Teatri e cinema, un grido nel silenzio: l’appello disperato degli addetti ai lavori
Un appello disperato del presidente di Cultura Italiae, Angelo Argento, volto a preservare il lavoro di teatri al cinema è stato rivolto al premier Giuseppe Conte in merito al nuovo Dpcm che introduce una stretta sui luoghi di cultura sospendendo gli spettacoli in pubblico. Da Cultura Italiae anche una petizione online per preservare queste attività.
“I lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire teatri e cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute”, si legge. “Essi sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l’entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia”.
Dati, confortati anche dal monitoraggio dell’Agis che registra un solo contagio su 347.262 spettatori in 2.782 spettacoli monitorati tra lirica, prosa, danza e concerti, con una media di 130 presenze per ciascun evento, nel periodo che va dal 15 giugno (giorno della riapertura dopo il lockdown) ad inizio ottobre.
“Abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico”, scrive ancora Angelo Argento, “spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza. Per quanto concerne i teatri, abbiamo riavviato l’attività di produzione degli spettacoli sospesi, investendo pertanto nuovamente per il loro riallestimento. Abbiamo riprogrammato tournèe e uscite cinematografiche assumendoci enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante; abbiamo fatto rientrare tutti i dipendenti dalla Cig, garantendo loro non solo la giusta retribuzione ma soprattutto la dignità del lavoro”.
L’ultimo punto su cui Argento richiede l’attenzione è sul valore in sé della cultura, consapevole dell’importanza che essa ricopre soprattutto in momenti difficili come quello che ci troviamo ad affrontare. Argento parla di “grave danno per i cittadini privarli della possibilità di sognare e di farsi trasportare lontano oltre i confini della propria quotidianità. Il teatro e il cinema non possono fermarsi perché sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini. Tuteliamo la parte visibile di questa riserva di senso”.