Roma dedica una mostra a Hilde Lotz-Bauer, pioniera della fotografia di strada
Fino al 5 maggio il Museo di Roma in Trastevere ospita una straordinaria mostra su Hilde Lotz-Bauer, pioniera della fotografia di strada che immortalò l’Italia degli anni Trenta, restituendo volti, città e tesori artistici della Penisola.
L’attenzione per la gente comune
Hilde in Italia. Arte e vita nelle fotografie di Hilde Lotz-Bauer. Questo il titolo della mostra che fino al 5 maggio farà risplendere gli ambienti del Museo di Roma in Trastevere. Una carrellata di circa cento fotografie giunge in esposizione dall’Archivio Hilde Lotz-Bauer a Londra, dai due Istituti Max Planck per la Storia dell’arte – la Bibliotheca Hertziana di Roma e il Kunsthistorisches Institut a Firenze – e dalla collezione del fotografo Franz Schlechter a Heidelberg, al fine di raccontare la parabola artistica di una fotografa tedesca che si è innamorata perdutamente della nostra penisola e dei suoi abitanti.
Lotz-Bauer ha attraversato quasi tutta l’Italia, imprimendo sulla pellicola i volti della gente comune, catturando la vita delle città e dei piccoli villaggi di campagna, regalando con discrezione e professionalità uno spaccato veritiero dei territori più umili negli anni del Ventennio fascista.
Con queste parole il fotografo Gianni Berengo Gardin ha descritto la collega: “Con la sua Leica al collo è stata una delle pioniere della fotografia di reportage: non solo le foto di Scanno, ma le molte altre scattate in Italia rivelano uno sguardo personale che ritrae il quotidiano con occhio attento e sensibile”.
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Storica dell’arte e fotografa
Dopo aver conseguito un dottorato in storia dell’arte, Hilde studia fotografia in una delle più prestigiose scuole di Monaco. Grazie al suo innato talento e alla sua precisione, ottiene una borsa di studio dalla Biblioteca Hertziana che le consente di raggiungere Roma nel 1934. La sua carriera inizia fotografando bozzetti e schizzi preparatori per conto del suo primo marito, Bernhard Degenhart, celebre studioso di disegno italiano.
La versatilità dei suoi scatti entusiasma numerosi storici dell’arte con i quali inizia importanti collaborazioni. Nel 1939, su commissione di Friedrich Kriegbaum, direttore dell’Istituto Storico di Firenze, documenta il patrimonio medievale e rinascimentale della città immortalandone i famosi ponti prima che venissero bombardati dai nazisti.
Negli anni Quaranta prende parte al progetto dello storico dell’arte Leo Bruhns, I Castelli di Federico II nell’Italia meridionale (le cui fotografie sono presenti in mostra), e a svariati altri reportage storico-artistici che la eleggono a buon diritto unica fotografa professionista operante presso gli Istituti Storici di Roma e Firenze.
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La predilezione per l’Abruzzo
Hilde Lotz Bauer ama l’Italia e sceglie di soggiornarvi dal 1934 al 1943; ha così l’opportunità di esplorarla da nord a sud, immortalando con la sua Leica portatile le abitudini, la tradizione e il folklore delle persone più umili. Gran parte della sua produzione artistica si concentra su occasioni quotidiane e festive, soprattutto in Abruzzo, regione alla quale si affeziona particolarmente. Le donne fotografate nella serie su Scanno, piccolo paese nell’Alto Sangro, ad esempio, sembrano opere d’arte viventi nella bellezza dei loro costumi tradizionali interamente cuciti a mano.
L’estrema cura per i dettagli e l’attenzione per la composizione estetica rendono i reportage della fotografa tedesca non solo belli da ammirare, ma anche utili a livello documentario e sociologico. I suoi lavori vengono talmente apprezzati dalla critica che alla fine degli anni Settanta, sono oggetto di prestigiose mostre nelle città di Firenze, Bonn e Londra. Inoltre, nel 1993, Hilde collabora con il fotografo Franz Schlechter, il quale restaura e stampa ottanta istantanee dell’anteguerra, raffiguranti persone, paesaggi e città italiane al fine di esporle al Museo Reiss di Mannheim. Per ricambiare tanta generosità la fotografa regala al collega circa settemila negativi, in seguito sottoposti a restauro digitale. Oggi, a ottant’anni di distanza, se ne può ammirare una selezione sul portale www.hilde-lotz-bauer.de .
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Il percorso espositivo
Il percorso espositivo al Museo di Roma in Trastevere presenta il lavoro complessivo del decennio 1934-1943 mettendo in luce e in dialogo, per la prima volta, i due maggiori aspetti della produzione dell’eccezionale fotografa: le commissioni per gli storici dell’arte e la fotografia di strada.
I visitatori possono rivivere emozioni, suggestioni, vita e storia dell’Italia degli anni Trenta compiendo una sorta di suggestivo e arricchente viaggio nel tempo.
Hilde in Italia. Arte e vita nelle fotografie di Hilde Lotz-Bauer, a cura di Federica Kappler e Corinna Lotz (figlia della fotografa), è una mostra promossa da Roma Capitale, organizzata dall’Archivio Hilde Lotz-Bauer e da Zètema Progetto Cultura; L’allestimento si deve alla collaborazione con Officine fotografiche Roma, Piccola biblioteca della Marsica, Goethe-Institut e al supporto, tra gli altri, dell’Ambasciata delle Repubblica Federale di Germania.
A corollario de ricco iter espositivo vi sono il catalogo contenente copia di tutte le istantanee della retrospettiva, un ricordo di Corinna Lotz insieme a Gianni Berengo Gardin e un saggio sul viaggio di Hilde nella Marsica. Per informazioni su orari e biglietti è possibile consultare il sito web www.museodiromaintrastevere.it
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