Alle Terme di Caracalla l’acqua torna protagonista dopo mille anni
Ogni volta che si entra alle Terme di Caracalla si tenta di immaginare dove fosse l’acqua che le animava nell’antichità. L’acqua per nuotare, per rigenerarsi, dove trascorrere una giornata all’insegna del benessere. Dov’era l’acqua? Come si muovevano i numerosi avventori delle Terme, tra piscine e fontane? Da oggi, grazie a un intervento coraggioso e all’avanguardia della Soprintendenza Speciale di Roma, sarà possibile rivivere la vitalità e la potenza dell’elemento dell’acqua alle Terme di Caracalla.
Uno Specchio d’acqua di grandi dimensioni, in cui si riflettono le maestose architetture delle terme e che diventerà un luogo dove l’arte, lo spettacolo e la creatività contemporanea possono trovare la loro casa.
“Con questo spettacolare Specchio la Soprintendenza desidera innescare un processo di rinnovamento- afferma Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – e di apertura alla città in uno dei siti archeologici più importanti della Capitale. Un intervento di architettura contemporanea che si armonizza con quella antica, per consolidare il ruolo delle Terme di Caracalla come un centro promotore di cultura e arte. Il ritorno dell’acqua non è solo una meraviglia fine a sé stessa, gioia per gli occhi e per lo spirito, ma vuole essere simbolo concreto di riconnessione con l’antico”.
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Una vasca dalla forma lineare, che ricorda intenzionalmente quella della Natatio, linee semplici che, in un gioco di presenza e assenza, mettono al centro il monumento e il visitatore, con un palco sull’acqua che avrà la funzione di ospitare performance teatrali, conferenze, spettacoli di danza o concerti di musica classica. Un ribaltamento della concezione del visitatore che è solito vivere passivamente il sito archeologico, ma che invece diventa assoluto protagonista dello spazio e degli eventi.
L’inaugurazione dello Specchio d’acqua come luogo di spettacolo sarà la prima romana della coreografia curata da Ater Balleto di Rhapsody in blue, nel centenario della creazione di questa partitura di George Gershwin.
“La realizzazione dello specchio d’acqua- spiega Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla– è il primo elemento di un progetto integrale finalizzato a restituire la percezione di questi luoghi come erano nell’antichità. L’acqua, un elemento assente da oltre mille anni, torna in maniera determinante ma rispettosa delle rovine: in un gioco di specchi la natatio esce dal corpo dei bagni e si pone assialmente nei giardini, duplicando l’imponente calidarium. Un segno contemporaneo, come contemporanea è la nostra comprensione delle rovine, che crea una sorta di metaverso concettuale e riattiva attraverso i giochi d’acqua e le nebulizzazioni il ricordo della antica funzione delle Terme di Caracalla.
Sullo specchio d’acqua sarà inoltre possibile assistere, grazie a numerosi getti completamente immersi, a giochi d’acqua e di luce e alla nebulizzazione dell’acqua al centro della vasca, pensata per ricreare la suggestione del vapore degli ambienti riscaldati delle antiche terme. “Nel cuore delle antiche Terme di Caracalla, lo Specchio d’acqua offre ai visitatori un’esperienza coinvolgente e immersiva– dichiara Hannes Peer, architetto e progettista– su una superficie di oltre mille metri quadrati, rispettando l’imponenza del complesso termale. Integrato architettonicamente con il monumento antico, lo Specchio incarna i concetti filosofici sia della presenza, con l’acqua stessa (Dasein), sia l’assenza materica, tramite il riflesso (Nichtdasein), riverberando le idee di Martin Heidegger. Un invito alla contemplazione e anche una cornice dinamica per iniziative culturali, che segna il primo passo di una nuova fase volta a preservare l’eredità archeologica, proiettando lo sguardo verso il futuro”.
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Lo Specchio, realizzato in collaborazione con l’architetto Paolo Bornello, è l’inizio di una rivoluzione alle Terme di Caracalla che diventeranno un sito archeologico riprogettato in chiave contemporanea, all’insegna delle migliori pratiche di conservazione, restauro e valorizzazione per rendere l’impianto severiano all’avanguardia nella fruizione culturale della Capitale.