Stardust: in arrivo il nuovo biopic su David Bowie
Anche Stardust tra i titoli in uscita in questo 2020 e tra quelli che ultimamente affollano la sezione “biografie di rockstar”.
Il film verrà presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, che si terrà dal 15 al 25 ottobre, e si concentra sugli anni che hanno portato Bowie alla creazione del personaggio di Ziggy Stardust, iconico alter-ego venuto dallo spazio per cantarci dell’imminente apocalisse, circondato da luci, glitter, e poesia.
Il film di Gabriel Range doveva inizialmente debuttare al Tribeca Film festival ma, a causa dell’emergenza coronavirus, la sua distribuzione è avvenuta attraverso un portale online privato. Nella prima clip ufficiale offerta al pubblico ad aprile, troviamo un Johnny Flynn abbastanza convincente nei panni del David dai boccoli dorati che a 24 anni affronta il suo primo viaggio negli States.
Non ancora Ziggy, ma con lo sguardo già rivolto a galassie più lontane e palchi più grandi.
Com’è facile immaginare, Stardust è solo il più recente tra i film e i documentari su, di e con David Bowie. Il suo trasformismo l’ha portato non solo a ricercare sempre nuove identità ma anche a fare incursioni nel mondo del cinema e del teatro. Come non citare L’uomo che cadde sulla Terra del 1976, ruolo che sembra creato apposta per il suo volto bianchissimo e la sua fisicità estremamente androgina.
Se nei film successivi la sua presenza finisce col sembrare uno sterile cammeo di pura estetica, è nel teatro che Bowie è riuscito a reinventarsi partendo da zero. Lazarus (diretto da Ivo van Hove) è davvero la sua ultima opera che, oltre a condividere la segretezza del making of ed il titolo di una traccia dell’album Blackstar, chiude tematicamente il cerchio dell’uomo che cadde sulla Terra, sia esso Ziggy o lo stesso David, che purtroppo verrà a mancare il 10 gennaio 2016, proprio dieci giorni prima della chiusura del sipario su Lazarus.
La notizia del progetto di Stardust ha lasciato i fan particolarmente interdetti, poiché non avendo Range ottenuto i diritti sulle canzoni è sorto il timore di trovarsi di fronte ad un’opera anomala (soprattutto dopo i vicini successi di Bohemian Rapsody e Rocketman).
Ma il punto di forza di Stardust potrebbe essere proprio questo: il non voler essere solo un lungo videoclip di brani celebri ma piuttosto il racconto del dietro le quinte della storia che tutti conosciamo e cantiamo. Ci parla di un David che, accanto ad Angela – sua prima moglie, interpretata da Jenna Malone – cerca di raffinare la sua identità musicale, cerca di capire cos’è che vuole dare al pubblico.
Sono gli anni primordiali, gli anni della formazione e della ricerca spasmodica del successo che sembra sempre abbracciarlo, ma non così forte da renderlo un’icona… almeno per ora.