Roma a Teatro: gli spettacoli dal 23 al 28 maggio
Dal romanzo capolavoro di Goliarda Sapienza, dal 26 maggio al 5 giugno arriva sulla ribalta dell’Argentina “Il filo di mezzogiorno”, diretto da Mario Martone, che rende omaggio alla grande scrittrice catanese con una affascinante messa in scena che cerca di rievocare il suo percorso psicoanalitico, mettendo in luce nel contempo la sua intelligenza e la sua sensibilità fuori dal comune. Nel ruolo della Sapienza, un’ispirata Donatella Finocchiaro, accompagnata da Roberto De Francesco nei panni dello psicoanalista.
Unico appuntamento il 25 maggio al Brancaccio per “Up&Down”, nato dalla collaborazione teatrale tra Paolo Ruffini e la compagnia Mayor Von Frinzius, uno straordinario esempio di teatro integrato composta in prevalenza da attori disabili. In scena vedremo uno strepitoso varietà, scorretto e irriverente, che farà sorridere ed emozionare rimanendo sempre sul filo dell’ironia e del surreale.
Doppio appuntamento al Vascello, dove da stasera al 26 c’è Paolo Zuccari con lo spettacolo (da lui scritto, diretto e interpretato) “Toni”, in cui Guido, diagnosticato da tempo come schizofrenico, decide di interrompere le cure mediche per recuperare la sua fidanzata e una sua normalità non alterata dalla chimica, ritrovandosi coinvolto in una sorta di thriller psicologico in cui gli eventi si succedono vorticosamente fino a una sorprendente conclusione. Si prosegue dal 27 al 29 con “VanityDark Queen-Niobe regina di Tebe” di Stefano Napoli, in cui il mito dell’infelice mater dolorosa della mitologia greca diventa occasione per riflettere sul nostro orgoglio e sulle nostre fragilità e paura.
Dal 26 al 29 debutta in prima assoluta a Lo Spazio “Io e Elena” di Donatella Busini, con Mauro Toscanelli e Bruno Petrosino (anche registi), un intenso dramma in cui due personaggi femminili si rovesciano addosso rancori e paure mai sopite, in un continuo, affascinante rimpallarsi emotivo.
Stesse date a Le Maschere per “Giorni infelici” di e con Sabrina Scuccimarra, uno spettacolo ispirato al classico beckettiano “Giorni felici” nel quale la vita di una donna abituata ad indossare una maschera di serenità e giudizio fin da quando è una bambina, viene sconvolta dalla comparsa di una nuova vicina.
Dal 27 al 29 maggio al Basilica è in cartellone “L’ingrediente perduto”, tratto dal romanzo di Stefania Aphel Barzini, una storia composta da tre brevi atti ambientati in tre diversi fasi storiche del Novecento americano in cui la giovane protagonista compie un viaggio alla ricerca della trama della sua vita. Con Elena Baroglio.
Ultima segnalazione per “Donne di mafia” di Massimo Roberto Beato, allo Spazio 18B fino al 26, una pièce nata per ricordare e celebrare la protesta civile e sentimentale contro la malavita messa in atto da alcune donne palermitane dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio.