Teatro Palladium, Edoardo Siravo è “Prometeo”, nell’adattamento di Gastaldi
Da stasera fino a domenica 19 il Teatro Palladium di Roma ospiterà “Prometeo” di Eschilo, con l’adattamento e regia di Patrick Rossi Gastaldi. Protagonista Edoardo Siravo affiancato in scena da Carlo Di Maio, Silvia Siravo, Gabriella Casali, Alessandro D’Ambrosi.
Prometeo è il dio amico degli uomini e loro benefattore, il Titano che li favorisce dando loro il fuoco contro il volere di Zeus. Il fuoco significa il sapere e Zeus rappresenta lo status quo, la situazione dominante dell’Occidente attuale. Prometeo «colui che riflette prima», il Titano che ama il genere umano, altro non è se non la metafora d’una lotta inesausta, identica a se stessa nell’apparente trascorrere del tempo: lotta contro il potere dei pochi, affidato all’ignoranza dei molti. Ed è questo il segreto che Prometeo ha carpito ai numi: senza il fuoco della conoscenza lo sfruttato è il miglior alleato dello sfruttatore, perché non ha coscienza dei diritti. Prometeo non è un solo mito, è un modo d’essere dell’uomo nella storia di tutti i tempi. Come un passero intrappolato, piuttosto che vivere in gabbia si rompe le ali contro le sbarre per riconquistare la libertà di volare, così l’uomo sfida le imposizioni e mette in gioco la vita, se il potere prova a imporgli un’ideologia di annientamento della sua libertà di scelta. Prometeo è dunque il fiero eroe ribelle alla tirranide, dotato di una fede incrollabile nell’uomo.
L’intervista a Edoardo Siravo e Patrick Rossi Gastaldi
Prometeo: è stato difficile interpretare questo personaggio? Se sì in cosa?
(Edoardo Siravo) Prometeo è uno di quei personaggi che fanno un po’ tremare i polsi ad un attore: Prometeo si può identificare con la bellezza, con la natura e con le radici dell’essere umano. Quando si prende il coraggio per interpretare un personaggio come questo, ci si accorge che è sempre attuale e che il testo racchiude messaggi di rara bellezza. Il mito è alla radice della natura umana ed è materiale che dobbiamo sforzarci di non abbandonare perché utile come confronto con la nostra realtà.
Prometeo, un modo di essere dell’uomo. Come potrebbe essere descritto il Prometeo nel 2021?
(Edoardo Siravo) Nel 2021 abbiamo attraversato un periodo difficile con questa pandemia che ancora oggi ci mette davanti al rapporto tra l’uomo e il potere: non ce l’ho con il potere a prescindere, non si può fare a meno del potere, però il modo di gestirlo deve essere un problema essenziale dell’umanità. Nel corso della vita un uomo deve fare i conti con il proprio rapporto con il potere, il teatro ha una grande responsabilità in questo senso, deve mantenere viva l’attenzione su questo tema.
Leggi anche: Capodanno, annullato il concerto a Roma
Oltre questo spettacolo, quali sono i progetti in cantiere per il futuro?
(Edoardo Siravo) Sono da poco diventato il direttore artistico del Plautus Festival di Sarsina, un importante festival di teatro classico che corona la mia carriera in quanto ho sempre avuto a che fare con i classici. Avrò molto da fare per organizzare il nuovo cartellone che non deve abbandonare ciò che è stato fatto in passato ma ha anche bisogno di rinnovarsi. Poi c’è il doppiaggio che è sempre parte della mia vita, il mio impegno con la Fondazione Piccolomini e il Nuovo Imaie. Per quanto riguarda la professione di attore ci sono alcuni progetti in cantiere di cui sentirete parlare a breve.
Come nasce l’idea di riadattare un testo di Eschilo? Quanto è fedele all’originale?
(Patrick Rossi Gastaldi) L’idea nasce dall’esigenza di raccontare un personaggio come Prometeo che è il padre putativo di tutta l’umanità. C’è bisogno di quei versi e di quella struttura tragica di Eschilo per capire quanto siamo fragili, finti padroni di noi stessi, persi in una foresta piena di insidie.
L’adattamento è abbastanza fedele all’originale, sia nella distribuzione della trama e delle parole sia nella tragicità che vive il protagonista.
Qual è il messaggio sotteso alla messa in scena, diretto al pubblico?
(Patrick Rossi Gastaldi) Non siamo padroni del mondo, siamo colpevoli di quello che ci ha dato la Natura perchè l’abbiamo resa nemica in un terreno nemico e quindi facciamo del male a noi stessi: con il fuoco abbiamo creato le guerre sanguinose. Vorrei che il mio Prometeo interpretato da Edoardo Siravo trasmettesse all’uomo, a coloro che hanno avuto in regalo il fuoco, un leggero senso di colpa per come viviamo le nostre esistenze, ognuno proprietario di qualcosa. Non siamo proprietari di nulla, piuttosto, abitiamo.
“Prometeo” al teatro Palladium – giovedì 16, venerdì 17, sabato 18 dicembre 2021 ore 20.30- domenica 19 dicembre 2021 ore 18.00
BIGLIETTI: Intero € 18, Ridotto € 12,00, Ridotto Studenti € 8,00
I biglietti possono essere acquistati a questo link:
https://www.boxol.it/TeatroPalladium/it/advertise/prometeo/378734
Oppure al botteghino presso il Teatro Palladium che aprirà due ore prima dell’inizio di ogni spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti sia per l’evento della serata che delle serate successive.
Leggi anche: Il Monello di Charlie Chaplin si intrufola al Parioli 100 anni dopo