Sospese le domeniche gratis al museo: “rischio contagi troppo alto”
Nonostante l’Italia non presenti una curva epidemiologica preoccupante come quella di Francia e Inghilterra, giusto per citare i due esempi più eclatanti in Europa, la precauzione non è mai troppa. Non se in ballo c’è la saluta dei cittadini. Dev’essere stata questa la motivazione sulla base della quale il Ministero della Salute ha emanato un’ordinanza nella quale si sospendono le domeniche gratis al museo.
Un’iniziativa che negli anni ha riscosso un sempre maggiore successo e che ora, invece, per ragioni di salute e sicurezza pubblica, subirà uno stop. A partire da ieri non sarà più possibile visitare musei, mostre, e analoghi luoghi pubblici. Il provvedimento si è reso necessario – così fanno sapere dal Ministero – a seguito dell’aumento dei casi di Covid-19 in Italia.
In media sono più di 1.500 i casi che si registrano nel quotidiano da un mese a questa. A volte di meno, a volte di più, certamente, ma tanto basta per agire con tempestività e prevenzione. Una battuta d’arresto che non ci voleva, non dopo che le riaperture post lockdown avevano fatto registrare un minino di ritorno alla normalità. Per la cultura, dunque, c’è ancora da soffrire. Non se ne uscirà tanto facilmente.
Nel mentre anche le attività teatrali, cinematografiche e musicali si interrogano su come ripartire in autunno e inverno. La stagione è praticamente alle porte ma le incertezze sono ancora numerose. Non tutte le organizzazioni, specialmente quelle private, possono riaprire a ranghi ridotti. Le normative per il contrasto del coronavirus, volte soprattutto a evitare assembramenti facili in posti al chiuso, non consentono di avere gli stessi numeri che in passato e quindi, avendo un pubblico minore su cui contare, minori saranno anche gli incassi.
Situazione, questa, dalla quale uscirne definitivamente non sembra possibile. Per lo meno ad ora. L’impossibilità di prevedere l’andamento della curva epidemiologica e le ovvie necessità di programmazione sono fattori che male si sposano. L’uno, purtroppo, esclude l’altro. Si può sempre ricorrere – come qualcuno ha suggerito – al “navigare a vista” in attesa di una schiarita all’orizzonte, ma questa è una soluzione troppo instabile. Per tornare alla normalità, purtroppo, ce ne vorrà ancora.
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