Sting a Roma sfida il tempo e le geometrie del ricordo [Live report 14/07/2023]
Canzoni cult, arrangiamenti dinamici e coinvolgenti ed energia alla cavea dell’Auditorium Parco della Musica per la tappa capitolina del concerto di Sting. Nonostante si avvicini al traguardo dei 73 anni, il prossimo 2 ottobre, Sting dimostra di saper sfidare lo scorrere del tempo: sul palco, t-shirt aderente, pantaloni chiari, movimenti decisi e voce inossidabile definiscono la sua immagine che, peraltro, beneficia di una condizione fisica impeccabile, mantenuta grazie alla pratica costante di yoga, ginnastica e una dieta salutare. La sua energia vitale, alimentata da un talento innato, sembra non conoscere limiti.
Il concerto, inserito nel tour “My Songs” e nella rassegna Roma Summer Fest segna il ritorno di Sting nella Capitale dopo cinque anni dall’ultima performance proprio all’Auditorium intitolato a Ennio Morricone. Per questa speciale occasione, l’ex leader dei Police ha scelto accuratamente gli artisti che lo accompagnano. L’apertura dello spettacolo è affidata al cantautore britannico Joe Sumner, il primo dei sei figli dell’artista (al secolo Gordon Sumner). Durante la serata, spazio anche alla cantautrice italo-francese Giordana Angi che ha regalato al pubblico romano una versione unica di “For Her Love / Amore”, uno dei brani più celebri del cantante britannico, rivisitato in modo originale e con influenze del Belpaese, non solo per il testo in traduzione.
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Anche a Roma Sting e la sua band suonano un concerto sanguigno, privo di momenti morti, in cui Sting ripercorre i momenti più importanti della sua carriera musicale. Un viaggio emozionale attraverso la notte, scandito da successi intramontabili come “Shape of My Heart”, “Desert Rose” e “Demolition Man”. In apertura, “Message in a Bottle”, “Englishman in New York”, “Every Little Thing She Does Is Magic”. Ogni singola canzone viene eseguita con maestria e passione, cattura e spinge ciascuno dei presenti ad associare le note a un frammento di vita nel mosaico del passato. In “Fields of Gold” le sinapsi si intrecciano come fili di grano nella geometria del ricordo. C’è spazio anche per un richiamo al reggae, con tanto di omaggio a Bob Marley, incastrato tra “Walking on the Moon” e “So Lonely”. Finale con “Every Breath you Take”, “Roxanne” e “Fragile”.
La carriera di Sting è stata straordinaria fin dagli esordi nella sua città natale di Newcastle, prima di trasferirsi a Londra nel 1977 per formare i leggendari Police insieme a Stewart Copeland e Andy Summers. La band ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica, pubblicando cinque album e conquistando numerosi premi, tra cui 6 Grammy e 2 Brit Awards. Nel 2003, sono stati inseriti nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame. Sting, come artista solista, ha venduto quasi 100 milioni di album.
Oltre alla sua straordinaria carriera musicale, Sting è noto per il suo impegno in favore dei diritti umani e dell’ambiente. Ha sostenuto attivamente organizzazioni come Amnesty International e Live Aid. Nel 1989 ha fondato la Rainforest Fund con l’obiettivo di preservare le foreste pluviali del mondo e proteggere l’ambiente.
Il concerto di Sting a Roma è stato un’esperienza eccezionale, carica di emozioni e brani indimenticabili. Energia e passione hanno conquistato il pubblico, offrendo l’opportunità non scontata di assistere a un’esibizione di classe di uno degli artisti più influenti del nostro tempo.
SCALETTA
Message in a Bottle (The Police)
Englishman in New York
Every Little Thing She Does Is Magic (The Police)
If You Love Somebody Set Them Free
If It’s Love
Loving You
Rushing Water
If I Ever Lose My Faith in You
Fields of Gold
Brand New Day
Heavy Cloud No Rain
Shape of My Heart
Why Should I Cry for You?
All This Time
Mad About You
Amore/Love for her
Walking on the Moon (The Police)
So Lonely (The Police con breve omaggio a Bob Marley)
Desert Rose
King of Pain (The Police)
Every Breath You Take (The Police)
Roxanne (The Police)
Fragile
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