Sanremo, Amadeus dice no alle quote rosa
Il Festival di Sanremo entra già nel vivo, nonostante l’evento non sia propriamente dietro l’angolo. La proposta del Ceo di Fimi, Enzo Mazza, di prevedere una presenza al 50% di artisti uomini e donne, ha scatenato una serie di polemiche.
In primis arriva la risposta del conduttore di Sanremo 2022, Amadeus il quale dice “non sono d’accordo. Non ho mai scelto una canzone in base al sesso dell’artista. Sarebbe un grave errore. Io scelgo la canzone in base alla bellezza della canzone”.
Il presentatore sottolinea come la scelta è puramente qualitativa. Non c’entra nessun altro criterio. La scelta infatti di preservare posti solo in base al sesso sembrerebbe più discriminatoria che altro.
Intervistato da Luca De Gennaro, curatore della Milano Music Week, il conduttore del festival pone l’accento proprio su questo. “Lo trovo addirittura offensivo nei loro confronti dover dire: ho 10 posti a disposizione, 5 devono essere donne e 5 uomini. Perché si può arrivare a mettere i 5 uomini o le 5 donne per poter arrivare al raggiungimento della quota e non perché lo meritano”.
Leggi anche “Sanremo, Amadeus ci sarà anche nel 2022”
Una presa di posizione forte e chiara contro l’idea delle cosiddette quote rosa. In un contesto in cui dovrebbe prevalere la meritocrazia, la proposta di Mazza rischia invece di essere una discriminazione.
Lo stesso Amadeus risponde inoltre con una critica all’industria musicale, che ora si fa paladina dell’inclusione femminile. “L’industria musicale potrebbe cominciare dal suo interno. Tranne Caterina Caselli per la Sugar, i vertici delle grandi etichette sono tutti uomini. E anche delle associazioni musicali”.
La proposta del Ceo di Fimi risulta quindi una forzatura. La musica, andando a vedere la storia italiana, sembra tutto fuorché pregna di discriminazione sessuale. Anche all’interno dello stesso Sanremo. La prima edizione, nel 1951, fu vinta da una donna: Nilla Pizzi. Senza contare Franca Raimondi, Gigliola Cinquetti, Iva Zanicchi (che conta 3 successi), Nada, Anna Oxa, Giorgia, Elisa, Emma Marrone.
I duetti di Mina e Celentano, Ornella Vanoni e Gino Paoli, Bobby Solo e Gigliola Cinquetti, inoltre, danno l’idea di quanto nella musica, più che in altri ambiti, il sesso non sia una discriminante.
Una prepartenza con i fiocchi quella della settantaduesima edizione del Festival di Sanremo, che andrà in scena dal 1 al 5 febbraio dal consueto Teatro Aristorn della città ligure.