Roma a Teatro: la guida agli spettacoli dal 5 al 10 dicembre 2023
Comincia tra qualche ora una settimana a dir poco ricca di appuntamenti per gli appassionati di teatro romani. L’offerta è davvero variegata ma… niente paura, vi aiutiamo noi a non perdervi e a fare la scelta più adatta ai vostri gusti.
Pronti?
Meno tre, meno due, meno uno…
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Dove andiamo quando sogniamo? Perché per l’essere umano è un bisogno così vitale e ineludibile? “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud, caposaldo del Novecento del secolo scorso, torna al centro del lavoro di Stefano Massini nell’omonimo spettacolo (frutto di una ultradecennale ricerca iniziata nel 2008) in scena all’Argentina da stasera al 21 dicembre.
Dal 6 al 17, all’Ambra Jovinelli, Massimo Dapporto, Antonello Fassari e Susanna Marcomeni sono gli interpreti di “Il delitto di via dell’Orsina” di Eugène-Marin Labiche, una commedia nera fatta di trovate, energia e divertimento che mette a nudo, grazie ad indiavolate geometrie di equivoci e farse, il ridicolo nascosto sotto i tappeti della buona borghesia.
Sono le brave Marina Massironi e Maria Amelia Monti le protagoniste di “Il Marito invisibile”, scritto e diretto da Edoardo Erba, in cui una videochat tra due amiche ultracinquantenni (una delle quali si proclama appena sposata con un uomo invisibile!) si trasforma in un’originale, attualissima commedia sulla scomparsa della nostra vita di relazione ai giorni nostri. Al Quirino da stasera al 10.
Nel centenario dalla nascita, un omaggio al grande Italo Calvino e al suo romanzo “Il cavaliere inesistente”, che dal 6 al 17 arriva sul palcoscenico dell’India nella riduzione teatrale diretta da Tommaso Capodanno (adattata dallo stesso regista e da Matilde D’Accardi) e con un cast tutto al femminile composto da Francesca Astrei, Maria Chiara Bisceglia, Evelina Rosselli e Giulia Sucapane.
Un appassionante monologo, orchestrato con laudi medievali e strumenti antichi, per celebrare il più amato santo cristiano di ogni tempo: da stasera al 23, alla Sala Umberto, Giovanni Scifoni in “Fra’. San Francesco, la superstar del medioevo” racconta la figura del poverello di Assisi da una prospettiva inedita e coinvolgente.
Prima nazionale fino al 17 all’Arcobaleno per “Pseudolus -Il bugiardo–”, l’esilarante gioco di invenzioni e lazzi firmato da Plauto in tarda età, che rivive nella frizzante versione allestita da Nicasio Anzelmo e interpretata da Pietro Romano e Giovanni Carta.
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Un’attrice su una scena vuota, pochi oggetti, una domanda che risuona dall’inizio alla fine dello spettacolo (“Quale è la mia casa?”) e una lunga ricerca di un posto in cui trovare una serenità che non sperimenta da anni: dal 7 al 10, al Basilica, prima assoluta per la nuova fatica di Giulia Trippetta, “Questa non è casa mia”. Sempre nel teatro in Piazza San Giovanni in Laterano, stasera e domani “Figli di Abramo”, un monologo di Svein Tindeberg in cui, tra ironia ed erudizione, viene rievocata la leggenda del primo profeta monoteista dell’Umanità.
Un viaggio-confronto con le tematiche di genere e con le fluidità di storie e di identità, umane e teatrali: dal 7 al 10, all’Off/Off, “evə” di Jo Clifford, con Eva Robin’s.
Quella che, forse, può essere considerata l’unica vera farsa nel vasto repertorio pirandelliano: da stasera al 10, al Vittoria, “L’uomo, la bestia e la virtù”, diretto da Luca Ferrini, anche interprete con Alessandra Martellitti e Marco Cavallaro.
Il grande scrittore siciliano è in cartellone anche al Marconi, dove fino al 10 è in programma “I Giganti della Montagna”, giunto alla quarta settimana di repliche, nella versione diretta e adattata da Claudio Boccaccini e interpretata, tra gli altri, da Felice Della Corte e Silvia Brogi.
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Stessa dead line (prima alzata di sipario stasera) al Tor Bella Monaca per il classico contemporaneo di Alessandro Baricco, “Novecento”, nella versione diretta da Chiara Bonome e Stefano Messina, al quale spetterà anche il compito di declamare l’intenso monologo dell’amatissimo pianista mai sceso dalla nave Virginian. Ad accompagnarlo le musiche di Pino Cangialosi.
Da stasera al 17, al Teatro de’ Servi, “Il Grande Grabski”, tratto dall’esilarante romanzo di successo di Marco Rinaldi (che cura anche l’adattamento teatrale con Paolo Vanacore), in cui si raccontano le disavventure di uomo affetto da eiaculazione precoce che tenta di risolvere il suo problema rivolgendosi ad un improbabile psicanalista. Con Toni Fornari, Riccardo Bàrbera e Carmen Di Marzo.
Ultima alzata di sipario domani sera, al Belli, per “Island Town” di Simon Longman, inserito nella ormai rodata rassegna dedicata alla nuova drammaturgia britannica “Trend”, curata da Rodolfo Di Giammarco. Con Giulia Chiaramonte, Chiarastella Sorrentino e Giuseppe Brunetti.
Fino al 17, a Le Maschere, “Un racconto di Natale”, scritto e diretto da Carla Marchini, un omaggio-riadattamento del “Canto di natale” di Charles Dickens.
C’è tempo fino al 7, all’Hamlet, per “Vanity Dark Queen – Niobe regina di Tebe”, terzo lavoro di Stefano Belli dedicato al ciclo delle grandi (anti)eroine del passato dopo quelli su Cleopatra ed Elena di Troia.
Due soli appuntamenti al Piccolo Teatro San Paolo, stasera e domani, per “Bunker sulle nuvole”, scritta, diretta e interpretata (con Ermanno De Biagi) da Andrea De Rosa, una commedia romantica in cui un anziano artista che vive in solitudine entra casualmente in contatto con due giovani che si conoscono tra loro e decide di ritrarli in un quadro, facendoli incontrare.
Ultima segnalazione per “Les Autres (gli altri)” di Jean Claude Grumberg, tre monologhi sulla diversità permeati da una tragica e caustica ironia. Con Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Mario Migliucci e Stefano Viali. Dall’8 al 10 all’Altrove.