Roma a Teatro: guida agli spettacoli dal 18 al 23 marzo

Al via una nuova settimana ricchissima di appuntamenti e di grandi interpreti in scena per gli appassionati di teatro che gravitano su Roma. Ecco i nostri soliti consigli per non perdersi. Meno tre, meno due, meno uno…
Dal 19 al 30 marzo, Silvio Orlando, con Francesca Botti, Francesco Brandi e Blu Yoshini, è all’Ambra Jovinelli per “Ciarlatani”, di Pablo Remón, in cui quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi spazi e tempi diversi dando vita ad una potente satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche ad una profonda riflessione sul successo, sul fallimento che ricopriamo dentro e fuori la finzione.
Stesse date all’Argentina per “Sei personaggi in cerca d’autore”, nella versione diretta e interpretata da Valerio Binasco, che dimostra per l’ennesima volta come questo geniale testo di Pirandello costituisca ancora oggi un vertice insuperato nell’indagine sulle contraddizioni tra finzione e vita reale e sulla vocazione più profonda del teatro nella nostra società.
Da stasera al 23 marzo, al Quirino, Franco Branciaroli torna a Roma per uno dei classici per eccellenza del teatro goldoniano, “Sior Todero Brontolon“, vestendo i panni dell’avaro, maschilista e irritante protagonista, la cui figura tanto sembra somigliare ancora oggi a molti uomini che vediamo in giro o di cui sentiamo parlare eni giornali o in televisione.
Dal 18 al 30 marzo, alla Sala Umberto, Ninni Bruschetta, Claudio “Greg” Gregori, Fabrizio Colica, Paola Michelini e Gianluca Misiu formano il cast di eccezione di “Spettacolo falso e non autorizzato (A mirror)” di Sam Holcroft, che arriva in Italia dopo l’enorme successo ottenuto in Inghilterra. Preparatevi ad un elettrizzante thriller dark ad alto tasso di ironia ed adrenalina che si confronta con temi importanti come la libertà di parola, l’autoritarismo e la censura, coinvolgendo lo spettatore in prima persona. Come? Bisogna andare in via della Mercede 50 per scoprirlo. Dirige Giancarlo Nicoletti.
Medesima programmazione al Vittoria per “La lettera” con Paolo Nani, un piccolo perfetto meccanismo scenico che dal 1992 ad oggi ha accumulato qualcosa come oltre 1800 repliche in ogni angolo del mondo, grazie alla capacità del suo “mattatore” di far ridere i suoi spettatori, trascinandoli dentro 15 mini storie accomunate dalla stessa trama, ma interpretate ogni volta in modo diverso.
Dal 21 al 23 marzo, al Vascello, Cristiana Morganti interpreta, dirige e cura le coreografie del suo “Behind the Light”, uno spettacolo fortemente autobiografico che racconta di una crisi familiare, professionale e intima che scatena un inarrestabile effetto domino di disgrazie placato soltanto dall’esplosione di energia e dalla catartica confessione performer romana sul palcoscenico.
Ultime tre repliche dal 21 al 23 marzo all’Arcobaleno per “Elettra”, scritto e diretto da Giuseppe Argirò che rilegge uno dei personaggi più amati e tormentati del mondo classico, affidandone l’interpretazione a Micol Pambieri e creando un affresco notevole sulle tragedie e sugli omicidi familiari che costituiscono, purtroppo ancora oggi, un tema assai ricorrente nelle cronache contemporanee.
Due date, stasera e domani al Basilica, per “A colpi d’ascia, un’irritazione” di Thomas Bernhard, diretto e interpretato da Marco Sgrosso, impegnato a restituirci tutta l’arguta perfidia e ironia di questo originale “pamphlet” dedicato dal caustico scrittore austriaco all’ambiente artistico della sua città, Vienna.
Dal 20 al 23 marzo, a Spazio Diamante, Francesco Pupa interpreta e dirige “Al posto sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia”, tratto dal libro omonimo di Bruno Palermo nel quale, partendo dagli inizi delle mafie e arrivando ai giorni nostri, si raccontano le tragiche vicende di bambini a cui sono stati strappati i sogni di infanzia e i cui sfortunati destini non smettono di suscitare commozione e, purtroppo, in alcuni casi, orrore.
Con la collaborazione del pluripremiato drammaturgo argentino César Brie, il 22 e il 23 marzo al Palladium, va in scena “Lidodissea” della Compagnia Berardi Casolari, una drammaturgia originale che intreccia mito e presente, servendosi del capolavoro d’ogni tempo dell’epica per dare vita ad una profonda rappresentazione basata sul senso di inadeguatezza e di inquietudine che permeano l’esistenza dell’uomo di oggi.
Si ride come sempre al De Servi, dove da stasera al 30 marzo è in cartellone “Nuda proprietà. Intrighi sotto chiave” di David Mastinu, una commedia “immobiliare” pungente e romantica, in cui si intrecciano i destini e i legami di un proprietario di casa, di una coppia interessata all’acquisto della sua casa e dell’agente immobiliare che si trova a coordinare la trattativa. Dirige ed è sul palco Matteo Vacca.
Doppio appuntamento al Tor Bella Monaca: dal 18 al 22 marzo, “Cena tra amici”, diretta da Gabriele Namio, una commedia brillante sui valori sui quali ogni esistenza fa leva: la famiglia, l’amicizia, l’amore e la scoperta di chi si è veramente; dal 19 al 23 marzo, invece, c’è “Mi vedo co uno”, una divertente ed arguta illustrazione della natura femminile e delle difficoltà insite in ogni relazione. Con Alessandra De Pascalis, Giovanni Zappalorto e Francesco Lappano.
Storie di giovani che fermi in un limbo di periferia guardano il mondo col desiderio di scoprirlo: sono quelle raccontate in “I ragazzi della strada” scritto (con Gabriele Fiore) e diretto da Riccardo D’Alessandro, dal 18 al 23 marzo all’OFF/OFF.
Ancora dal 19 al 23 marzo, a Lo Spazio, “Signorine nel tempo. L’epopea delle signorine Buonasera” di Veronica Liberale, anche in scena con Camilla Bianchini, Giada Fradeani e Luigi Pisani, un testo che intende omaggiare le annunciatrici televisive italiane che dal 1954 ad oggi, grazie alla loro dolcezza ma anche e soprattutto grazie alla loro forza e professionalità con le quali sono riuscite a ritagliarsi un posto nel cuore di milioni di telespettatori.
Doppio appuntamento anche al Belli (sempre nell’ambito della rassegna “Expo”): dal stasera al 20 marzo, “Pupa e Orlando” di Giuseppe Fava, la vicenda amorosa tra una puttana e un menestrello entrambi di origine siciliana; dal 21 al 23 marzo, invece, largo a “Io mai niente con nessuno avevo fatto”, di Joele Anastasi, ambientato in un paesino della Sicilia degli anni Ottanta del secolo scorso, nel quale due cugini crescono come fratello e sorella cercando di ribellarsi alla solitudine ancestrale di una famiglia senza padri e a un destino di sofferenza che sembra scritto per entrambi.
Dal 20 (nuovo debutto) al 23 marzo, infine, al Marconi, arriva un classico della commedia latina, “L’avaro” di Plauto, nella versione di Roberto Lerici tratta da “Aulularia”.