Roma a teatro: gli spettacoli in scena fino al 7 novembre
Una settimana ricca di appuntamenti per gli appassionati di teatro romani, imperniata su alcuni, struggenti capolavori della letteratura francese contemporanea, ma che saprà offrire anche momenti di sano divertimento per chi vorrà regalarsi un momento di leggerezza.
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È un maestro riconosciuto del teatro italiano, Gabriele Lavia, a portare dal 2 al 14 sul palco del Quirino il potente “Le leggi della gravità”, atto unico tratto dal romanzo di Jean Teulé, nel quale la confessione di un omicidio da parte di una donna (interpretata da Federica Di Martino) si trasforma in una dolorosa, sofferta presa di coscienza della propria debolezza non soltanto per lei, ma anche per l’anziano commissario che si trova a raccoglierla.
Il rapporto con la sua amata città, Roma, come punto di partenza per una riflessione storica e personale nello stesso tempo ironica e pungente è l’asse portante di “A cuore aperto”, con cui Massimo Wertmüller (diretto da Gianni Clementi, anche autore del testo) è in scena al Vittoria dal 2 al 7.
Stesse date all’India per “Chi ha ucciso mio padre”, tratto dall’omonimo caso letterario francese di Edouard Louis che, con la sua toccante storia sulla difficile coesistenza tra un figlio omosessuale e un padre ossessionato dal maschile, ha affascinato decine di migliaia di lettori in tutto il Vecchio Continente. Protagonista Francesco Alberisi, con la regia della coppia Daria Deflorian-Antonio Tagliarini.
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Dal 2 al 4 all’OFF/OFF, Pino Strabioli, accompagnato alla fisarmonica dal maestro Marcello Fiorini, rende omaggio al talento multiforme di Paolo Poli con “Sempre fiori mai un fioraio”, un recital tratto dall’omonimo libro della Rizzoli, nel quale l’attore fiorentino si era raccontato allo stesso Strabioli nel corso di una serie di pranzi trascorsi insieme.
Dopo lo straordinario successo raccolto negli anni precedenti e in tutto il mondo da “Che disastro di commedia”, dal 3 al 28 approda al Brancaccio “Che disastro di Peter Pan”, firmato dagli stessi autori, Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields, e tradotto da Enrico Luttmann. Anche in questa nuova commedia metateatrale, saranno disastri e contrattempi a catena a farla da padrone, suscitando un vortice di risate dal quale sarà difficile tirarsi fuori.
Incontri, triangoli amorosi e particolari vicissitudini familiari nell’epoca dei social: ci sarà da ridere e da riflettere assistendo a “Una zitella da sposare”, in cartellone al de’ Servi dal 4 al 21, con Valeria Monetti e Alessandro Tirocchi.