Al Fenaroli di Lanciano torna “A Christmas Carol”con Roberto Ciufoli
Il Cartellone Teatrale del Fenaroli di Lanciano propone il musical della Compagnia dell’Alba diretta da Fabrizio Angelini e Gabriele de Guglielmo “A Christmas Carol”, in co-produzione con il TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo e la collaborazione della Scuola d’Arte New Step di Americo Di Francesco e Paola Lancioni. Il musical continua la sua tournée con una doppia data al Teatro Fenaroli di Lanciano il 21 dicembre (ore 17.30 e 21) e 22 dicembre (ore 17.30 e 21).
Il pubblico lancianese potrà riassaporare l’incanto di un romanzo senza tempo che farà emozionare, sorridere e riflettere sul valore della misericordia, intesa come la compassione che fa sentire vicino il nostro prossimo. Tutto questo grazie anche al cast che farà rivivere il classico di Charles Dickens in tutte le sue sfumature.
Ancora una volta sarà Roberto Ciufoli, attore e regista teatrale, ad interpretare Ebenezer Scrooge, ricco uomo d’affari dall’indole meschina e avara. Accanto a lui, sul palcoscenico anche i maestri Fabrizio Angelini e Gabriele de Guglielmo, e con loro Carolina Ciampoli, Giancarlo Teodori, Maria Maddalena Adorni, Luca Benini, Mattia Cavallari, Cristian Cesinaro, Valentina Di Deo, Filippo Di Menno, Edilge Di Stefano, Pietro Galetta, Claudia Mancini, Monja Marrone, Serena Mastrosimone, Giulia Rubino, Serena Segoloni, Claudia Vissani. Accanto al cast adulti, un cast di bambini: Alessandro Carulli, Maria Lara Cieri, Luca Civitarese, Mattia Di Nardo, Filippo Di Paolo, Mariele Oliva.
Il racconto di Charles Dickens viene proposto nella sua versione teatrale, per la prima volta in Italia con le musiche e le canzoni di Alan Menken (autore di La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin, ecc.), con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, con Monja Marrone come direzione musicale associata.
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E’ la vigilia di Natale nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta questa festività, e chiusa la sua bottega si reca solitario verso la propria dimora.
Durante la notte riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale Passato, quello del Natale Presente e quello del Natale Futuro, i quali tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare la sua indole meschina ed egoista. Scrooge si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Fred e la sua famiglia.
Il personaggio di Ebenezer Scrooge, al di là del semplice racconto e del significato intrinseco della novella dickensiana, potrebbe essere facilmente ricondotto ad una certa tendenza del mondo di oggi: quella dell’indifferenza, dell’intolleranza, dell’essere asociali, pur nell’epoca dei social.
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Tra un’umanità che va sempre più in fretta, oggi si tende spesso a rinchiudersi nel proprio guscio, nel proprio mondo, con il proprio cellulare e i propri auricolari, per isolarsi da tutto e da tutti.
Ecco, dunque, che il monito del defunto amico Marley, che appare a Scrooge nelle vesti di uno spettro proprio per suggerirgli un cambiamento nella sua vita e nel suo carattere, dovrebbe essere un’esortazione per tutti noi, verso un atteggiamento che guardi maggiormente agli altri.
Se tutto questo è poi accompagnato dalle meravigliose musiche di Alan Menken, per la prima volta presentate in Italia, allora un messaggio così forte non può che divenire vincente e positivo per farci riflettere, sia pure all’interno di una cornice divertente e di intrattenimento, su quanto una maggiore disponibilità verso il prossimo potrebbe cambiare e migliorare le nostre vite.