Roma a Teatro: guida agli spettacoli dall’8 al 13 ottobre
Settimana ricca di debutti sulle ribalte romane. Pronti a fare la migliore scelta?
Meno tre, meno due, meno uno…
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È uno dei classici per eccellenza del teatro comico occidentale, con il suo intreccio ricco di equivoci, situazioni buffe e colpi di scena continui: stiamo parlando di “Anfitrione”, uno dei capolavori di Tito Maccio Plauto, che da domani al 20 sbarca sul palco del Teatro Quirino nella versione diretta e interpretata da Emilio Solfrizzi, puntando ad esaltarne l’inossidabile modernità e giocando, nell’epoca dei social e della difficoltà di individuare la vera natura di una persona, con il concetto di identità.
Tre giorni di replica, dall’8 al 10 all’Argentina, per “House” di Amos Gitaï, nel quale il grande regista cinematografico torna a confrontarsi con la scena teatrale attraverso una storia forte ambientata in una casa di Gerusalemme Ovest, nella quale per un quarto di secolo hanno trascorso la propria vita diversi abitanti, arabi ed ebrei, palestinesi e israeliani. Nel cast, due attrici di vaglia come Bahira Ablassi e Irène Jacob.
Appuntamento da non perdere al Teatro Vascello, dove dal 9 al 13 è in cartellone “Uccellini” della pluripremiata ensemble lacasadiargilla (composta da Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Alice Palazzi e Maddalena Parise), nel quale una riunione di famiglia in una casa situata in un bosco, forse reale, forse immaginario, diventa l’occasione per far venir fuori tutta una serie di rimossi e di fratture tra i protagonisti (anche quelli non presenti fisicamente), impegnati, ognuno a modo proprio, a dare un senso alla realtà.
Stesse date alla Sala Umberto per “Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale” di e con Concita de Gregorio, una sorta di “orazione funebre” in cui la giornalista e scrittrice pisana immagina che cinque grandi donne, cinque grandi artiste (Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Vivian Maier e Lisetta Carmi), giunte al termine della propria esperienza terrena, raccontino chi sono state e cosa hanno fatto (e patito).
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Sogno e realtà si rincorrono sulla scena in “Esterino” di Marco Rinaldi, dove un bambino di 8 anni (l’Esterino che dà appunto il titolo allo spettacolo), straordinariamente legato al nonno da poco scomparso, mette di continuo in difficoltà gli adulti con le sue domande insistenti e la sua invincibile logica, dando vita ad un viaggio onirico che si fa beffe del mondo della psicanalisi (un tema caro all’autore, che già lo aveva trattato con successo nel fortunato “Il grande Grabski”). Al Vittoria dal 10 al 20.
C’è tempo fino al 13 al Golden per “Il piacere dell’attesa”, una riflessione sul passare del tempo e sull’importanza del confronto con gli altri che vuole spingere, tra una risata e un sorriso, a riconsiderare le priorità della nostra vita. Con Michele La Ginestra, Federica De Benedittis e Francesco Stella.
Dall’11 al 13, al Teatro Tor Bella Monaca, spazio a “Dio è una signora di mezza età”, l’irriverente monologo firmato e interpretato da Emanuela Grimalda, in cui ci si immagina che Dio sia una donna alle prese con una nuova tipologia di miracoli da compiere e in cui, davanti agli occhi divertiti dello spettatore, sfila una galleria di personaggi femminili esilaranti e un po’ mostruosi.
Il 9 e il 10 Lo Spazio ospita “Mobbing Dick”, una brillante pièce sulla condizione delle artiste donne nel mondo dello show business, scritto, diretto e interpretato da Caroline Pagani.
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Ultime due repliche domani e dopodomani al Teatro Belli per “Please, feel free to share” di Rachel Chauser in cui una consulente web e social media che ha sviluppato una dipendenza per le bugie, dopo la perdita del padre si trova costretta a riesaminare il proprio modo di vivere e di pensare. Con Martina Gatto. Sempre nel teatro trasteverino, dal 10 al 13, debutto per “Eigengrau” di Penelope Skinner, una tragicommedia sui temi della solitudine e sul bisogno di relazioni autentiche.
Appuntamento il 10 ottobre al Nuovo Teatro Ateneo con “La tempesta continua” (dal romanzo di Peter Handke “Immer noch Sturm”) diretto da Claudio Puglisi, un’immersione da parte di un “io” nella visione dei suoi avi, abitanti di un luogo reale che con la fine della Seconda guerra mondiale perderà del tutto la propria identità.
Ultima segnalazione per “Vuoti”, allo Spazio 18b, una penetrante allegoria della condizione dei trentenni di oggi scritta e diretta da Claudio Massimo Paternò. Con Ilaria Pigliautile e Francesco Rinaldi.