Roma a Teatro: guida agli spettacoli dal 27 febbraio al 3 marzo
Settimana come al solito ricca di debutti e interessanti proposte per gli appassionati di teatro a Roma.
Ecco i nostri consigli.
Meno tre, meno due, meno uno…
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In un momento storico in cui i confini tra sfera privata e pubblica, tra informazione e manipolazione della stessa, risultano sempre più labili, i “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, a distanza di ormai oltre un secolo dalla prima, scandalosa rappresentazione avvenuta al Valle di Roma, risultano incredibilmente attuali. E se ieri rappresentavano un assalto senza precedenti alla forma del teatro borghese, oggi più che mai ci aiutano a interrogarci e a riflettere su ciò che rimane dell’arte in un’epoca in cui la sua assoluta riproducibilità digitale sembra a volte pregiudicarne la sopravvivenza. Dal 29 febbraio al 10 marzo, alla Sala Umberto, non perdete la versione ri-drammaturgizzata da Francesco M. Asselta e Michele Sinisi, quest’ultimo anche regista e tra i protagonisti di uno spettacolo che promette a dir poco di intrigare.
Da stasera al 3 marzo, il Teatro Vascello rende omaggio a Mattia Torre con il suo “4 5 6”, la storia comica e violenta di una famiglia, che, isolata e chiusa, vive in mezzo a una valle oltre la quale sente l’ignoto, tra inenarrabili screzi interni e l’attesa di un ospite in grado di cambiare il suo triste futuro, mettendo in scena un detestabile quanto, purtroppo, molto incisivo spaccato della nostra società, ammalata di cinismo e arretratezza culturale. Nel cast, Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e Giordano Agrusta.
Due sole date, il 2 e il 3 marzo all’India, per “Gli anni” di Marco Agostin, nel quale un’interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche all’interno del panorama della danza italiana come Marta Ciappina sembra quasi invitare gli spettatori a giocare con la propria memoria, partendo dall’incandescente storia di un singolo.
È ormai un classico della drammaturgia contemporanea “Anna Cappelli” del compianto Annibale Ruccello, che da stasera al 3 marzo sbarca al Cometa Off con le tragicomiche vicende di una giovane donna che, nel pieno del boom degli anni Sessanta dello scorso secolo, si trasferisce da Orvieto a Latina alla ricerca di una svolta sentimentale ed esistenziale. Nei panni dell’indimenticabile protagonista Giada Prandi, diretta da Renato Chiocca.
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Dal 29 febbraio al 24 marzo, al Teatro Manzoni, è la volta di “Forbici e Follia”, una singolare pièce in cui il più classico dei whodunit (la ricerca del colpevole centrale nel genere giallo) si sposa a meraviglia con la comicità e crea un intrigante interazione tra pubblico e attori per venire a capo di un misterioso omicidio avvenuto al piano di sopra di un frequentato e a suo modo pittoresco salone da coiffeur. Con Max Pisu, Nino Formicola e Giancarlo Ratti.
Un progetto performativo e musicale, fatto di composizioni e improvvisazioni, azioni e digressioni surreali ed estemporanee, che gioca con i paradossi della fisica posteinsteiniana e le défaillance della memoria: da stasera al 3 marzo, al Basilica, arriva “Rimbambirsi”, di e con Andrea Cosentino (musiche dal vivo di Lorenzo Lemme).
Dal 29 febbraio al 3 marzo, all’Argot, Silvio Pieroni dirige Marianna de Pinto e Marco Grossi nell’intenso “Old Fools” di Tristan Bernays, la storia di una coppia catturata in vari momenti della relazione e seguita con tanta, umana empatia come sempre avviene nelle pièce del regista, che da anni porta avanti una notevole ricerca sull’attore e racconta le vite delle persone senza indulgere in una loro sterile spettacolarizzazione.
Stesse date al Teatro Ghione per “Caravaggio. Il Maledetto”, libero adattamento di Ferdinando Ceriani del fortunato “Caravaggio, probabilmente” di Franco Molè, nel quale si cerca di ricostruire la vicenda umana e artistica del grande pittore lombardo il quale, sfibrato dalla febbre sul letto di morte, ci racconta quello che è veramente accaduto nella sua travagliata vicenda personale. Con Primo Reggiani, Francesca Valtorta e Fabrizio Bordignon.
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Doppio appuntamento all’Off/Off Theatre: da stasera al 29 febbraio, Gaia Aprea celebra un mito che da secoli non smette di brillare in “Giovanna d’Arco”; mentre dal 2 al 10 marzo c’è “Interrail”, scritto (con Armando Quaranta) e diretto da Riccardo D’Alessandro, una commedia dai toni leggeri che parla delle paure, delle emozioni e delle insicurezze dei ventenni che, dopo aver finito le scuole superiori, devono cominciare a capire in quale modo poter indirizzare le loro vite.
L’incontro tra due detenuti (uno ingenuo e alla prima esperienza, l’altro cinico e ben avvezzo alla durezza delle patrie galere) si trasforma in un singolare noir dai toni leggeri della commedia divertente che, con gran ritmo, conduce lo spettatore ad un sorprendente finale: sempre da stasera e fino al 3 marzo, al Teatro Tor Bella Monaca, Stefano Ambrogi e Ermenegildo Marciante, diretti da Siddharta Prestinari, sono i protagonisti di “Le cose che ti ho imparato” di Carlo Picchiotti.
Doppio appuntamento anche a Lo Spazio: il 29 febbraio la giovanissima Annalisa Cervellera è in cartellone con “Malala. L’istruzione, le donne, la libertà”, uno spettacolo firmato e diretto da Teresa Cecere e Davide Marzi nel quale si rende omaggio al più giovane premio Nobel per la Pace, l’attivista pakistana Malala Yousafzai, nota per la sua coraggiosa lotta a tutela della libertà e dell’istruzione femminile; dall’1 al 3 marzo, invece, è la volta di “Donne senza censura”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Patrizia Schiavo e già divenuto un piccolo cult grazie alle capacità istrioniche in scena della sua autrice, che con umorismo, vitalità e grande trasporto emotivo cerca di abbattere il muro del silenzio e delle ipocrisie che ancora esiste e resiste attorno alla condizione femminile nel mondo odierno.
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Due appuntamenti anche al Belli, nell’ambito dell’Expo – Teatro Italiano Contemporaneo: da stasera al 29, “Poi dice che uno beve” di Lucilla Lupaioli, la rocambolesca e alcolica storia di un quasi cinquantenne sopraffatto dal terrore di doversi presto sposare; mentre dall’1 al 3 marzo è in scena “Shame Culture” di Andrea Lucchetta, in cui si indaga un fenomeno che, purtroppo, sta dilagando tra i giovani d’oggi, quello del suicidio per motivi di studio.
Ultima segnalazione per “Un’ora di niente”, il 2 e 3 marzo al Teatro Kopo, un monologo comico sul conflitto tra natura e spirito di e con Paolo Faroni.