiamo anche garantire la sicurezza sulle montagne e fermare le inutili vittime che si stanno verificando su linee vecchie, marce e dimenticate. L’impresa non è cosa da poco e gli organizzatori stanno cercando aiuti”.
“Siamo, attualmente, nelle fasi finali, stiamo completando gli aspetti legali. Questo progetto è nel mio cuore e nella mia testa da molto tempo; ci sono voluti sette mesi per lanciarlo. Lo sviluppo di un’iniziativa come questa richiede molto tempo e pratiche amministrative, affinché tutto fili liscio e correttamente”.
“Credo che sia necessario agire ora per contribuire a proteggere questi ambienti sacri di montagna per il futuro. I rifiuti hanno un grande impatto sulle montagne e le comunità che ci vivono, gli inquinanti raggiungono i fiumi attraverso le piogge e la neve, contaminandoli, ma possiamo affrontare insieme questo problema. Questa è la nostra missione e abbiamo bisogno che tu ti unisca a noi. Grazie a tutti coloro che hanno già donato e fornito sostegno”.
Puoi unirti a noi ora: https://gofund.me/0cf70c71
Ovviamente ci auguriamo che il progetto di Purja andrà a buon fine. Nel frattempo questa vicenda può aiutarci a riflettere su quanto sia importante essere educati e rispettosi nei confronti dell’ambiente e di conseguenza verso noi stessi e gli altri.
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Di Lorenza Tersone