Roma a Teatro: gli appuntamenti dal 1 al 6 marzo
Roma a Teatro: per gli appassionati della ribalta romani, quella che sta per cominciare è una settimana ricchissima di appuntamenti, con una possibilità di scelta davvero difficile da eguagliare: si va dalle grandi ricostruzioni biografiche alle storie forti della contemporaneità, dagli omaggi ai grandi registi cinematografici di casa nostra, ai classici della drammaturgia contemporanea. Ma soprattutto è una settimana all’insegna dei grandi interpreti, con alcuni dei nomi più noti e apprezzati in Italia. Perciò, mai come stavolta, una rapida carrellata di suggerimenti potrà esservi utile.
Meno tre, meno due, meno uno…
Candidato ad essere riconosciuto come uno degli spettacoli più importanti della stagione teatrale 2021-2022 e reduce dalle trionfali repliche sold out collezionate al Piccolo di Milano, dal 4 marzo al 3 aprile arriva finalmente a Roma “M, il figlio del secolo” diretto e interpretato da Massimo Popolizio e tratto dal best seller di Antonio Scurati del 2018. Attraverso trenta quadri e con la partecipazione sul palco di ben diciotto attori, il regista e attore genovese, ricostruisce l’ascesa al potere di Benito Mussolini dalla fondazione dei fasci di combattimento fino al celebre discorso in parlamento del 3 gennaio del 1925 con il quale il futuro dittatore si assunse la responsabilità morale dell’assassinio di Giacomo Matteotti dando di fatto inizio alla dittatura fascista.
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Dal 4 al 13 marzo torna in scena al Teatro Parioli uno dei più grandi attori italiani, Glauco Mauri, che in compagnia del fido Roberto Sturno porta in scena “Variazioni enigmatiche” di Éric-Emmanuel Schmitt, una sorta di thriller psicologico nel quale un celebre e misantropo scrittore ritiratosi su un’isola deserta non lontana dal Polo Nord, accetta di farsi intervistare da un giornalista. Il loro incontro, progressivamente, li costringerà a fare i conti con una verità inaspettata in grado di rivoluzionare le loro esistenze.
Data unica all’Auditorium, il 6 marzo, per il pluripremiato e celebrato “La merda” di Cristian Ceresoli, in cui Silvia Gallerano, con le straordinarie modulazioni della sua voce e una presenza scenica davvero di impatto (nonostante sia sola sul palco e nuda per tutta la durata della rappresentazione) riesce a fornire un brutale e inimitabile ritratto della condizione umana, in tutta la sua tragica e non modificabile inadeguatezza.
Dall’1 al 13 marzo, all’Ambra Jovinelli è in cartellone “Azul. Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor”, scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, una storia di gente semplice appassionata fino allo spasimo della propria squadra del cuore e unita da un’amicizia in grado di resistere nel tempo e di aiutare a superare gli inciampi della quotidianità. Protagonista, Stefano Accorsi, in compagnia di Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo.
Dall’1 al 6 marzo, al Teatro Vascello è il turno di “Le Sedie”, con la regia di Valerio Binasco che affronta il classico di Eugène Ionesco cercando, attraverso i suoi personaggi sospesi tra una tragica farsa e una delirante realtà, di esorcizzare la disperazione e la paura che attanagliano la nostra esistenza.
Stesse date all’OFF/OFF per “Bambola (la strada di Nicola)”, diretto e interpretato da Gianni De Feo, la commovente storia, raccontata in prima persona, degli amori e dei dolori di un travestito romano con il pallino di Patti Pravo.
Ancora dall’1 al 6, alla Sala Umberto, Roberta Caronia è la protagonista di “Giulietta”, forse l’unica opera narrativa di una certa consistenza di Federico Fellini, riadatta per il teatro dal compianto Vitaliano Trevisan e anticipatrice del suo “Giulietta degli spiriti”.
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Dal 2 al 6, al Teatro Basilica, è in arrivo il primo adattamento teatrale dell’indimenticabile e disturbante capolavoro di Marco Ferreri “La grande Abbuffata”, a cura di Michele Sinisi (anche regista dello spettacolo) e Francesco Maria Asselta, con Ninni Bruschetta.
Dal 3 al 6, a Lo Spazio, va in scena “Adolf prima di Hitler” di Antonio Mocciola, in cui viene raccontata la fraterna amicizia giovanile tra il futuro fondatore del Terzo Reich e August Friederich Kubizek, impegnati a discutere animatamente in uno squallido monolocale di Vienna sul senso del vivere e sulla loro comune passione, la musica classica.
Dal 4 al 6, infine, al Teatro Altrove, debutto assoluto di “Siamo dei”, scritto, diretto e interpretato da Riccardo Ballerini, una pièce in cui dignità e bellezza, mito e follia, si incontrano in un viaggio surreale che non mancherà di stupire e far riflettere.