Lady D, 25 anni dalla morte: Sky le dedica un’intera giornata di programmazione
Nell’anniversario dell’improvvisa scomparsa di Lady Diana, Sky modifica il proprio palinsesto, dedicando la programmazione di Sky Documentaries e Sky Uno alla principessa più amata e discussa della storia della corona britannica. Tutti i contenuti saranno disponibili dal 31 agosto, per gli abbonati Sky anche on demand, su Now Tv.
L’approfondimento inizia alle 13.15 con la messa in onda degli episodi della serie The Royals dedicati a Diana. Quattro per l’esattezza: il primo, ”Diana, una madre”, si focalizza sul lato materno della principessa, di come ha cercato di crescere i suoi figli lontano dai riflettori e di come la sua morte abbia influito e cambiato le loro vite. Il secondo “Diana, l’ultima estate”, narra il suo ultimo anno di vita, segnato indelebilmente dall’abbandono della famiglia reale e dalla libertà di trovare un nuovo, sincero, amore.
Il terzo episodio, “Diana, regina di cuori”, è forse il più commovente, quello che mostra il suo lato caritatevole, caratterizzato dal profondo impegno che investiva per aiutare chi era in difficoltà. Il quarto episodio, “Diana, la rivoluzione”, chiude il cerchio, analizzando l’impatto della personalità di Diana sulla Corona e sul popolo britannico.
Pezzo forte della giornata sarà il documentario The Princess, che arriva in prima visione assoluta su Sky Documentaries, alle 21.15 del 31 agosto. La pellicola è stata presentata per la prima volta durante il Biografilm Festival 2022, manifestazione cinematografica internazionale interamente dedicata alle biografie e ai racconti di vita, che si è tenuta a Bologna lo scorso giugno.
“Quando metti una persona moderna in un’istituzione antiquata, questo la distruggerà”
Quello che contraddistingue The Princess da tutti gli altri speciali realizzati dopo la morte di Lady D. è il modo di raccontare la sua storia, ormai conosciuta a livello mondiale. Il regista Ed Perkins (Black Sheep), infatti, non vuole semplicemente riportare i fatti accaduti, ma trasportare lo spettatore al loro interno, coinvolgendolo nella vita della principessa e facendogli provare le sue stesse emozioni. Cosa ha rappresentato per Diana la continua pressione della casata Windsor e allo stesso tempo dei media, che seguivano e giudicavano ogni sua singola mossa? Cosa l’ha spinta ad allontanarsi dalla vita adagiata che conduceva prima dei molti scandali che hanno segnato il sua decisione?
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Queste e molte altre domande sono al centro del film, che cerca, attraverso i filmati d’archivio e testimonianze, di ricostruire l’universo interno di Diana e allo stesso tempo di comprendere come quell’inquietudine venisse percepita dalla società di allora.
Quando, durante un’intervista è stato chiesto a Perkins chi fosse per lui Diana, il regista dichiarò:
“Quando trascorri un paio di anni esplorando una storia, normalmente ti senti come se fossi davvero riuscito a conoscerne il protagonista. Io non ho mai incontrato Diana quando era viva, ma, anche dopo due anni di studio del materiale, ancora non mi sento di conoscerla veramente. C’è in lei qualcosa di enigmatico. Lei è un’enigma e forse questa è una delle ragioni per cui così tante persone erano attratte da lei. È come una tela su cui noi tutti possiamo proiettare le nostre personali speranze, i nostri sogni e paure e forse questa era una delle sue più grandi qualità: era capace di essere molte cose diverse per molte persone diverse.”