Roma a Teatro: guida agli spettacoli dal 1 al 6 aprile

Inizia stasera una delle settimane più eccitanti dell’anno per gli appassionati di teatro che gravitano su Roma, con debutti molto attesi e bravissimi attori.
Dal 3 al 17 aprile debutta al Teatro Argentina lo struggente e visionario capolavoro di Pedro Lemebel “Ho paura torero”. Siamo nel 1986 in una Santiago del Cile schiacciata dai pattugliamenti voluti dal dittatore Augusto Pinochet, dove, tra notti tumultuose, blackout elettrici e languide canzoni al miele diffuse dalle radio, si incrociano i destini di personaggi indimenticabili. Tra gli interpreti, Lino Guanciale nei panni del sensibile e passionale travestito “Fata dell’angolo”. L’attore Avezzanese firma anche la drammaturgia, mentre la regia è affidata a Claudio Longhi.
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Imperdibile al Teatro Argot, dal 3 al 6 aprile, “Appunti per il futuro” di e con Elena Arvigo, una melodia di voci tratte dai testi di Svetlana Aleksievich, Anna Politkovovskaja, Simone Weil, Wolf Bierman e Margherite Duras che vanno a comporre un toccante affresco sul rapporto tra le donne e la guerra, dando vita a una complessa trama di storie, emozioni e sentimenti in grado di avvolgere il cuore
Da stasera al 6 aprile, all’India, Arturo Cirillo, Sabrina Scuccimarra, Anna Rita Vitolo e Riccardo Ciccarelli sono i protagonisti di “Ferdinando”, l’ormai classico contemporaneo firmato dal compianto Annibale Ruccello, che racconta una torbida storia di passioni e delitti ambientata nel 1870, poco dopo la caduta del Regno delle Due Sicilie, e che ruota intorno al fascino irresistibile di un sedicenne, Ferdinando appunto, che dà il titolo all’opera.
Un’ossessione epica che ha la forma di una tragedia shekesperariana, nella quale i personaggi incorrono uno dopo l’altro nella loro personale, inevitabile maledizione che, uno la volta, li condurrà a misurare il proprio personale, folle abisso: da stasera al 13 aprile, al Quirino, arriva “Moby Dick” di Herman Melville nella versione adattata da Micaela Miano, diretta da Guglielmo Ferro e interpretata da Moni Ovadia (che sarà il capitano Achab) e Giulio Corso.
Dal 3 al 6 aprile, a Spazio Diamante (Sala White), di nuovo in scena il Teatrodilina con il bellissimo “Il bambino dalle orecchie grandi”, che vede Anna Bellato e Leonardo Maddalena interpretare una donna e un uomo che si sono appena conosciuti e si avviano a diventare una coppia, vivendo l’eccitazione per un nuovo amore e, contemporaneamente, ripercorrendo le storie che hanno già attraversato, in un crescendo di grazia e straniamento che fa di questa storia, scritta e diretta da Francesco Lagi, un piccolo gioiello sospeso tra realtà e fantasia.
Chiusura in bellezza per la stagione 2024/2025 dell’Ambra Jovinelli: dal 2 al 13 aprile, infatti, è in cartellone un altro grande classico contemporaneo, “L’Anatra all’arancia”, diretto da Claudio “Greg” Gregori e con protagonisti Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, impegnati in questa sofisticata commedia in cui i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti, che li porterà pian piano a rivelare tutti i timori, l’acredine e la gelosia che li animano in un ritratto dell’amore umano che ha pochi eguali.
Due date, domani e dopodomani al Brancaccio, per “Boomers”, una ballata teatral-cybernetica dove la memoria collettiva di una generazione viene trasformata in scenari di realtà virtuale “vietato ai minori di 48 anni”, mentre mezzo secolo di storia italiana ci viene mostrati in un caleidoscopio di casualità. Con Marco Paolini Patrizia Laquidara.
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Fino al 6 aprile, all’Arcobaleno, ci sono “I cavalieri” di Aristofane, una feroce critica alla classe politica ateniese e alla sua degenerazione demagogica durante la guerra del Peloponneso, che tanto risulta attuale anche oggi, nonostante sia stata rappresentata per la prima volta nel 424 a.c. Diretta e interpretata da Cinzia Maccagno.
Sempre da stasera al 13 aprile, alla Sala Umberto, è il turno del divertente “Il vedovo allegro” in cui Carlo Buccirosso mette in scena le strampalate vicende di un antiquario napoletano, vedovo e ipocondriaco, costantemente alle prese con la solitudine, con guai di natura economica e con rapporti problematici con alcuni inquilini del palazzo in cui vive.
Un matrimonio apparentemente solido che si sgretola pian piano sotto un incastro di infedeltà e bugie, creando un dramma comico pieno di battute raffinate e colpi di scena: dal 3 al 20 aprile, al Manzoni, è in programma “Rappresaglie” di Éric Assous, con Massimo Giuliani e Federica Cifola, diretti da Silvio Giordani.
Una pièce che indaga su una piaga attuale della nostra società, mescolando dramma e realtà: dal 4 al 6 aprile, all’OFF/OFF, “Revenge Porn”, con Chiara Becchimanzi e Claudio Vanni. Regia di Giancarlo Nicoletti.
Stesse date al Tor Bella Monaca per “The Game”, uno spettacolo interattivo e provocatorio che cerca di far luce, attraverso quella che potremmo definire un’avventura simile a quella di un videogioco, sulla questione dei viaggi migratori. Con Giusi Emanuela Iannone, Silvia Lazzeri, Paolo Leccisotto e Carlo Scorrano.
Due appuntamenti a Lo Spazio: dal 3 al 4 aprile, “Charlotte”, un lungo monologo dedicato alle gesta della giovane Charlotte Corday, colei che il 13 luglio del 1793 ucciderà il rivoluzionario Jean Paul Marat. Scritto e diretto da Francesco Zarzana e interpretato da Carmen Di Marzo; dal 5 al 6 aprile, invece, largo a “Sembra Amleto”, di e con Francesco Zaccaro, un’imperfetta ricostruzione del capolavoro del Bardo che corre su un filo immaginario, sospeso tra realtà e finzione, vita e morte, attore e personaggio.
Ultima segnalazione per “Petrolio. Una storia a colori”, da stasera al 6 aprile al Teatro Belli, in cui si intrecciano tre storie, tre diversi frammenti di vita e tre temi molto delicati: l’assistenza sessuale ai disabili, la scelta dell’utero in affitto e la questione della legalizzazione della prostituzione. Di e con Beatrice Gattai.