“Roma Pittrice”: una mostra celebra le artiste attive nella Capitale tra Cinquecento e Ottocento
Fino al 23 marzo 2025 il Museo di Roma di Palazzo Braschi ospita una mostra sulle artiste attive a Roma dal XVI al XIX secolo. Con 130 opere, l’esposizione esplora il difficile percorso di 56 pittrici verso il riconoscimento ufficiale, restituendo loro la giusta importanza nell’evoluzione della storia dell’arte.
Cinquantasei artiste a Palazzo Braschi
Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana, Angelika Kauffman, ma anche le meno note Laura Piranesi, Giustiniana Guidotti, Claudia Del Bufalo, per un totale di ben cinquantasei artiste. Il numero da un lato lascia decisamente a bocca aperta, dall’altro viene accolto con sollievo ed entusiasmo nello scoprire quante donne nel corso dei secoli abbiano illuminato Roma con il loro talento.
Un percorso troppo spesso oscurato a causa di pregiudizi di genere o per così dire “mistificato” da pittori che facevano da prestanome ai loro lavori. La mostra Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo attualmente in corso al Museo di Roma di Palazzo Braschi intende riscattare l’encomiabile lavoro di pittrici che hanno lottato strenuamente per affermare la loro identità, fino a raggiungere l’agognato mercato internazionale. Ma non ci si limita a questo. L’allestimento desidera anche sottolineare il ruolo cruciale della Capitale nel corso dei secoli; non soltanto luogo di pratica, formazione e mercato, ma anche e soprattutto personificazione delle molteplici artiste che, per nascita o scelta, vi hanno studiato e lavorato.
Centotrenta opere sono state selezionate con cura attingendo sia alle collezioni dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina (Galleria d’Arte Moderna, Museo Napoleonico, Pinacoteca dei Musei Capitolini, Museo di Roma), sia ad altre istituzioni nazionali e internazionali, tra le quali l’Accademia di San Luca, l’Accademia di Brera, le Gallerie degli Uffizi, la Pilotta di Parma, I Musei Reali di Torino, Il National Portrait Gallery di Londrae il Museo Thorvaldsen di Copenaghen.
Leggi anche: “Guercino. L’era Ludovisi a Roma”: un’esplosione di colore alle Scuderie del Quirinale
Il percorso espositivo
All’inizio del percorso espositivo lo spettatore incrocia lo sguardo di una pittrice ancora ignota ritratta da Pietro Paolini, nei primi decenni del Settecento, mentre mostra orgogliosa gli strumenti del mestiere. La sconosciuta e talentuosa artista di nature morte sembra quasi sollecitare il pubblico a entrare nella prima sala, quella dedicata alla collega bolognese Lavinia Fontana. Trasferitasi a Roma nel 1604, Lavinia diviene ritrattista privilegiata di Paolo V Borghese, ed è presente in mostra con i due autoritratti alla spinetta, rispettivamente del 1575 e del 1577.
Proseguendo lungo l’iter espositivo ci si imbatte in tre splendide opere di Artemisia Gentileschi, che riassumono emblematicamente la sua parabola artistica; nello specifico si tratta di Cleopatra(1620), Aurora (1625) e Giuditta e la serva con la testa di Oloferne(1625 circa).
La pittrice Giustiniana Guidotti si distingue invece con l’unica opera conosciuta, l’Allegoria della poesia e della musica (1629), per la prima volta esposta al pubblico.
Più avanti una sala esalta le nature morte di Laura Bernasconi e Anna Stanchi e custodisce anche un prezioso albo di miniature botaniche di Giovanna Garzoni. La sezione sui secoli XVI e XVII si conclude con le sale dedicate a ritratti e progetti, rispettivamente caratterizzate dall’unica opera nota di Claudia Del Bufalo e dalle innovative tavole prospettiche dell’architettrice Plautilla Bricci.
Leggi anche: Hokusai: una mostra a Pisa omaggia il maestro giapponese della “Grande onda”
La mappa del talento femminile
Il XIX secolo si snoda in una successiva sala attraverso cinque dipinti di Angelika Kauffmann, il cui studio a Roma diventò un rinomato centro culturale. L’Ottocento a Roma, del resto, offre alle pittrici maggiore libertà rispetto al passato.
Le singole artiste si ritraggono con soddisfazione mentre lavorano nei loro atelier, non nascondendosi più dietro le firme o i volti dei maestri, dei mariti o dei padri. Amalia De Angelis ad esempio realizza un autoritratto dopo essere stata premiata al Concorso Clementino-Pellegrini dell’Accademia di San Luca (1844), oppure la pittrice tedesca Louise Seidler ritrae l’amica attrice Fanny Caspers davanti al Colosseo.
Il dipinto Ultimi Sorrisi d’Autunno di Raffaele Faccioli conclude la mostra. Nella composizione il pittore bolognese si ritrae insieme alla moglie, la pittrice Giulia Rizzoli, mentre dipingono en plein air. La realtà irrompe nel quadro per conferire il giusto valore al loro rapporto familiare e professionale, che porta i due artisti sullo stesso meritocratico piano. L’ultima tappa dell’allestimento consiste in una mappa che consente di estendere la visita dal singolo museo all’intera città, indicando tutte le opere di artiste gravitanti a Roma esposte in luoghi pubblici e accessibili.
Leggi anche: Palazzo dei Diamanti ospita una grande mostra sull’arte del Cinquecento a Ferrara
Accessibilità e inclusione
L’accessibilità è un aspetto tenuto in grande considerazione per questo evento. L’iter espositivo include molteplici forme di ausilio: si possono trovare ad esempio approfondimenti audio e fruizione tattile di alcune opere in originale e in copia, oltre a specifici appuntamenti guidati accessibili a persone con disabilità visiva e uditiva.
Ad accompagnare la mostra c’è anche un ciclo di incontri aperti al pubblico nei quali si affrontano specifici ambiti disciplinari in cui la presenza delle donne ha lasciato un segno determinante. Per ogni conferenza ci sarà un ospite internazionale e vari specialisti negli studi di genere.
Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo, a cura di Ilaria Miarelli Mariani (direttrice della Direzione Musei Civici Sovrintendenza capitolina) e Raffaella Morselli (La Sapienza, Università degli Studi di Roma), con la collaborazione di Ilaria Arcangeli (Università degli Studi di Chieti), è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e si avvale dell’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Per informazioni su prenotazioni e orari è possibile consultare il sito web www.museodiroma.it .
Leggi anche: Al Palazzo delle Esposizioni di Roma l’omaggio a Billy Wilder con un mese di proiezioni
Fonte immagini: Wikipedia