“Animali fantastici – I segreti di Silente”, primo al box office nonostante le polemiche
Dopo tanta attesa, e altrettante polemiche, il terzo capitolo della saga “Animali fantastici” è finalmente uscito. Il film diretto da David Yates si posiziona al primo posto del box office scavalcando “Morbius” e “Sonic” dominatori delle scorse settimane.
Nonostante le ripetute accuse e i tentativi di boicottaggio della comunità Lgbt, lo sceneggiato della Rowling (in questo caso in collaborazione con Steve Kloves) fa il pieno al botteghino. Il mondo legato a Harry Potter continua dunque a confermarsi come polo di attrazione per i fans e non solo.
Il film del Wizarding World guida la classifica con 2.641.211 euro, quinto miglior esordio nell’era pandemica. La pandemia ha certo collaborato a rendere questo capitolo il meno seguito rispetto agli altri due che nel primo weekend di distrubizione avevano fatto registrare rispettivamente 6.041.222 euro nel 2016 per “Animali fantastici e dove trovarli” e 5.857.302 euro per “I crimini di Grindelwald” nel 2018.
Tra le tante polemiche che hanno accompagnato la produzione de “I segreti di Silente”, la scelta dell’attore dell’antagonista del preside di Hogwarts ha ricoperto un ruolo primario. Le vicissitudini legali di Johnny Depp hanno portato infatti ad una sostituzione della star americana a favore di Mads Mikkelsen. Cambio che ha creato parecchie critiche da chi sostiene l’innocenza dell’ex marito di Amber Heard. Posizione che trovò manforte da alcuni video che sembravano scagionare l’artista protagonista dei “Pirati dei Caraibi”.
Quattro lunghi anni che sembravano poter compromettere la riuscita del film legato alla serie spin-off del maghetto più famoso del mondo. Quattro anni di voci, accuse, manifestazioni, shitstorm, tentativi di boicottaggi e appelli che però sembrano non aver scalfito più di tanto il mondo della Rowling. La sua creatura ha infatti da pochi mesi festeggiato in grande i primi 20 anni riscuotendo ovunque successo.
Eddie Redmayne (Newt Scamander) e Jude Law (Albus Silente), sebbene la trama non sia delle migliori e risenta di molte strizzate d’occhio al politicamente corretto, dominano le classifiche al botteghino mettendo, per ora, da parte le chiacchiere e le accuse di razzismo e sessismo rivolte alla creatrice del mondo potteriano. Alle lobby femministe infatti non è mai andata giù la difesa della Rowling di una lavoratrice licenziata in quanto contraria al Gender Recognition Act varato dal governo britannico. Così come fu giudicata oltraggiosa l’affermazione della scrittrice secondo la quale solo le donne avessero le mestruazioni.
Gli oltre 77 milioni incassati in pochi giorni a livello globale sottolineano quanto al pubblico sia interessato di più il prodotto che le idee di chi lo ha creato.