Sharon Stone contro la “Cancel culture”: è la cosa più stupida mai vista accadere
Imperversa il dibattito sulla “Cancel culture”, una forma sempre più in voga di online shaming attraverso cui la rete si ribella o censura alle posizioni omofobiche, razziste e in generale d’odio, qualcosa che ha molto a che fare con il politically correct a tutti i costi e con le dinamiche che hanno espirato alcuni episodi di Black Mirror, come Hated in the Nation – Odio universale.
Ad aggiungere un tassello interessante a un mosaico che non ha neanche risparmiato i cartoni animati, c’è anche Sharon Stone in occasione di una delle varie interviste di presentazione del suo libro autobiografico ‘The Beauty of Living Twice’, che in Italia sarà pubblicato da Rizzoli. Parlando su SiriusXM, l’attrice non ha risparmiato le sue perplessità.
“Penso che la Cancel culture “, ha detto, “sia la cosa più stupida che abbia mai visto accadere. Penso che quando le persone dicono cose che sentono e pensano, ed è offensivo per te, sia una brillante opportunità per tutti di imparare, crescere e capirsi. Proveniamo tutti da età diverse, culture diverse, background diversi, cose diverse e abbiamo avuto esperienze diverse, traumi diversi, educazione diversa, genitori diversi, background religiosi diversi, tutto diverso. Quindi, la gente dovrebbe dare alle persone l’opportunità di discutere di qualcosa prima di cancellare tutta la loro persona per una dichiarazione, un commento o un malinteso”.
A proposito di Woody Allen, l’attrice ha precisato sempre su SiriusXM: “Non ho mai avuto un’esperienza spiacevole con lui. Le mie esperienze con lui sono state tutte meravigliose. Era altamente professionale e straordinariamente incoraggiante per me. Ed ero una giovane, avevo solo 19 anni, quando ho iniziato a lavorare con lui. Non è stato altro che spettacolare con me. Non ho esperienza che sia tutt’altro che eccezionale”.
Nei giorni scorsi, l’attrice aveva anche divulgato stralci della sua autobiografia pubblicato da Vanity Fair, in particolare in merito a Basic Instinct. L’attrice ha spiegato che prima di girare la famosa scena in cui accavalla le gambe senza le mutandine il regista Paul Verhoeven le disse che le sue parti intime non si sarebbero viste. Ha anche aggiunto che era riluttante a togliersi la sua biancheria intima.
“Quando la facemmo”, ha scritto la Stone a proposito della scena, “sul regista disse, ‘si vedranno le mutandine, ho bisogno che tu te le tolga’. Al che io dissi, ‘non voglio che si veda niente’, e lui ‘No, no, non si vedrà'”. Tuttavia quando la Stone fu in grado di vedere un’anteprima del film notò che le sue parti intime erano visibili, a quel punto prese a schiaffi il regista e lasciò la sala di proiezione.