Stephen King risponde alle accuse di sessismo e razzismo
Non ci sta, Stephen King, a essere additato come razzista e sessista e risponde a tono alle accuse piovutegli addosso su twitter. Qualche giorno fa l’amatissimo scrittore del Maine si era lasciato andare a un commento ambiguo sul proprio account che, come prevedibile, ha scatenato l’indignazione di fan e comunità social network, sempre alla disperata ricerca di una polemica da aizzare.
“Sono inciampato in una di quelle frasi fraintendibili recentemente. L’argomento erano gli Academy Award. Ho detto, sostanzialmente, che chi giudica le eccellenze creative dovrebbe essere cieco davanti alla razza, al genere o all’orientamento sessuale. Non ho detto che film, libri, spettacoli teatrali e musica incentrati sulla diversità o sulla diseguaglianza non possano essere lavori geniali. Possono esserlo, anzi, spesso lo sono”.
“Come scrittore, mi è permesso fare nomi soltanto per tre categorie: Miglior film, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior sceneggiatura originale. Per me il problema della diversità non sussiste. Detto ciò non considererei mai la diversità un fattore significativo, in fatto di arte. Conta solo la qualità”, ha spiegato King.
Ancora una volta, però, gli Academy Awards sono finiti al centro della polemica. E, ancora una volta, per il buonismo imperante, esattamente come il politicamente corretto che altro effetto non hanno se non quello di provocare ambiguità di fronte ad alcune scelte. La diversità di genere, la provenienza geografica e l’etnia sono infatti temi capaci di spaccare il grande pubblico, soprattutto alla luce di pesanti contraddizioni interne che l’enstablishment a stelle e strisce vive da diversi anni.