Roma a teatro: gli spettacoli da 24 al 30 gennaio
Storie potenti di uomini e donne, scritte da penne d’eccezione nel panorama della drammaturgia contemporanea e portate sul palcoscenico da attori di vaglia. Sono loro le vere, grandi protagoniste di questa settimana ricca di appuntamenti per amanti del teatro romani. I nostri soliti suggerimenti per non perdersi nella ricchezza dell’offerta complessiva.
Dal 25 gennaio al 5 febbraio al Parioli, un’attesa prima nazionale, quella de “Il figlio” di Florian Zeller, diretto da Piero Maccarinelli e interpretato da Cesare Bocci, Galatea Ranzi, Giulio Pranno e Marta Gastini. Terzo episodio di una fortunatissima (anche a livello cinematografico, come dimostra il premio Oscar vinto da Anthony Hopkins con Il padre del 2020) trilogia firmata dallo scrittore e regista francese, la pièce affronta il delicato tema del mal di vivere adolescenziale e dei rapporti tra genitori separati e figli con la consueta, grande capacità di introspezione che contraddistingue i suoi lavori. Da non perdere.
Sono due dei personaggi più amati di una delle serie televisive a sua volta più amate degli ultimi anni: sempre dal 25 gennaio al 5 febbraio, Antonio Milo e Adriano Falivene, rispettivamente il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella ne Il commissario Ricciardi, saranno all’Ambra Jovinelli con “Mettici la mano”, regia di Alessandro D’Alatri e drammaturgia, naturalmente, di Maurizio de Giovanni. Per loro, umanissimi amici-nemici sul piccolo schermo, in scena una lunga coabitazione forzata in un rifugio di fortuna durante un terribile bombardamento che si sta abbattendo su Napoli nel corso del 1943. E con loro, una ventenne appena arrestata per un terribile delitto di sangue. Cosa verrà fuori da questo improbabile trio?
Scienziata e aristocratica, ingegno sopraffino e spirito libero, adorata amante (tra gli altri) di Voltaire e regina dei salotti francesi del XVIII secolo, Émilie du Châtelet visse un’esistenza irripetibile alla quale Milena Vukotic rende omaggio con l’intenso monologo “Milena ovvero Émilie du Châtelet” di Francesco Cesaretti, dal 25 al 29 gennaio all’OFF/OFF Theatre. La regia è di Maurizio Nichetti.
Appuntamento con un altro grande drammaturgo contemporaneo al Basilica, dove dal 24 gennaio al 5 febbraio va in scena l’acclamato e pluripremiato “Costellazioni” di Nick Payne, una storia d’amore raccontata seguendo le leggi della fisica nella quale il sentimento umano per eccellenza viene indagato con spietata dolcezza regalando sensazioni uniche. Protagonisti Elena Lietti e Pietro Micci.
Dal 24 al 29 gennaio, al Vascello, Moni Ovadia è in cartellone con “Oylem Goylem”, una sorta di divertente cabaret in cui a brani musicali e canti si alternano aneddoti, citazioni e improvvisazioni varie che ci trascinano nel cuore della cultura Yiddish e dei ritmi tipici del Klezmer. Dopo il successo del 2020, dal 27 gennaio al 12 febbraio torna sul palcoscenico del Belli “Il Diario di Anna Frank”, nell’adattamento teatrale di Frances Goodrich e Albert Hackett, considerato uno dei capolavori del teatro del Novecento del secolo scorso e Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1956.
Debutta a Lo Spazio dal 25 al 27 gennaio “Come l’Australia”, scritto, diretto e interpretato da Claudia Genolini, un monologo che racconta la necessità di scegliere tra amore, famiglia e lavoro che ognuno di noi, a un certo punto della propria vita, si trova costretto a considerare. Prima assoluta anche al Golden, dove dal 26 al 29 gennaio Giorgia Remediani dirige “Chi porta il secondo?”, la storia ricca di tensioni e risentimenti di quattro fratelli che si ritrovano in una tenuta di campagna di famiglia dopo il funerale della madre.
Ancora una prima assoluta anche all’Altrove: dal 27 al 29 Elisa Di Eusanio, con il ricercatore astrofisico e cantautore Emiliano Merlin, è l’anima creativa di “1223 Ultima fermata Mattatoio”, un progetto che ibrida i linguaggi di performing arts, live music e digital arts per parlarci del delicato tema dell’industria zootecnica intensiva e dello sfruttamento dei corpi animali.
Ultima segnalazione per “Amara”, un intreccio di vite, sogni, speranze e rassegnazione ambientato a Roma nei primi anni ’50 del secolo scorso, con il ricordo delle bombe e delle privazioni dovute al secondo conflitto mondiale ancora vivo e bruciante. All’Ambra Garbatella dal 27 al 29 gennaio, con Nadia Rinaldi e Stefano Ambrogi