Museo Cappella Sansevero, patrimonio artistico di Napoli
La cappella Sansevero è uno dei più importanti musei di Napoli. Situata nel cuore del centro antico della città, nei pressi di Piazza San Domenico Maggiore, è un gioiello del patrimonio artistico internazionale.
Suo geniale ideatore dalla personalità poliedrica è Raimondo di Sangro. Il settimo principe di Sansevero. Come leggiamo dal sito dedicato alla cappella “Le origini della Cappella Sansevero sono legate a un episodio leggendario. Narra, infatti, Cesare d’Engenio Caracciolo nella Napoli Sacra del 1623 che, intorno al 1590, un uomo innocente, trascinato in catene per essere condotto in carcere, passando dinanzi al giardino del palazzo dei di Sangro in piazza San Domenico Maggiore, vide crollare una parte del muro di cinta di detto giardino e apparire un’immagine della Madonna.“.
E ancora “Egli promise alla Vergine di donarle una lampada d’argento e un’iscrizione, qualora fosse stata riconosciuta la propria innocenza: scarcerato, l’uomo tenne fede al voto. L’immagine sacra divenne allora meta di pellegrinaggio, dispensando molte altre grazie”.
IL CRISTO VELATO DI SANSEVERO
Al centro della navata della Cappella Sansevero, troviamo il Cristo velato, una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino. Come riporta il sito del Museo, è “una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua”.
“La vena gonfia- si continua a leggere– e ancora palpitante sulla fronte, le trafitture dei chiodi sui piedi e sulle mani sottili, il costato scavato e rilassato finalmente nella morte liberatrice sono il segno di una ricerca intensa che non dà spazio a preziosismi o a canoni di scuola, anche quando lo scultore ricama minuziosamente i bordi del sudario o si sofferma sugli strumenti della Passione posti ai piedi del Cristo. L’arte di Sanmartino si risolve qui in un’evocazione drammatica, che fa della sofferenza del Cristo il simbolo del destino e del riscatto dell’intera umanità”.
“La fama di alchimista e audace sperimentatore di Raimondo di Sangro – riporta il sito del Museo – ha fatto fiorire sul suo conto numerose leggende. Una di queste riguarda proprio il velo del Cristo di Sanmartino: da oltre duecentocinquant’anni, infatti, viaggiatori, turisti e perfino alcuni studiosi, increduli dinanzi alla trasparenza del sudario, lo hanno erroneamente ritenuto frutto di un processo alchemico di marmorizzazione compiuto dal principe di Sansevero. In realtà, il Cristo velato è un’opera interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, come si può constatare da un’osservazione scrupolosa e come attestano vari documenti coevi alla realizzazione della statua”.
Per saperne di più: www.museosansevero.it
di Teresa Uomo