Tanti auguri al papà del glam metal, “Too Fast For Love” dei Mötley Crüe
Sono passati esattamente 39 anni da quando degli allora sconosciuti e sbarbatelli Mötley Crüe pubblicarono il loro primissimo album di esordio, intitolato “Too Fast For Love”: il lavoro che negli anni Ottanta diede il via alla scena glam metal americana e alla leggendaria carriera di Vince Neil, Mick Mars, Nikki Sixx e Tommy Lee.
Leggi anche: “Itaca” di Sasha Torrisi racconta un Ulisse in fuga dalle prigioni del nostro tempo
Politicamente scorretti, ribelli, sfrenati ed aggressivi, in quell’11 novembre del 1981 i Mötley Crüe segnarono la storia della musica con quello che tutt’ora è considerato uno dei simboli per eccellenza del rock, inteso non solo come genere, ma anche (e forse soprattutto) come filosofia di vita: un messaggio di ribellione al sistema e al vivere secondo la propria natura. Non è un caso, quindi, che il leggendario quartetto, capeggiato dall’ inossidabile Vince Neil alla voce, sia stato protagonista di problemi con la legge e di abuso di droghe e alcol.
Il disco in questione venne pubblicato sotto l’etichetta Leathür Records, la quale si limitò alla stampa di sole 900 copie. Tuttavia, l’anno seguente il quartetto firmò un contratto con il colosso Elektra Records, che sotto la supervisione del celebre produttore discografico Roy Thomas Baker (Guns N’ Roses, Queen, The Who, The Rolling Stones, David Bowie… tanto per citarne qualcuno), remixò l’album ed inserì al suo interno una nuova tracklist, scartando alcuni brani per poi aggiungerli nuovamente nella versione rimasterizzata del 2003.
Leggi anche: Speciale Nick Cave: alla scoperta dell’Asina che vide l’Angelo (video)
Fortissimo dell’influenza punk rock, glam rock ed heavy metal, “Too Fast For Love” è annoverato tra i 100 migliori album metal di tutti i tempi, vincendo anche un disco di platino per aver superato il milione di copie vendut