Roma a Teatro: guida agli spettacoli dal 25 febbraio al 2 marzo
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Nuova settimana di appuntamenti per gli appassionati di teatro che gravitano su Roma. E, immancabili, ecco i nostri consigli per fare la scelta migliore.
Dal 1939 ad oggi, una storia che non smette di incantare: è quella raccontata ne “La leggenda del santo bevitore”, capolavoro di Joseph Roth, che da stasera fino al 2 marzo vede sul palcoscenico del Teatro India uno dei giganti dello spettacolo italiano, Carlo Cecchi, impegnato a restituirci l’indimenticabile antieroe e le atmosfere uniche di questo romanzo, dove identità, onore, eros, isolamento e perdizione si fondono in un affresco della vita umana che non smette di commuovere.
Dalla celebre pellicola di Dino Risi (adattata per la scena da Gianni Clementi e Ennio Coltorti), una trascinante girandola comica che coinvolge un industriale megalomane ed incapace di saper gestire i suoi affari e la sua cinica e spregiudicata consorte, sempre pronta a rimbeccare il marito e a fargli pesare il suo successo: dal 26 febbraio al 9 marzo, al Parioli, Massimo Ghini e Paola Tiziana Cruciani sono i protagonisti (nei ruoli che furono di due “monumenti” come Alberto Sordi e Franca Valeri) de “Il Vedovo”, diretto da Ennio Coltorti.
Dal 27 febbraio al 9 marzo, al Basilica, Gioia Salvatori e Andrea Cosentino sono la coppia “scoppiata” di “Totale”, diretto da Pier Lorenzo Pisano, che si racconta (a due voci) attraverso una singolare lettera di addio, rappresentata da un lunghissimo scontrino in cui sono riportati tutti gli acquisti fatti insieme fino alla fine della relazione, in un continuo richiamare momenti di piccola quotidianità condivisa e, ormai, irrimediabilmente, smarrita.
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Sempre da stasera al 2 marzo, al Cometa Off, Giada Prandi è l’interprete del bellissimo “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello, in un allestimento astratto e carnale diretto da Renato Chiocca che esalta in modo ancor più significativo la vicenda della giovane impiegata che dà il titolo al testo.
Doppio appuntamento al Tor Bella Monaca: dal 27 febbraio all’1 marzo, “Se mi lasci non vale” di Andrea Lupo, in cui una coppia di cinquantenni si ritrova sola dopo la partenza dell’unico figlio per l’università ed è costretta a rivedere i propri equilibri in un crescendo di nevrosi, comicità e paradossi; dal 28 all’1 marzo, invece, nella Sala Grande c’è “Amore sono un po’ incinta”, scritto e diretto da Marco Cavallaro, una commedia sull’arrivo improvviso di un bambino che mette a soqquadro gli equilibri di una coppia completamente impreparata alla genitorialità.
Prima assoluta a Lo Spazio, dal 28 febbraio al 2 marzo, per “Un tentativo di commedia”, spettacolo scritto e diretto da Giovanni Serratore, una tragedia a tinte comiche e grottesche che ci fa vedere da vicino un interno familiare in cui convivono, tra mille dissidi e problemi, un padre affetto da Alzheimer, una madre ipocondriaca la loro figlia disabile.
Dopo il successo della scorsa stagione, dal 28 febbraio al 2 marzo torna all’OFF/OFF Theatre “Back to black”, dove Lorenzo Balducci e Elena Croce sono due condomini che si incontrano casualmente originando un confronto/scontro che è una perfetta metafora di quello che avviene oggi tra perfetti sconosciuti che, pur vivendo vicini, non si (ri)conoscono affatto e hanno difficoltà ad avvicinarsi reciprocamente.
Due date, il 28 febbraio e l’1 marzo a Spazio Diamante, per “Margherito. C’è tempo per tornare a casa”, con Daniele Ronco impegnato in un monologo teatrale a impatto ambientale 0, al centro del quale c’è una figura archetipica, un’anziana” occitana depositaria di racconti e poesie, conoscitrice del cielo e dell’animo umano.
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Da stasera al 9 marzo, al De’ Servi, “Vorrei incontrarti tra 30 anni. Un padre fuori dal tempo”, con Mirko Cannella, Jey Libertino e Michele Iovane, nel quale un padre, dopo essersi sottoposto a criogenesi, torna a casa dopo 30 anni e si trova a dover ricostruire il rapporto con un figlio (chiaramente ignaro della sua precedente assenza) che ha ormai la sua età.
Da stasera al 2 marzo, al Belli, “La grande menzogna”, un intenso e originale omaggio all’indimenticata figura di Paolo Borsellino, qui in un’inedita versione picaresca e rabbiosa, pronto a mettere i puntini sulle “i” rispetto a tutte le falsità e ai non detti che hanno avvolto la sua barbara uccisione da parte della mafia.
Ultima segnalazione per “Batti e ribatti”, dal 28 febbraio al 2 marzo al Porta Portese, scritto da Rita Gianini che dirige anche un folto gruppo di attrici, il neo-nato collettivo Foto51, impegnato a raccontare la vita di ogni giorno di quattro amiche di mezza età costrette a lasciare l’appartamento in cui vivono.