Roma a Teatro: gli spettacoli dal 6 al 12 dicembre
Ricca, ricchissima di appuntamenti questa settimana nei teatri di Roma, dove a farla da padrone saranno soprattutto i grandi autori, da quelli dell’antichità fino ad arrivare ai classici contemporanei. Ecco i nostri suggerimenti per non “perdervi” tra le tante proposte.
Meno tre, meno due, meno uno…
Prendi uno dei capisaldi della letteratura mondiale del Novecento del secolo scorso e “mettilo in mano” ad uno dei principali attori e registi che il panorama italiano possa vantare: il risultato è l’emozionante “Furore” con Massimo Popolizio, che da oggi fino al 18 porta sul palco dell’Argentina il romanzo più celebre di John Steinbeck in una lettura-spettacolo che, fin dall’inizio, assume l’aspetto di una sorta di ballata blues, dolce e furiosa, amplificata dalle suggestioni sonore del polistrumentista Giovanni Lo Cascio e dalle immagini tratte dalle fotografie di Dorothea Lange e Walker Evans. C’è poco da dire, se non imperdibile!
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Sarà uno dei capolavori immortali di Molière a tenere il cartellone del Quirino da oggi fino all’11: un bravo Emilio Solfrizzi vestirà infatti i panni di Argante ne “Il Malato immaginario” diretto da Guglielmo Ferro, che torna a Roma dopo l’ottimo riscontro di pubblico dello scorso anno. Ancora una volta l’antieroe nato dalla penna del grande drammaturgo francese porterà in scena la sua ossessione per malattia e medicine, dando vita a siparietti assolutamente esilaranti, ma anche ad una profonda riflessione sul rifiuto dell’esistenza che caratterizza le scelte di vita di molti uomini.
Due soli giorni, domani e dopodomani all’Auditorium, per il quindicesimo allestimento di “Trascendi e sali”, nel quale Alessandro Bergonzoni, come al solito, mescola la sua non comune vis comica con l’altrettanto consueta capacità di indignarsi contro le storture e le brutture morali della nostra società, regalando un pezzo di bravura che non potrà che affascinare lo spettatore.
C’è tempo fino all’11 al Basilica per “Tradimenti”, tra le opere più rappresentative (e autobiografiche) nella corrosiva produzione del Premio Nobel Harold Pinter. Dopo il notevole successo dello scorso anno, Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi tornano nello splendido teatro a San Giovanni in Laterano con il loro complicato intreccio di relazioni.
Dal 9 al 18 all’Arcobaleno, il pluripremiato Andrea Tidona sarà Agamennone in “Ifigenia in Aulide”, l’ultima tragedia di Euripide e forse quella dove più di tutte le altre emerge la sua straordinaria capacità di piegare il mito alla rappresentazione della realtà, in particolar modo per quel che concerne la messa a fuoco delle umane debolezze e del profondo senso di inadeguatezza che abita in ognuno di noi.
Prima nazionale alla Sala Umberto per “Beginning. L’amore che non ti aspetti” di David Eldrigde, che vedrà Francesca Inaudi e Giovanni Scifoni impegnati a recitare rispettivamente la parte di una donna in carriera e del più classico (almeno in apparenza) dei bravi ragazzi rimasti soli dopo una festa a casa della prima. Cosa succederà tra loro? Scatterà la scintilla o no? Per saperlo non vi resta che andare a vedere di persona a via della Mercede 50 da domani fino al 30.
Da oggi all’11 non perdete all’OFF/OFF l’inteso “Èdith Piaf. L’usignolo non canta più”, in cui Melania Giglio, in compagnia di Martino Duarte, celebra (celebra con una gran voce, osa aggiungere chi scrive) l’immortale Èdith Piaf ripercorrendone la travagliata esistenza e l’irripetibile vicenda artistica.
Stesse date al Vittoria per “Manca solo Mozart”, scritto e diretto da Antonio Grosso e con Marco Simeoli, un divertente omaggio a “Musica Simeoli”, lo storico negozio della famiglia di quest’ultimo a Napoli, la cui storia si è intrecciata nel tempo con quella di tanti suoi celebri avventori, tra i quali Matilde Serao, Riccardo Muti, Renato Carosone, Roberto Murolo, Totò e Pino Daniele.
Dal 9 all’11 a Lo Spazio “In casa con Claude”, con Dario Guidi e Carlo Di Maio, un thriller psicologico sui temi dell’emarginazione e del pregiudizio tratto da “Being at home with Claude” di Renè Daniel Dubois e diretto da Giuseppe Bucci, in cui i due attori saranno un rigido ma umano ispettore di polizia e un giovane omosessuale -escort e tossicomane- accusato di omicidio in un interrogatorio spietato e avvincente.
Stesse date, infine, al Porta Portese per “L’Aurora in tutto il suo splendore” di Ester Albano, che, ispirandosi a “L’ora grigia” di Agota Kristof, racconta il travagliato e fantasioso rapporto tra un ladro e una prostituta, interpretati da Giuseppe Rispoli e la stessa Albano.
Tutte le foto fanno riferimento a “Furore”